L’ex presidente sudcoreana Park Geun-hye si è dichiarata non colpevole delle accuse che le sono state mosse, durante l’udienza del processo per corruzione a suo carico.
La presidente, rimossa dal suo ruolo a marzo dopo l’impeachment, si trova a dover rispondere delle accuse di corruzione, abuso di potere e fuga di notizie segrete.
Arrivando al tribunale ammanettata a bordo di un cellulare della polizia, Park ha fatto la sua prima apparizione pubblica dal momento del suo arresto a marzo.
Park è accusata di aver cospirato con la sua amica, Choi Soon-sil, per estorcere denaro dalle più grandi aziende sudcoreane, tra cui anche Samsung, in cambio di favori politici. Anche Choi ha negato le accuse.
In apertura del processo, in corso a Seoul, l’avvocato dell’ex presidente ha dichiarato che non esistevano “ragioni per Park di costringere le aziende a donare soldi che lei non avrebbe potuto usare per se stessa”. Il processo andrà avanti per diversi mesi.
Park deve fronteggiare un totale di 18 capi d’accusa. L’ex presidente è la terza leader del paese a processo per corruzione, ma la prima di questi a essere stata democraticamente eletta.
I due casi precedenti hanno riguardato dittatori militari che sono stati imprigionati per corruzione negli anni Novanta.
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