Grazie all’intervista che ha rilasciato al Guardian e al Texas Observer dopo 3 anni di attività, sappiamo che è una giovane ragazza la blogger che dal 2 aprile 2010 racconta quotidianamente la guerra tra i narcotrafficanti in Messico. Il “Blog del Narco” rappresenta oggi una fonte di informazioni e notizie che i mezzi di informazione generalisti non diffondono più da anni.
È nato per colmare il vuoto dato dall’assoluto silenzio di televisione e stampa su una guerra che costa la vita giornalmente a decine di persone in Messico – moltissime delle quali totalmente estranee al traffico di stupefacenti – e con la sua attività delinea un quadro tragico della situazione politica e sociale del gigante dell’America Centrale.
L’attività del narcotraffico in Messico è diffusissima e radicata nel Paese, tanto che i cartelli della droga da tempo controllano stabilmente parti del territorio messicano. Su iniziativa dell’allora presidente Felipe Calderon, nel 2006, la lotta al narcotraffico è divenuta una questione di Stato e come tale affrontata con tutti i mezzi a disposizione, non ultimo l’esercito.
Si stima che dall’inasprimento del conflitto tra Stato e cartelli abbiano perso la vita quasi 90 mila persone in agguati, vendette, atti dimostrativi ed esecuzioni, non solo tra le forze di sicurezza (tra le quali ci sono stati numerosi casi di corruzione e collusione con i narcotrafficanti) e i cartelli, ma anche tra le varie bande che si contendono il mercato della droga. Molto spesso, però, muoiono in massa cittadini inermi.
Oggi il blog è divenuto il centro dell’informazione sulle stragi quotidiane che si consumano in strada. Nella prima intervista che ha rilasciato, Lucy (pseudonimo della blogger) ha raccontato la sua vita e i rischi che corre denunciando e documentando ciò che accade e ha lanciato il libro che raccoglie gli eventi chiave degli anni 2010 e 2011: “Dying for the truth: undercover inside the mexican drug war”.