L’Interpol ha emesso un “allarme rosso”, il provvedimento più vicino a un mandato di arresto internazionale, per quattro nordcoreani sospettati di essere coinvolti nell’uccisione di Kim Jong-nam, fratellastro del leader della Corea del Nord Kim Jong-un. A riferirlo è il capo della polizia malese.
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Kim Jong-nam è stato ucciso il 13 febbraio con il gas nervino nell’aeroporto di Kuala Lumpur, in Malesia.
Due donne sono accusate di omicidio, ma la polizia sta cercando sette sospetti nordcoreani che sarebbero connessi con l’omicidio. Tra questi, quattro potrebbero aver fatto ritorno a Pyongyang.
“Abbiamo ricevuto un allarme rosso per quattro nordcoreani che si trovavano all’aeroporto in giorno dell’assassinio”, ha detto il capo della polizia malese Khalid Abu Bakar.
L’allarme rosso dell’Interpol è una richiesta di trovare e arrestare provvisoriamente qualcuno in attesa dell’estradizione.
Un diplomatico di Pyongyang ha accusato per l’assassinio Stati Uniti e Corea del Sud. “Il recente incidente in Malesia rientra chiaramente in una schema politico organizzato dagli Stati Uniti e dalla Corea del Sud con l’obiettivo di colpire la Corea del Nord”, ha dichiarato Pak Myong Ho.
Le autorità malesi hanno confermato mercoledì 15 marzo 2017 che l’uomo ucciso in aeroporto fosse Kim Jong-nam grazie a un test del dna.
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