La rottura di un oleodotto nella riserva naturale di Evrona, a sud di Israele, avvenuta nella notte del 3 dicembre durante lavori di manutenzione ha causato una perdita di tre milioni di litri di greggio.
La macchia di petrolio si è espansa per alcuni chilometri, causando quello che i media locali definiscono il disastro ambientale più grave della storia del Paese.
L’oleodotto collega il porto di Eilat, sul mar Rosso, con quello di Ashkelon, nel mar Mediterraneo. Fu costruito negli anni Settanta per facilitare gli scambi tra il golfo Persico e l’Europa. Dopo la rottura dei rapporti tra Israele e Iran nel 1979, l’oleodotto venne usato per il trasporto di petrolio in Israele.
In seguito all’incidente, tre persone sono state ricoverate dopo aver inalato il petrolio che si è riversato. La strada principale che dal centro del Paese porta a Eilat è stata chiusa. I media israeliani smentiscono che il petrolio sia arrivato nella confinante Cisgiordania.
L’entità effettiva della contamazione è ancora da valutare. Diversi ambientalisti hanno affermato che potrebbero volerci anni per ripristinare l’ecosistema, scrive Reuters. La riserva naturale di Evrona è uno dei parchi più importanti dell’area.