Dal mese di marzo 2015, in Iran, sono state sequestrate migliaia di autovetture alle donne che al loro interno non indossavano correttamente il tradizionale hijab, secondo quanto prescritto dal codice di abbigliamento islamico obbligatorio. Lo ha reso noto martedì 15 dicembre la polizia stradale di Teheran.
Negli ultimi otto mesi dell’anno, sono stati circa 40mila gli episodi registrati di donne giudicate mal velate alla guida. “Nella maggior parte dei casi, le auto sono state sequestrate e le questioni rinviate alla magistratura” ha precisato il capo della polizia Teymour Hosseini, citato dall’agenzia di stampa governativa Isna.
Non sono mancati i casi di donne multate perché ritenute colpevoli di non essere velate in modo corretto. Nel mese di settembre, il tribunale di Teheran ha multato due giovani donne con un’ammenda di 260 dollari (230 euro), accusate di aver violato il codice di abbigliamento indossando in modo scorretto il proprio hijab.
A novembre il capo della polizia iraniana, Hossein Ashtari, ha lanciato un avvertimento e ha minacciato il sequestro delle vetture per una settimana. “In base alla legge, la polizia ha il dovere di contrastare seriamente tutti coloro che non rispettano il codice di abbigliamento islamico e di conseguenza non indossano in modo corretto il velo alla guida”, si legge in una nota diffusa dalla tv di stato iraniana Irib.
Non è mancato il plauso di 189 membri del parlamento iraniano, che il 18 novembre 2015 hanno firmato una lettera nella quale ringraziavano la polizia per gli sforzi fatti nel garantire la sicurezza, in particolare il loro impegno svolto nel contrastare i crimini sessuali e le violazioni del codice di abbigliamento islamico.
Le misure restrittive non escludono nemmeno i conducenti di sesso maschile. A subire forti limitazioni non sono state solo le donne giudicate mal velate, ma anche i guidatori che nella propria vettura trasportano cani o guidano con la musica ad alto volume.