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    “Hunter Biden fumava crack ogni 20 minuti”: la testimonianza choc al processo contro il figlio del presidente Usa

    Joe e Hunter Biden. Credit: AGF
    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 6 Giu. 2024 alle 15:08

    Robert Hunter Biden, figlio secondogenito del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, fumava crack ogni venti minuti. Lo ha testimoniato la sua ex fidanzata Zoe Kestan durante il processo in corso a Wilmington, nel Delaware, che vede il 54enne accusato di possesso illegale di un’arma da fuoco.

    Nell’udienza di ieri, mercoledì 5 giugno, anche l’ex moglie dell’uomo, Kathleen Buhle, ha raccontato della passata dipendenza di Biden junior da crack e cocaina, dicendo che quando faceva uso di droghe “non era se stesso” e che si rifiutava di intraprendere un percorso di recupero. In aula era presente anche la madre dell’imputato, Jill Biden, first lady degli Stati Uniti, mentre il padre Joe si trovava in Francia per le commemorazioni dello sbarco in Normandia.

    Hunter Biden deve fronteggiare tre capi d’imputazione derivanti dall’acquisto di un revolver in un negozio di armi di Wilmington nell’ottobre 2018: è accusato di aver mentito consapevolmente quando dichiarò di non essere un tossicodipendente e di aver detenuto illegalmente l’arma per undici giorni. Se sarà condannato, rischia una pena fino a 25 anni di carcere. Il figlio del presidente si è dichiarato non colpevole e il suo team legale sostiene che, all’epoca dei fatti, stesse frequentando un percorso di riabilitazione.

    Nella sua testimonianza, Zoe Kestan ha raccontato di aver conosciuto l’imputato nel dicembre 2017 nello strip club di Manhattan in cui lei lavorava e ha affermato che nel giro di dieci minuti lui iniziò a fumare crack. La donna ha aggiunto che la stessa scena si è ripetuta più volta durante il periodo della loro relazione, durata alcuni mesi e vissuta principalmente all’interno di camere di hotel di lusso tra New York e la California. Il figlio di Joe Biden avrebbe fumato crack anche per diversi giorni nel settembre 2018, un mese prima dell’acquisto della pistola al centro del processo.

    Kathleen Buhle, che è stata sposata con lui dal 1993 al 2017 (la coppia ha avuto tre figli), ha raccontato in aula di aver appreso delle abitudini con gli stupefacenti del marito nel 2015, quando ha trovato una pipa da crack in un posacenere. La donna ha però detto di non averlo mai visto consumare droga.

    Hunter Biden nel 2021 ha pubblicato un libro, dal titolo “Beautiful Things”, in cui racconta la sua lotta contro la tossicodipendenza. Il Partito repubblicano e il suo attuale candidato alla presidenza Donald Trump hanno più volte utilizzato la sua storia per attaccare Joe Biden, ma dopo l’udienza di ieri dal tycoon non è arrivato nessun attacco.

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