In India Hitler è sempre più popolare. Nel paese è facile trovare in vendita souvenir dedicati al Führer e il suo manifesto politico, il Mein Kampf, è un perenne bestseller online.
Hitler è stato anche usato come nome di un bistrot aperto a Mumbai nel 2006 e una spa inaugurata nel 2011 in Nagpur. In Punjab, il nome del dittatore è stato inserito nel titolo di un film romantico indiano “Hero Hitler in love”.
Nel 2012 la polizia indiana ha portato via l’insegna di un negozio di vestiti di Ahmedabad, una città nell’ovest dell’India, lasciando solo la lettera I. Il negozio portava il nome di Hitler, con una svastica sulla i. Il proprietario si era giustificato dicendo che il negozio portava il soprannome di suo nonno.
Più recente invece lo scandalo provocato dalla pubblicazione di un libro per bambini, Leaders, dedicato ai leader più influenti del mondo. Tra questi, insieme a Ghandi, Obama e Mandela era stato inserito anche Hitler.
Annshu Juneja, uno degli editori della casa editrice Pegasus che si è occupata della pubblicazione del libro, ha spiegato che “Hitler è stato scelto per le sue capacità come leader e per aver influenzato le masse con i suoi discorsi. Non parliamo di come si è comportato o della sua visione del mondo o se sia stato un buono o un cattivo leader, abbiamo solo descritto quanto potente è stato come leader”.
Il problema in India è che le atrocità commesse da Hitler sono poco conosciute in molte parti del paese e ciò permette di rappresentare il dittatore come un leader da ammirare.
Nel 2004 un articolo del giornale americano New York Times aveva rivelato che alcuni testi scolastici utilizzati nello Stato di Gujarat, al tempo sotto il governo dell’attuale premier Modi, esaltavano il nazismo e il fascismo. Il libro spiegava che Hitler aveva ridato prestigio e dignità alla Germania e instillato lo spirito di avventura nelle persone comuni. Lo sterminio di milioni di ebrei era solo menzionato brevemente.
La popolarità di Hitler in India infatti non è accompagnata da sentimenti di antisemitismo. È un fenomeno legato principalmente all’ignoranza degli studenti verso la figura del dittatore tedesco e all’inadeguatezza del sistema scolastico indiano.
“Se Hitler non avesse indebolito l’impero britannico durante la Seconda Guerra Mondiale, gli inglesi non se ne sarebbero mai andati dall’India”. Questo è il modo in cui è contestualizzata la storia del nazismo in India, come spiega il sociologo Navras Jaat Aafreedi in un’intervista a Bloomberg.
Il problema sarebbe legato al “culto dell’eroe” presente nella società indiana, e l’ammirazione per i leader militari di successo in un paese che per molto tempo non ha avuto figure carismatiche di riferimento, spiega Solomon Sopher, il presidente della comunità ebraica di Mumbai.
In una classe di studenti di una scuola privata francese, 9 alunni su 25 avevano indicato Hitler come figura storica che ammiravano di più, secondo quanto riportato in un articolo del 2012 da Dilip D’Souza, un giornalista indiano.
Alle lacune nelle conoscenze storiche si aggiunge anche la politica. Il Bharatiya Janata Party, il partito del premier Modi al potere dal 2014, è un partito di estrema destra legato da tempo con il Rashtriya Swayamsevak Sangh, un’organizzazione nazionale patriottica ultrainduista molto influente in India.
Anche in Giappone, Indonesia, Cambogia e Myanmar si possono trovare locali o prodotti sul nazismo, ma non hanno alcun significato politico.
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