Il governo colombiano dimostra il suo appoggio al presidente Juan Manuel Santos. Dopo la violenta degenerazione della protesta contadina nel Paese, sedici membri dell’esecutivo hanno rassegnato congiuntamente le dimissioni per permettere un rimpasto del governo che possa allentare le ostilità.
Il settore agricolo del Paese è in rivolta contro le scelte del presidente, soprattutto per gli accordi sul libero commercio stipulati con gli Stati Uniti e l’Europa che ridurrebbero le possibilità di concorrenza nel mercato interno a causa del prezzo basso delle merci importate.
Santos era stato costretto nei giorni scorsi ad inviare truppe nella capitale Bogotà per ristabilire l’ordine, in seguito alla morte di due manifestanti. Le richieste del settore agricolo sono fonte di pressione per il presidente, che entro novembre dovrà decidere se correre alle elezioni per un eventuale secondo mandato.