L’India ha annunciato che investirà 500 milioni di dollari nel porto iraniano di Chabahar. Il primo ministro indiano Narendra Modi ha reso pubblico l’accordo durante la sua visita ufficiale a Teheran, sottolineandone l’enorme importanza nel più ampio contesto delle relazioni bilaterali fra i due paesi asiatici.
La visita di Modi è la prima di un capo di governo indiano in Iran da 15 anni a questa parte e arriva in seguito alla rimozione delle sanzioni internazionali che, fino allo scorso gennaio, l’Iran subiva a causa del suo programma nucleare.
Modi e Rouhani sono stati in seguito raggiunti dal presidente dell’Afghanistan Ashraf Ghani, atterrato nella capitale iraniana lunedì 23 maggio. I tre paesi hanno in programma di firmare un’accordo di transito trilaterale.
Lo sviluppo del porto di Chabahar è una mossa geopolitica dell’India volta ad espandere la tratta commerciale che le permette di raggiungere l’Asia centrale e l’Afghanistan senza passare per il Pakistan, paese nemico. Il governo di Nuova Delhi vuole anche importare gas dall’Iran e dalle repubbliche ex-sovietiche utilizzando il porto come hub regionale principale.
Inoltre, l’India considera la nuova rotta una risposta alla politica della Cina nell’area dell’Asia centromeridionale. La Cina vuole mantenere il controllo del commercio regionale e ha investito nel porto pakistano di Gwadar. Il ministro dei trasporti indiano Nitin Gadkari ha spiegato che con la crescita del proto di Chabahar, vi sarà un aumento degli scambi commerciali dell’India con Iran, Afghanistan, paesi dell’Asia centrale e Russia.
Il presidente dell’Iran Hassan Rouhani ha sottolineato che l’accordo “non ha solo un significato strettamente economico, ma ha una forte valenza politica”, precisando che è stato raggiunto con lo scopo di promuovere lo sviluppo, la pace e la stabilità dell’area. Inoltre, ha aggiunto che comunque i due paesi non vogliono usare questa nuova opportunità in funzione anti-Pakistan o contro altri stati.
India e Iran hanno sviluppato in questi ultimi anni una vasta cooperazione bilaterale e hanno firmato numerosi accordi nei settori dell’aerospaziale, delle tecnologie, del petrolchimico e della cooperazione bancaria. Nel 2012, l’Iran era il secondo esportatore di petrolio in India, statistica poi ridimensionata dalle sanzioni internazionali.
Tuttavia, rimangono alcuni motivi di attrito politico, derivanti dall’appoggio che in passato l’India ha dato alla risoluzione del 2009 dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica che condannava il programma nucleare di Teheran