L’ultima edizione di Time magazine, per anni la rivista simbolo del giornalismo mondiale, ha due copertine. Entrambe mostrano una coppia che si bacia, in un caso due donne, nell’altro due uomini: ‘Gay Marriage Has Already Won’.
La storia di copertina di David von Drehle espone come, nonostante siano ancora in corso le lotte per far riconoscere a livello nazionale il matrimonio omosessuale, la campagna a favore dei diritti gay ha già vinto, se non ancora a livello legale sicuramente sul piano culturale.
Il numero di Time è uscito, non a caso, nella settimana in cui la Corte Suprema ha tenute le udienze per due casi di fondamentale importanza nel riconoscimento di questa forma di unione: Hollingsworth vs. Perry e United States vs. Windsor.
Il primo riguarda la legalità di un referendum, passato nel 2008, che ha abolito il matrimonio omosessuale in California; il secondo si riferisce alla costituzionalità della terza sezione del Defense of Marriage Act (acronimo Doma), una legge federale approvata dal Congresso americano (con larghe maggioranze in entrambi i rami) durante la presidenza Clinton, che definisce il matrimonio solo come unione tra persone di sesso opposto.
L’autorevole SCOTUSblog, specializzato nei lavori della Corte Suprema statunitense, ha attribuito due giorni fa una probablità pari all’80 per cento a una decisione favorevole all’incostituzionalità del Defense of Marriage Act.
Il matrimonio omosessuale è appoggiato dall’80 per cento dei giovani e a livello nazionale dal 2010 i sondaggi rilevano che i favorevoli hanno superato i contrari. Trasmissioni molto popolari, come Modern Family e Glee, mostrano sugli schermi televisivi la realtà delle coppie gay, innocuamente simili alle controparti etero, e star come la comica e presentatrice Ellen DeGeneres hanno fatto coming out solo per vedere la loro popolarità aumentare.