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    Hong Kong: un settimanale cattolico pubblica una copertina bianca in ricordo del massacro di piazza Tiananmen

    Credit: AGF

    È l'unico modo, secondo i giornalisti, per "rispondere" a una società tanto "restrittiva"

    Di Andrea Lanzetta
    Pubblicato il 1 Giu. 2024 alle 17:54

    Il settimanale cattolico Christian Times, edito a Hong Kong, pubblicherà una prima pagina praticamente vuota nell’edizione in uscita domani 2 giugno in ricordo del 35esimo anniversario della repressione di piazza Tiananmen, a Pechino, da parte del governo della Repubblica popolare cinese.

    “Sostituire i paragrafi con spazi vuoti”, si legge nell’editoriale pubblicato in anteprima digitale, è l’unico modo per “rispondere alla situazione attuale” in una società diventata tanto “restrittiva”. Oltre a una copertina quasi interamente in bianco, anche la seconda e altre pagine interne sono state oscurate mentre un intero articolo, che avrebbe dovuto essere dedicato ai fatti di Tiananmen, è stato pubblicato con il testo censurato.

    Per anni, Hong Kong è stata l’unica località in Cina dove era autorizzata la commemorazione del massacro avvenuto il 4 giugno 1989 nel centro di Pechino. Tuttavia, con l’approvazione della nuova legge sulla sicurezza nazionale cinese voluta da Pechino nel 2020, tutte le manifestazioni in questo senso sono state vietate.

    Soltanto questa settimana, denuncia il giornale, sono state arrestate altre sette persone a Hong Kong, accusate di sedizione solo per pubblicato sui social dei post su “un’imminente data sensibile”. “Negli ultimi anni la società di Hong Kong è cambiata radicalmente ed è diventata più restrittiva”, si legge nell’editoriale del Christian Times. “Persino una preghiera, se basata su memorie storiche, può diventare un problema”.

    Secondo l’Hong Kong Security Bureau, dal 2020 almeno 249 persone sono state arrestate in città ai sensi della legge sulla sicurezza nazionale. Almeno 10.279 invece sono state fermate per le proteste del 2019, di cui 2.955 sono state incriminate per vari reati tra cui “riunione illegale”, “sedizione”, “ostacolo alle forze dell’ordine” e “aggressione”.

    Dal 2022, per paura delle autorità locali, gli storici organizzatori hanno rinunciato alla messa cattolica celebrata per oltre 30 anni a suffragio dell’anima delle vittime del massacro.

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