Panagiota Vasileiadou è una donna di 82 anni residente a
Idomeni, la cittadina greca che negli ultimi tempi ha fatto parlare di sé per
il fatto di ospitare un centro d’accoglienza per i migranti che cercano una
vita migliore in Europa.
Un recente video dell’Alto Commissariato per i Rifugiati
delle Nazioni Unite mostra il modo in cui l’anziana signora ha offerto tutta la
sua umanità a diverse famiglie arrivate dalla Siria o dall’Iraq e ritrovatesi
bloccate in questo angolo di Grecia.
Nonostante la sua pensione non superi i 450 euro al mese, ogni
giorno la signora Vasileiadou apparecchia la tavola e cucina per rifugiati come
Baraa, capofamiglia iracheno, e per i suoi figli orfani di madre.
Lo fa, dice, perché ricorda quando a sette anni la sua casa
fu distrutta durante la Seconda guerra mondiale, e la sua famiglia si ritrovò
senza più nulla di quello che aveva: “Eravamo cinque bambini e ci erano rimaste
solo le camicie da notte che indossavamo quel giorno”.
Inizialmente Panagiota portava cibi da lei preparati ai
rifugiati del campo, ma poi ha cominciato ad ospitare direttamente in casa sua persone
provenienti da Iraq e Siria.
Vista la barriera linguistica – la signora parla soltanto
greco – la comunicazione è fatta soltanto di gesti, che però a quanto pare
bastano per far sì che si crei un legame con le persone che ricevono il suo
aiuto, specialmente i bambini che la vedono come una nonna. “Adesso ho
compagnia in casa – dice –io parlo e anche se non ci capiamo ridiamo insieme”.
Questo il video diffuso dalle Nazioni Unite: