La sua clientela si delizia dei suoi racconti durante il taglio dei capelli o lo shampoo. Racconti legati ad altri clienti illustri, clienti del passato. Mahmoud Labib è un parrucchiere di 75 anni, famoso in Egitto anche per essere il coiffeur di Hosni Mubarak che lui amava ricordare come uno dei tanti clienti, piuttosto che come il cliente.
Eppure quando fu chiamato per raggiungere l’ex presidente appena liberato, Mahmoud preferì indossare un completo nero, lasciando perdere almeno per una volta le sue camice rosa shocking, e pettinò i suoi capelli all’indietro.
Come scrive Foreign Policy, Mahmoud è stato il parrucchiere del presidente egiziano per tre decenni, da quando Mubarak era ancora vicepresidente fino a oggi. Conosceva i suoi figli e aveva il privilegio di conoscere Mubarak personalmente. Il massimo per il parrucchiere egiziano, che poteva godere di un bel negozio al centro del Cairo con un insegna degna dei migliori artisti, con una “M” d’oro massiccio a dominare l’inferriata.
“Era un uomo di poche parole,” è il ricordo che Mahmoud ha di Mubarak. “Per i primi dieci anni, tra di noi era solo un salaam-alaikum e alaikum as-Salaam. Oggi posso dire di aver sviluppato con lui un rapporto come quello che ho con qualsiasi altro cliente”. Nel suo salone di moda, Mahmoud tiene statue e simboli faraonici che contribuiscono a farne una perosnalità quasi mitologica. I suoi assistiti indossano camice firmate da lui stesso, appese al muro numerose fotografie lo raffigurano mentre taglia i capelli di uomini importanti come Mubarak e Anwar Sadat.
Proprio nel 1960, il suo primo cliente della cerchia del potere politico fu il figlio adolescente del presidente Gamal Abdel Nasser, Hakim. Proprio il presidente gli ordinò di tagliare le basette da adolescente del figlio, costruendogli, invece, un vero taglio da militare. E Mahmoud sapeva che quell’ordine sarebbe stato uno dei tanti della giornata del presidente e che probabilmente se lo sarebbe dimenticato, mentre suo figlio lo avrebbe detestato per sempre. Così non obbedì e preferì assecondare il volere del figlio.
Mahmoud si vanta di non aver mai cambiato i suoi modi per i potenti e dice: “Quando sono stato introdotto nello staff di Sadat, raccontai tutti i miei difetti: che sono un bevitore, che fumo la marijuana, che vado a letto tardi e così via”. Prova dispiacere quando ricorda i figli di Mubarak, soprattutto Gamal che era designato per succedere al padre e che adesso, invece, si trova in carcere condannato per corruzione e abuso di potere. E Mahmoud confida che il presidente Mubarak era preoccupato quando il profilo dl figlio cominciò ad alzarsi: “Mahmoud”, gli diceva il presidente, “Gamal potrebbe essere finito da un proiettile che costa meno di una piastra. L’Egitto è troppo grande e Gamal non può gestire tutto questo”, gli confidava Mubarak.
Oggi, il parrucchiere dei presidenti guarda Il Cairo dopo la caduta di Mubarak. È stato testimone dell’avvento dei Fratelli Musulmani e poi dell’attacco militare che costò molte migliaia di vite. Tutto è cambiato, prima il centro della città era ricco di scrittori, musicisti e ufficiali militari decorati. Adesso tutto è diverso, ma il barbiere del presidente ha promesso che non si fermerà e continuerà a fare il suo lavoro fino alla fine.
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