In un video diventato virale sui social, l’imam principale della moschea di Green Lane, punto di riferimento del fondamentalismo radicale nota per le posizioni estremiste a Birmingham, in Inghilterra, spiega in un sermone come si esegue correttamente un’esecuzione per lapidazione di una donna adultera.
Il video ha suscitato indignazione e scalpore e come risultato le autorità hanno revocato un finanziamento di due milioni di sterline a fondo perduto destinato alla moschea.
Le immagini, diffuse, qualche settimane fa in rete, sono poi state rimosse, secondo il quotidiano britannico The Mail on Sunday. “Si deve scavare una buca abbastanza profonda, in modo che la terra ricopra la metà inferiore del corpo e le parti intime, in modo da difendere il senso del pudore dell’adultera, dopo di che si possono cominciare a tirare le pietre”, dice l’imam nel video.
La moschea di Green Lane ha diffuso una nota in cui afferma che le frasi di Zakaullah Saleem sulla lapidazione sono state estrapolate dal contesto e che l’imam “non ha mai detto che questa pratica debba avvenire nella società britannica”.
Non è la prima volta che un imam di questa moschea diffonde messaggi di incitamento all’odio. In un altro video, Zakaullah Saleem ha esortato il governo a intraprendere “azioni legali” contro un insegnante della Batley Grammar School nel West Yorkshire che si è reso irreperibile dopo aver ricevuto minacce di morte per aver mostrato immagini del profeta Maometto in classe.
Il Consiglio delle guide religiose della Coreis, la Comunità Religiosa Islamica Italiana, condanna le affermazioni dell’imam e “la sua brutale descrizione tecnica di una lapidazione femminile per adulterio durante il sermone della preghiera comunitaria del venerdì. È intollerabile la puerile giustificazione addotta dai responsabili di uno dei centri islamici di Birmingham che si tratti di una citazione estrapolata artificialmente dal contesto del sermone. Ciò che è davvero artificiale e artefatto del sermone in questione è la totale mancanza di senso di coerenza e di opportunità religiosa, la mancanza di sensibilità e consapevolezza del contesto e delle reali priorità spirituali dei fedeli nella storia e nella società contemporanea dell’Occidente”, sottolinea la Coreis.