I singhiozzi disperati di 10 bambini provenienti dall’America centrale e separati dai loro genitori dalle autorità che sorvegliano il confine con gli Stati Uniti compaiono nell’audio originale ottenuto dall’agenzia di notizie no profit ProPublica.
Molti di loro sembrano piangere così forte che riescono a malapena a respirare. Gridano “Mami” e “Papá” ancora e ancora, come se fossero le uniche parole che conoscono.
A un certo punto si sente un funzionario scherzare con uno dei bambinii n lacrime: “Abbiamo un’orchestra qui”.
Poi una bambina salvadoregna di 6 anni, sconvolta ma decisa, chiede ripetutamente a qualcuno di chiamare sua zia. Solo una chiamata, implora chiunque ascolti. Dice che ha memorizzato il numero di telefono.
Attenzione, l’audio potrebbe urtare la vostra sensibilità:
La vicenda è quella che riguarda 2mila bambini alla frontiera sud degli Stati Uniti che sono stati separati dai lori genitori, colpevoli di essere entrati in territorio americano illegalmente. Un conseguenza della politica di tolleranza zero voluta dall’amministrazione Trump.
Da maggio scorso l’amministrazione Trump ha smesso di tollerare l’arrivo di immigrati clandestini accompagnati dai loro figli.
In precedenza le “unità familiari” venivano dirottate verso i tribunali per l’immigrazione, e spesso tutti i loro membri venivano rilasciati dopo tre settimane di detenzione in base a una legge che limita la permanenza in cella di minori senza documenti.
Ora invece i migranti irregolari vengono perseguiti penalmente, anche se questo vuol dire separarli dalla famiglia al loro seguito.
I dati dal dipartimento per la Sicurezza nazionale mostrano che 1.995 bambini sono stati separati da 1.940 parenti che sono stati arrestati tra il 19 aprile e il 31 maggio.
Più di 100 di questi bambini hanno meno di 4 anni. I bambini sono inizialmente tenuti in magazzini, tende o grandi magazzini che sono stati convertiti in strutture di detenzione della Guardia di Frontiera.
L’Onu si è scagliata contro Donad Trump per la pratica pratica in vigore negli Stati Uniti di separare i figli dai genitori migranti che entrano illegalmente dalla frontiera con il Messico. La prassi “è inaccettabile e crudele“, è il monito lanciato a Ginevra dall’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Zeid Raad al-Hussein.
Anche il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha preso posizione sulla questione, spiegando che i “bambini non devono essere traumatizzati dividendoli dai genitori. L’unità della famiglia deve essere preservata”. Lo ha detto il portavoce del Palazzo di Vetro, Stephane Dujarric.
Le parole dei rappresentanti delle Nazioni Unite arrivano il giorno dopo l’attacco di Melania Trump.
Per la prima volta la first lady ha parlato apertamente di politica. E lo ha fatto criticando apertamente il marito presidente degli Stati Uniti per come sta gestendo la questione degli immigrati al confine con il Messico. La first lady “odia vedere bambini separati dalle loro famiglie e spera che entrambi gli schieramenti possano alla fine unirsi per ottenere una riforma migratoria di successo”, ha dichiarato alla Cnn la sua portavoce Stephanie Grisham.