“Instagram e Facebook spiano gli utenti per raccogliere informazioni private”
Nella serata di giovedì 17 settembre è stata presentata ufficialmente una citazione al tribunale federale di San Francisco da parte di un utente di Instagram (Brittany Conditi), che sostiene che l’uso della fotocamera da parte dell’app sia intenzionale, e che avvenga anche quando questa è spenta, allo scopo di raccogliere “dati redditizi e preziosi sui propri utenti a cui altrimenti non avrebbe accesso”. L’utente, originaria del New Jersey, sostiene che Facebook e Instagram abbiano ottenuto sue informazioni personali “estremamente private e intime” per “fare ricerche di mercato”. Secondo quanto riporta il Daily Mail, chi possiede un iPhone avrebbe notato che Instagram tenta di accedere alla fotocamera anche quando l’app non è in funzione, con una notifica che arriva a chi ha effettuato l’aggiornamento di iOS 14 beta, rilasciato a luglio.
“Raccogliendo dati personali estremamente privati e intimi sui propri utenti, anche nella privacy delle proprie case”, Instagram e Facebook sono in grado di raccogliere “informazioni preziose”, si legge nella denuncia presentata dalla donna. Facebook, al momento, si è rifiutato di commentare la questione. Già il mese scorso, il colosso di Menlo Park è stato accusato di utilizzare la tecnologia del riconoscimento facciale per raccogliere illegalmente i dati biometrici di oltre 100 milioni di utenti. La società – che possiede sia il social network Facebook che Instagram – ha negato l’accusa: le notifiche inviate, che avvisavano che Instagram stava accedendo alla fotocamera degli iPhone, sarebbero secondo Zuckerberg “solo dei bug”. “Stiamo risolvendo un bug con iOS 14 Beta che indica erroneamente che alcune persone utilizzano la fotocamera quando non lo sono. Non accediamo alla videocamera e nessun contenuto viene registrato”, ha dichiarato un portavoce di Facebook al Daily Mail.
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