In India è drammatico il bilancio dei monsoni: 178 morti e un milione di sfollati
Peggiora di ora in ora il bilancio delle piogge monsoniche devastanti che da una settimana colpiscono gli Stati del Sud-Ovest indiano: gli ultimi aggiornamenti parlano di almeno 178 morti e oltre un milione di sfollati tra Kerala (60 morti), Karnataka (30), Maharashtra (40) e Gujarat (22), tutti affacciati sul mare Arabico.
India monsoni, dispersi e sfollati
La zona del Kerala, a sud dell’India, è stata davvero messa in ginocchio dai monsoni: ci sono 17 dispersi e più di 165mila persone hanno dovuto abbandonare le proprie case. E l’aeroporto principale, a Kochi, è chiuso da venerdì.
Anche altri paesi del sud-est dell’Asia in queste settimane sono stati colpiti dalle piogge monsoniche, che andranno avanti fino a settembre. A luglio 227 persone sono morte tra India, Nepal, Pakistan e Bangladesh. In Cina 45 persone sono morte per il tifone Lekima negli ultimi giorni.
India monsoni, la conta dei danni
Le operazioni di soccorso proseguono senza sosta in tutte le aree alluvionate e anche le organizzazioni che fanno capo alla Chiesa cattolica sono in prima linea nel portare assistenza e conforto.
Il monsignor Derek Fernandes, vescovo di Belgaum e amministratore apostolico di Karwar riporta ad Asianews di aver visitato “la zona di Chikodi, ma solo i campi di accoglienza per gli sfollati. Non si può andare nelle aree interne”.
Il vescovo fa sapere che “i nostri gruppi stanno facendo una valutazione dei danni causati dagli allagamenti nel distretto di Belgaum e riportano gravi danni nelle aree di Khanapur, Athani, Chikkodi Talukas, oltre a ingenti perdite in varie zone del distretto di Bagalkot. La situazione è davvero drammatica”.
Emergenza in Kerala
Il bilancio più pesante è senz’altro quello del Kerala, dove la conta dei morti è salita nelle ultime ore a 72 vittime; inoltre il numero delle persone costrette ad abbandonare le proprie abitazioni è di oltre 260mila, con la maggior parte di loro che ha trovato rifugio in 1.642 campi per sfollati.
Da parte dei leader dell’opposizione si riconcorrono gli appelli al governo centrale dell’Unione, affinchè predisponga un immediato piano d’assistenza.
I monsoni spaventano il continente indiano ciclicamente
Il monsone è un vento tipico dell’Oceano Indiano, ciclico e caldo, capace di condizionare seriamente le condizioni meteo-climatiche del dell’India, dell’Indocina e dell’Estremo Oriente. L’origine del nome è arabo: mawsim, “stagione”, proprio perché la sua presenza ha – appunto – carattere stagionale: possenti e giganteschi flussi d’aria, che i meteorologi chiamano “venti periodici”.
Ed è proprio il cambiamento di direzione del vento, che normalmente si verifica a maggio e a ottobre, a provocare questi cicloni tropicali assai violenti, che poi sono gli stessi fenomeni chiamati uragani che si scatenano sull’Oceano Atlantico.
Ogni anno centinaia di persone muoiono a causa dei monsoni. L’anno scorso nel Kerala fu il peggiore da circa un secolo: morirono circa 500 persone.
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