Almeno 61 persone sono morte in una nuova ondata di tempeste di sabbia in India.
A partire dalla serata di domenica 13 maggio fulmini e venti forti hanno devastato molti villaggi, abbattendo case e provocando decine di feriti.
La violenta perturbazione ha colpito quattro stati, tra cui principalmente l’Uttar Pradesh, dove si sono registrate 38 vittime.
Dodici persone sono state dichiarate morte nello stato meridionale dell’Andhra Pradesh, 9 nello stato orientale del Bengala occidentale, mentre due persone sono morte a Delhi.
Nelle scorse settimane oltre 100 persone erano morte nella precedente ondata di tempeste di sabbia.
“Il pericolo non è ancora finito”, ha dichiarato il commissario per i soccorsi di Uttar Pradesh, Sanjay Kumar.
Il dipartimento meteorologico indiano aveva emesso un avvertimento domenica, avvertendo le persone di rimanere nelle loro case.
I venti sono arrivati a una velocità di 109 chilometri orari, accompagnati da tuoni e fulmini.
Alcune persone sono morte sotto il crollo delle loro case.
All’aeroporto di Delhi sono stati cancellati 70 voli.
Il primo ministro, Narendra Modi, si è detto “addolorato dalla perdita di vite a causa delle tempeste”. “Prego per la pronta guarigione dei feriti”, ha scritto su twitter il premier,che ha spiegato di aver disposto tutta l’assistenza possibile per le persone colpite.
Le tempeste di polvere sono comuni in questa parte dell’India durante l’estate, ma un così elevato numero di perdite umane è insolito.
Le autorità locali hanno affermato di essere scosse dalla ferocia delle tempeste, tra le peggiori mai viste da queste parti.
Saddened by the loss of lives due to storms in some parts of the country. Condolences to the bereaved families. I pray for the speedy recovery of those injured. Asked officials to provide all possible assistance to those affected.
— Narendra Modi (@narendramodi) May 13, 2018