Il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti chiederà a un tribunale di obbligare Google a vendere il suo browser internet Chrome. La richiesta, secondo Bloomberg, si basa su una sentenza emessa ad agosto dal giudice federale della Corte distrettuale del District of Columbia, Amit P. Mehta, secondo cui la società di Alphabet ha monopolizzato illegalmente il mercato delle ricerche attraverso pratiche anti-concorrenziali.
Le autorità antitrust, secondo Bloomberg, dovrebbero inoltre proporre a Google di separare il sistema operativo per dispositivi mobili Android dagli altri suoi prodotti, incluso il motore di ricerca Google e l’app Google Play. Il governo di Washington intende inoltre agire sui risultati delle ricerche elaborati dai programmi di intelligenza artificiale generativa “AI Overviews” che rispondono direttamente alle domande degli utenti, senza dover cliccare su alcun link.
Molti siti-web lamentano un calo del traffico online e i motori di ricerca rivali di Google accusano la società di Alphabet di non lasciare loro alcuna possibilità di emergere. Per questo, nel 2020, il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti e alcune amministrazioni statali avevano portato alla sbarra Google, accusata di aver “mantenuto illegalmente” la propria posizione di monopolio, non solo attraverso le proprie app e programmi, ma anche pagando cifre da capogiro a società come Apple e Samsung per garantirsi l’installazione predefinita di Google Search sui rispettivi smartphone.
Il procedimento, avviato durante l’amministrazione di Donald Trump e proseguito sotto la presidenza di Joe Biden, si è concluso con un processo penale durato dieci settimane, arrivato a sentenza soltanto ad agosto, che però non ha previsto correttivi. Ad aprile, secondo Bloomberg, il giudice Mehta ha ascoltato entrambe le parti, mentre questo mese riceverà la richiesta ufficiale delle autorità federali statunitensi. Il magistrato dovrebbe pronunciarsi sulla possibile vendita di Chrome entro l’agosto 2025.
In caso di risposta affermativa, il verdetto segnerebbe un profondo cambiamento da parte delle autorità garanti della concorrenza negli Stati Uniti che negli scorsi anni hanno rinunciato a contrastare le posizioni dominanti dei colossi della tecnologia dopo il fallimento nello smembrare Microsoft, tentato oltre 20 anni fa.
Chrome è attualmente il browser internet più utilizzato al mondo mentre, secondo il portale StatCounter, a settembre Google controllava il 90 per cento del mercato globale delle ricerche online e addirittura il 94 per cento di quelle condotte sugli smartphone.