Un sindaco conosciuto per i commenti omofobi e razzisti, i comportamenti da clown, l’alcolismo, pescato in un video realizzato da spacciatori di origine somala mentre presumibilmente fuma crack.
Un fratello, che ne è portavoce di fatto, membro del locale Consiglio comunale e aspirante deputato provinciale, supposto spacciatore di medio livello negli anni Ottanta.
Un altro fratello, oggi impegnato nel ricco business di famiglia, dedito 30 anni fa al traffico di hashish e incriminato nel 1986 in relazione a un rapimento. Infine una sorella, già assidua frequentatrice dei circoli della supremazia bianca, più volte legata a trafficanti di ogni risma, da cui ha ricevuto anche un colpo di pistola in faccia.
La storia non è la trama di un B-movie. Viene direttamente da Toronto, capitale economica del Canada. Il protagonista è Rob Ford, sindaco conservatore della città eletto nel 2010 grazie ai modi popolani e a una piattaforma di riduzione delle spesa pubblica, abbattimento dei costi della politica e maggiore sicurezza nella strade. È figlio di Doug Ford sr., defunto membro dell’Assemblea legislativa dell’Ontario alla fine degli anni Novanta e fondatore della Deco Labels&Tags, tuttora ricca attività di famiglia che fattura circa 77 milioni di euro annui e conta impianti e punti vendita in Canada e Stati Uniti.
Sin dalla fine degli anni Novanta, periodo cui risale l’approdo alla politica, il contegno rustico ha garantito a Rob Ford i titoli delle principali testate nazionali. Il Toronto Star ha recentemente stilato un elenco dei “42 momenti eccezionali” del sindaco: si va dai commenti razzisti rivolti ad un consigliere italocanadese – un “Gino boy” – alla conclamata antipatia per i ciclisti – “sono responsabili delle loro morti sulle strade”; per passare ai palpeggiamenti generosamente e pubblicamente elargiti nel 2010 a un altro candidato sindaco o al pensiero fisso del football, tanto da saltare impegni di governo per allenare una formazione delle scuole superiori. Il suo stesso staff è imbottito di ex-giocatori o dirigenti della sua squadra.
Solo recentemente il salto di qualità sulla stampa internazionale. Già alla fine di febbraio, in un gala promosso per celebrare le forze armate canadesi, Ford si era presentato ubriaco. Ennesimo episodio di alcolismo molesto che ha indotto alcuni consiglieri a suggerire trattamenti di disintossicazione. All’inizio di maggio, giornalisti del Toronto Star e di Gawker hanno esaminato un video in cui il sindaco, palesemente poco lucido, aspira crack. In una foto distribuita per volontà degli spacciatori somali, presunti autori del nastro, Ford appare in compagnia di tre uomini, uno dei quali recentemente assassinato. E l’omicidio sarebbe associato allo stesso filmato, secondo fonti interne all’amministrazione citate dal Globe and Mail.
Gli altri membri della famiglia non si sono comunque distinti negli anni per probità. I dettagli sono in un’inchiesta di 18 mesi targata Globe and Mail. Doug Ford jr. è consigliere municipale di Toronto dal 2010, uomo forte dell’amministrazione del fratello, fino a diventarne portavoce ufficioso. Negli anni Ottanta si è dedicato ad altro. Membro dei ‘RY Drifters’, è stato identificato da più fonti come rifornitore di hashish per pusher, ruolo che avrebbe ricoperto per sette anni, fino al 1986, quando aveva 22 anni
Il fratello Randy era coinvolto anch’egli nel giro della droga, ma in modo autonomo. Doug jr. lo considerava troppo instabile. Probabilmente per questo è finito sotto processo nel 1986. Insoddisfatto dei ritardi nei pagamenti di un piccolo venditore di strada ha messo in atto un rapimento a scopo estorsivo. Le relazioni sentimentali di Kathy Ford, la più anziana sorella del sindaco, hanno fatto la gioia di numerosi giornali. Un amante è stato assassinato dall’allora ex-marito, un tossicodipendente. Un fidanzato di lunga data, pregiudicato per commercio di cocaina e hashish, ha minacciato di morte Rob e nel 2005 è stato accusato di averle sparato in volto. Successivamente l’imputazione è stata fatta cadere. Negli anni Ottanta Kathy ha assiduamente frequentato un gruppo di suprematisti bianchi.
Rob Ford, dopo una settimana di silenzio, ha negato le accuse dei media. Nello show che assieme a Doug jr. conduce via radio ogni domenica, ha derubricato i giornalisti a “un “mucchio di vermi”.
Leggi l'articolo originale su TPI.it