I corpi di 39 lavoratori edili indiani rapiti in Iraq nel 2014 dall’Isis sono stati trovati in una fossa comune nel villaggio di Badush a nord-ovest della città di Mosul.
Lo ha riferito oggi, martedì 20 marzo, il ministro degli Esteri dell’India, Sushma Swaraj.
Dopo il sequestro, il governo di Nuova Delhi aveva sempre sostenuto che i lavoratori fossero ancora vivi. Nel 2017 Swaraj aveva detto al parlamento indiano che non c’erano prove che i lavoratori fossero stati uccisi dall’Isis.
Quando stono state rapite, le vittime stavano lavorando per una società di costruzioni a Mosul.
Il governo non ha mai ricevuto richieste di riscatto o altre comunicazioni dirette da parte dei rapitori.
I corpi ritrovati nella fossa comune sono stati sottoposti al test del Dna per verificarne la corrispondenza con i lavoratori rapiti.
I test coincidono per 38 campioni, mentre per il 39esimo c’è una corrispondenza parziale del 70 per cento.
L’India invierà un aereo speciale per portare a casa i cadaveri, ha detto Swaraj.
Le vittime provenivano per lo più da famiglie povere degli stati settentrionali del Punjab, dall’Himachal Pradesh e dal Bihar e dal Bengala occidentale, nell’est del paese.
“Abbiamo saputo che queste persone sono state trasferite da Mosul a Badush dai loro rapitori”, ha detto il ministro Swaraj.
Swaraj ha poi raccontato che, quando si è recata con gli ufficiali del governo iracheno a Badush, qualcuno ha detto loro di ispezionare un tumulo nel villaggio.
“Hanno detto di aver seppellito molte persone lì (nella fossa comune, ndr). Siamo arrivati lì e abbiamo chiesto alle autorità irachene di usare un radar di penetrazione profonda, che ha rilevato molti corpi sotto la superficie”, ha detto al parlamento indiano il ministro.
Quando l’area è stata scavata, sono stati molti indizi, come scarpe non irachene e braccialetti religiosi sikh.
Nel 2014, l’India aveva emesso un avviso di viaggio che diceva ai suoi cittadini di non recarsi in Iraq e a quelli che erano già lì di lasciare il paese.
L’India è stata attiva nel negoziare la liberazione di altri cittadini catturati in Medio Oriente.
Un gruppo di 46 infermieri indiani è stato liberato nel luglio 2014 dall’Isis dopo oltre una settimana essere rimasto sotto sequestro in Iraq per più di una settimana.
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