Gli investigatori che stanno indagando sulla figura di Khalid Masood lo descrivono come un lupo solitario che si è radicalizzato da solo attraverso del materiale trovato su internet.
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Secondo la polizia, Masood avrebbe utilizzato la sua conversione all’Islam per superare i suoi problemi personali e avrebbe replicato la dinamica di altri attentati, a basso costo e con scarsa tecnica, organizzati dal sedicente Stato islamico. Gli investigatori non hanno, però, potuto evidenziare dei legami con gruppi estremisti nel Regno Unito o all’estero.
Il nome dell’attentatore di Londra era già noto ai servizi segreti inglesi perché era stato sospettato di aver supportato un gruppo di persone che avevano intenzione di unirsi a gruppi jihadisti in Afghanistan e Pakistan. La fonte del governo europeo che ha fornito a Reuters queste informazioni ha, però, evidenziato l’assenza di legami con fazioni o predicatori radicali.
Alla base della sua decisione di investire con una Hyundai i pedoni sul ponte di Westminster e di accoltellare a morte un poliziotto il 22 marzo ci sarebbero video e testi con contenuto terroristico ritrovati online. Masood era stato ucciso dalla polizia dopo l’attacco.
Farasat Latif, ex direttore della scuola di Luton in cui ha insegnato Masood, ha detto a Reuters che l’attentatore non aveva manifestato inclinazione al jihadismo precedentemente: “Era più apolitico di qualsiasi musulmano che abbia conosciuto. Lo ricordo educato, gentile, amichevole e curioso riguardo all’Islam”.
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