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    India, proteste della casta degli “intoccabili”: 8 morti

    Migliaia di persone hanno manifestato in India contro una della Corte suprema. Credit: AFP PHOTO

    Migliaia di persone hanno manifestato contro la decisione della Corte di indebolire una legge che protegge i dalit, membri della casta più bassa dell'India

    Di Laura Melissari
    Pubblicato il 3 Apr. 2018 alle 15:39 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 00:30

    India, proteste della casta degli “intoccabili”: 8 morti

    Migliaia di manifestanti lunedì 2 aprile 2018 si sono opposti alla decisione della Corte suprema che indebolisce una legge che protegge le caste più basse della comunità indiana.

    La sentenza rende i dalit, detti anche gli intoccabili, “vulnerabili”, hanno dichiarato i leader della casta.

    “La legge assicurava la protezione dei dalit in India rendendo ogni discriminazione contro la comunità un’offesa perseguibile. Con il nuovo ordine della Corte suprema, questi obblighi legali non esistono più. Siamo tutti tristi e scioccati”, afferma KP Choudhary, il segretario generale dell’associazione nazionale indiana delle caste più basse.

    Il servizio dei treni è stato interrotto in diversi Stati indiani e alcune strade principali  sono state bloccate.

    Il governo federale ha chiesto alla Corte di rivedere la sua decisione.

    La legge è stata usata in maniera sbagliata in passato, hanno spiegato i giudici nella sentenza.  Il 15-16 per cento dei reclami presentati sono risultati falsi e molti casi servivano per risolvere questioni personali.

    Sei persone sono morte nello Stato centrale del Madhya Pradesh, secondo quanto riportano fonti della polizia.

    I raduni sono stati vietati dopo che i manifestanti hanno bloccato le linee ferroviarie e dato fuoco ad alcune vetture. Inoltre è stato imposto il coprifuoco in alcune parti dello Stato del Madhya Pradesh.

    Una persona è stata uccisa nello Stato del Rajasthan, nel nord dell’India, secondo quanto riferisce la polizia.

    Nello Stato nord del Punjab gli esami scolastici sono stati posticipati e scuole, banche ed uffici sono stati chiusi. Il governo ha anche sospeso il servizio internet per alcune ore.

    I manifestanti hanno protestato portando con sé spade, bastoni e bandiere e hanno costretto i negozi a chiudere in diverse città.

    Si sono registrati scontri tra polizia e manifestanti anche negli Stati Uttar Pradesh, Jharkhand e Bihar, nel nord dell’India.

    Le organizzazioni dei dalit hanno manifestato anche nella capitale Nuova Deli, ma le proteste sono state pacifiche.

    I dalit sono i cittadini indiani più oppressi dalla divisione della popolazione in caste.

    In base a questo sistema di gerarchizzazione religioso ed ereditario, i cittadini indiani sono divisi in rigidi gruppi sociali, in base ai quali sono distribuiti i diritti, il potere e anche il lavoro. Questo sistema è stato abolito ufficialmente nel 1947 con l’indipendenza dell’India dal Regno Unito, ma continua ad influenzare la società indiana. 

    I dalit devono restare lontani dai componenti delle classi più alte e non possono frequentare gli stessi templi o scuole, né bere negli stessi bicchieri delle persone delle caste superiori.Non hanno diritto a ricevere un’educazione ed è difficile per loro trovare lavoro. Inoltre sono spesso vittime di sfruttamento, abusi e violenze.

    L’aumento delle aspirazioni tra i giovani dalit aveva migliorato la qualità delle loro vite, ma aveva portato anche all’incremento delle violenze contro di loro da parte delle altre caste, riferiscono gli attivisti.

    La scorsa settimana un ragazzo dalit era stato pestato a morte nello Stato del Gujarat perché possedeva e cavalcava un cavallo, un “privilegio” concesso solo i membri delle caste più elevate.

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