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    Possesso illegale di arma da fuoco, Hunter Biden giudicato colpevole: rischia 25 anni di carcere

    Credit: AGF
    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 12 Giu. 2024 alle 10:02

    Hunter Biden è stato giudicato colpevole per tutti e tre i capi d’imputazione nel processo a suo carico per l’acquisto e il possesso di una pistola mentre faceva uso di droghe: il figlio del presidente degli Stati Uniti rischia ora fino a 25 anni di carcere.

    La sentenza di condanna è stata emessa dal Tribunale federale di Wilmington, nel Delaware, ieri, martedì 11 giugno, quando in Italia era sera, mentre l’esatta quantificazione della pena avverrà prossimamente.

    “Sono più grato per l’amore ricevuto dalla mia famiglia che deluso per l’esito del processo”, ha commentato in una nota il secondogenito di Joe Biden, 54 anni.

    Il presidente e sua moglie Jill non hanno mai fatto mancare il loro sostegno al figlio durante il processo: “Sono il presidente ma sono anche un papà. Io e Jill ci saremo sempre per Hunter. Siamo orgogliosi di lui oggi”, ha osservato Biden sottolineando che accetta il verdetto di colpevolezza.

    Dopo la sentenza, il presidente è volato ad abbracciare il figlio nel Delaware, dove già era arrivata Jill, che ha seguito personalmente le udienze del procedimento giudiziario e anche ieri era in tribunale.

    L’uomo doveva fronteggiare tre capi d’imputazione derivanti dall’acquisto di un revolver in un negozio di armi di Wilmington nell’ottobre 2018: era accusato di aver mentito consapevolmente quando dichiarò di non essere un tossicodipendente e di aver detenuto illegalmente l’arma per undici giorni.

    Nel corso del processo sono emersi nuovi dettagli sulla sua dipendenza passata da crack e cocaina, un’esperienza che Hunter Biden ha raccontato in un libro uscito nel 2021 dal titolo “Beautiful Things”.

    La sentenza di colpevolezza è diventata anche un caso politico. In passato più volte l’ex presidente Donald Trump – che ora è nuovamente candidato alla Casa Bianca proprio contro Biden – ha utilizzato la vicenda di Hunter per attaccare il presidente dem in carica.

    Ieri i repubblicani al Senato hanno affermato che la sentenza dimostra che il sistema giudiziario ha funzionato. Negli ultimi mesi il partito di Trump ha più volte parlato di politicizzazione della giustizia con riferimento alle diverse imputazioni a carico del tycoon. Neanche il verdetto di colpevolezza emesso contro un avversario indiretto come il figlio di Biden ha fatto cambiare loro idea: “Hunter Biden non si candida per nessuna carica politica. Donald Trump si candida alla presidenza. Sono casi totalmente diversi”, ha fatto notare il senatore John Thune.

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