I convogli di aiuti umanitari potranno raggiungere le zone sotto assedio in Siria. Lo ha annunciato l’inviato speciale per la Siria delle Nazioni Unite, Staffan de Mistura. Tra le prime città a ricevere gli aiuti c’è quella di Madaya, dove la gente sta morendo di fame.
Le maggiori potenze mondiali riunite a Monaco di Baviera la settimana scorsa hanno stabilito un cessate il fuoco per accelerare la fine delle ostilità e permettere l’arrivo di convogli umanitari.
Gli aiuti arriveranno anche a Deir el-Zour, una città orientale nelle mani del sedicente Stato islamico, a Foah and Kefraya, nella provincia settentrionale di Idlib, sotto assedio dei ribelli, a Muadhamiya, Kafr Batna e Zabadani, nell’area di Damasco, assediata dalle forze governative.
“È dovere del governo siriano aiutare ogni persona ovunque si trovi e permettere alle Nazioni Unite di portare aiuti umanitari”, ha detto de Mistura dopo i colloqui a Damasco che si sono tenuti il 16 febbraio.
Il governo siriano del presidente Bashar al-Assad ha approvato l’accesso umanitario alle sette aree sotto assedio, che interessano quasi mezzo milione di persone, secondo i dati delle Nazioni Unite.
La cessazione delle ostilità, che non si applica ai gruppi jihadisti, dovrebbe entrare in vigore entro questa settimana. Il presidente Assad è però scettico sulla sua efficacia.
Intanto le forze governative, sostenute dalla forza aerea russa, stanno avanzando a nord verso Aleppo.
Leggi l'articolo originale su TPI.it