Uno scoop di “Le Monde” ha rivelato nuove informazioni sull’attività di sorveglianza della Nsa statunitense in Francia. Secondo quanto scritto dal quotidiano francese, l’agenzia per la sicurezza americana avrebbe sorvegliato circa 70 milioni di telefonate in Francia tra il 10 dicembre 2012 e l’8 gennaio 2013.
L’inchiesta si basa su documenti forniti da Edward Snowden, e come ha spiegato sul suo editoriale la direttrice del giornale, Natalie Nougayrède, è stata condotta in collaborazione con lo staff di Gleen Greenwald, il giornalista del Guardian che aveva diffuso le informazioni di Snowden sulle attività di sorveglianza del governo americano.
Secondo le ultime rivelazioni, oltre ai telefoni dei sospetti terroristi, sotto controllo sarebbero finiti anche quelli di politici, imprenditori importanti e alti funzionari pubblici. Ancora non è chiaro se le telefonate e gli sms siano stati effettivamente registrati e archiviati, oppure se “US985D” – questo il nome del programma – si sia basato solo sull’analisi dei tabulati telefonici.
“Le Monde” dice che le autorità statunitensi non hanno commentato i documenti nello specifico, in quanto si tratterebbe di materiale riservato. I commenti sono arrivati, invece, dall’esecutivo francese. Il ministro dell’Interno, Manuel Valls, ha definito le rivelazioni “scioccanti” aggiungendo che «Se un Paese amico, un alleato, spia la Francia o altri paesi europei, è completamente inaccettabile». Il ministro degli Esteri Laurent Fabius, ha convocato a Parigi l’ambasciatore statunitense per chiedere dettagli e delucidazioni su questa attività di sorveglianza.