Lo Stato del Kuwait costruirà almeno tre nuove città, insieme ad altre aree residenziali, entro il 2020 per far fronte a una rapida crescita della popolazione. Il ministro per l’Edilizia Othaina ha annunciato un titanico piano di costruzione ieri di fronte al Parlamento.
Il progetto totale prevede la costruzione di circa 174 mila abitazioni in tutto per una spesa di 3,8 miliardi di euro. Le richieste da parte dei cittadini ammontano oggi a 100 mila abitazioni, e crescono di oltre 8 mila unità all’anno.
In Kuwait tutti i cittadini hanno il diritto di richiedere una casa al governo dopo il matrimonio, ma il tempo di attesa di recente è salito a circa 15 anni. Una volta ricevuta la casa, il debito può essere ripagato nel giro di 30 anni.
I motivi del ritardo nella costruzione di case è la scarsità di terra disponibile poiché la maggior parte del terreno è sfruttata dai progetti di estrazione petrolifera che hanno fatto lievitare il prezzo della costruzione degli immobili. Un metro quadrato di terreno residenziale può costare 1.000 dollari in aree remote e molto di più vicino a Kuwait City. Più del 95 per cento del territorio nazionale è di proprietà dello Stato.
Una delle tre città è prevista al confine con l’Arabia, mentre le altre due saranno costruite al confine con l’Iraq, ha detto Othaina, aggoungendo inoltre che il Ministero prevede di invitare le aziende del settore privato a prendere parte al progetto. Il Kuwait ha un surplus annuale di oltre 300 miliardi di euro generato dalle vendite di petrolio e il Parlamento chiede con urgenza che vengano soddisfatte le domande di costruzione abitativa.