L’incendio della cattedrale di Notre Dame a Parigi è “definitivamente spento”.
Ad affermarlo sono i vigili del fuoco di Parigi. “Le fiamme – ha dichiarato un portavoce dei vigili, Gabriel Plus – si sono diffuse in modo violento e molto rapidamente su tutto il tetto: mille metri quadrati di superficie”. Ma per fortuna il peggio sembra essere passato.
Dopo una notte intera di lavoro, sembra scongiurato dunque il pericolo di perdere per sempre la cattedrale gotica, simbolo della Francia in tutto il mondo. Nelle prossime settimane, parallelamente agli sviluppi dell’inchiesta aperta per “distruzione involontaria a mezzo di incendio”, si farà anche una stima dei danni.
Ciò che è certo è che, adesso, serviranno davvero molti anni perché turisti e cittadini tornino ad ammirare Notre Dame. Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha assicurato però i francesi che la cattedrale verrà ricostruita.
Nella mattinata di martedì 16 aprile, inoltre, un’altra buona notizia si è aggiunta a quella dell’incendio domato a Notre Dame. Il vigile del fuoco rimasto “gravemente ferito” durante le operazioni di spegnimento delle fiamme, sembra adesso non essere in pericolo di vita.
Restano da capire le cause esatte dell’incendio, scaturito secondo le prime indagini da alcuni lavori di restauro in corso nella cattedrale.
Nel frattempo, è anche partita una colletta internazionale per raccogliere fondi da destinare alla ricostruzione. Il miliardario Francois-Henri Pinault, presidente e amministratore delegato di Kering, ha affermato che donerà oltre 100 milioni di euro.
Ma Pinault non è l’unico: tante case del lusso sono “scese in campo” con donazioni milionarie. Perché Notre Dame non appartiene solo ai francesi, ma un po’ a tutti noi.
Notre Dame: ecco perché per spegnere l’incendio non sono stati utilizzati i canadair
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