Il Paese che contribuisce maggiormente al benessere globale è l’Irlanda. Secondo il Good Country Index, un indice di valutazione elaborato da Simon Anholt, esperto di politiche pubbliche che ha lavorato anche per Onu e Banca Mondiale, sarebbe il Paese del quadrifoglio il paese “migliore al mondo”.
La scelta si basa su sette criteri di valutazione che vanno a comporre una classifica generale dei Paesi che più contribuiscono al bene del pianeta. I valori presi in considerazione sono: prosperità e uguaglianza, scienza e tecnologia, cultura, salute e benessere, pianeta e clima, ordine mondiale, pace e sicurezza.
L’Irlanda è in testa alla classifica generale grazie al primato in “prosperità”, ottenuto grazie ai buoni numeri in materia di apertura commerciale, caschi blu nel mondo e assistenza allo sviluppo.
Nella graduatoria salta agli occhi il dato sull’Egitto. Sessantottesimo nella classifica generale, il Paese nordafricano ottiene un sorprendente primo posto nel dato relativo al contributo alla pace e alla sicurezza nel mondo. Ma i fattori che vanno a comporre l’indice sono quantomeno curiosi.
Il numero di uomini e il contributo finanziario alle missioni di peacekeeping, la partecipazione a conflitti armati internazionali, l’esportazione di armi e la sicurezza nella navigazione web sono i soli dati presi in considerazione per stilare la classifica.
Sono meno stupefacenti i primati nelle altre categorie. Il Belgio è in testa nella cultura, il Regno Unito nella tecnologia, la Germania nel mantenimento dell’ordine mondiale, l’Islanda nel rispetto del clima e la Spagna nella graduatoria su salute e benessere.
Dopo l’Irlanda i “Paesi migliori” sono Finlandia, Svizzera, Olanda e Nuova Zelanda. Il primo Paese africano in graduatoria è il Kenya, al 26esimo posto. Agli ultimi posti ci sono i Paesi che negli ultimi anni hanno occupato le prime pagine dei giornali internazionali per guerre e conflitti interni. A partire dal basso: Libia, Vietnam, Iraq, Azerbaijan e Angola.
L’Italia occupa il ventesimo posto nella classifica generale, un gradino sopra agli Stati Uniti. Il Bel Paese registra un buon risultato per quanto riguarda il mantenimento dell’ordine mondiale (undicesimo posto).
La valutazione sul ruolo italiano nel mantenimento della sicurezza e della pace internazionale è invece molto negativa: l’Italia è infatti soltanto al 102esimo posto.
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