Il presidente Usa Donald Trump e il leader nordcoreano Kim Jong-un si sono incontrati al Metropole di Hanoi, in Vietnam per il summit previsto per il 27 e il 28 febbraio 2019.
I due leader si sono stretti la mano: “Il potenziale è incredibile, un’opportunità come nessun’altra nella storia, per il mio amico Kim Jong-un”, ha detto Trump.
Anche Kim ha espresso la sua soddisfazione per l’incontro, specificando che molti “ostacoli sono già stati superati” e che si aspetta molto da questo nuovo incontro.
La stretta di mano ha dato il via al summit e ha anticipato la cena durante la quale Kim e Trump discuteranno delle tematiche al centro del summit.
L’incontro avverrà alle 20 circa ora locale, quando in Italia saranno le 15 del pomeriggio.
L’incontro tra Kim e Trump
Al centro del faccia a faccia vi è ancora una volta il tema della denuclearizzazione della penisola coreana, già affrontato nel corso dello storico incontro di giugno 2018.
Il primo summit tra Trump e Kim si era concluso con dichiarazioni piuttosto vaghe circa le mosse da intraprendere pacificare i rapporti tra Usa e Corea del Nord e restano molte le incertezze sull’esito del nuovo incontro.
Le relazioni sono tra i due leader sono in una fase di stallo: gli Stati Uniti vogliono lo smantellamento dell’arsenale nucleare nordcoreano e la lista degli impianti, ma Kim in cambio chiede la rimozione delle sanzioni.
Nessuna delle due parti però sembra disposta a cedere prima dell’altra, per cui spetta ala diplomazia adoperarsi per giungere ad un compromesso. Se così non fosse, il summit appena iniziato rischia di concludersi con un nulla di fatto o, peggio, con la rottura diplomatica – di nuovo – tra Usa e Corea del Nord.
La Guerra di Corea
Fin dalla vigilia dell’incontro sono circolate alcune voci secondo cui Trump e Kim potrebbero dichiarare la fine della guerra di Corea, formalmente chiusasi solo con una tregua nel 1953.
Sulla carta, infatti, Stati Uniti e Corea del Nord sono ancora in guerra.
La notizia è stata diffusa da alcune fonti diplomatiche della Corea del Sud, citate dal New York Times, che specifica come i diplomatici sudcoreani fossero inizialmente scettici.
Adesso invece sembra che il raggiungimento della pace non sia un’ipotesi tanto improbabile: una simile dichiarazione darebbe inizio ad un complesso negoziato per un giungere ad un trattato di pace.
I media Usa costretti a cambiare hotel
Il leader della Corea del Nord e i giornalisti americani avrebbero dovuto soggiornare nello stesso hotel di Hanoi, ma all’ultimo minuto i media sono stati spostati in un’altra struttura.
La presenza nello stesso hotel di Kim e della stampa Usa sembrava un’indicazione di migliori relazioni tra i due paesi e di una maggiore trasparenza del leader nordcoreano, ma così non è stato.
Secondo l’agenzia di stampa sud-coreana Yonhap, il ricollocamento è avvenuto per questioni “tecniche”.
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