Hong Kong proteste estradizione Cina – Più di un milione di persone sono scese in strada a Hong Kong per protestare contro una riforma che prevede l’estradizione verso tutti quei paesi che non hanno un accordo in merito con l’ex-colonia britannica: primi tra tutti la Cina.
“No extradition to China”, “No evil law” erano alcuni degli slogan che era possibile leggere lungo il corteo che ha attraversato pacificamente il centro della città in quella che è stata la protesta più numerosa dal 1997.
I cittadini dell’ex colonia britannica, tornata sotto il parziale controllo di Pechino proprio nel 1997, si sono dati appuntamento per protestare contro una nuova riforma del sistema giudiziario che mette in pericolo i diritti dei presunti criminali.
Secondo i suoi detrattori, grazie a questa legge chi vive a Hong Kong rischia di finire nelle mani del Governo cinese e del suo poco trasparente sistema giudiziario. Il tutto in piena violazione dei diritti umani.
La risposta della leader dell’ex colonia
Nonostante le proteste, la leader dell’ex colonia, Carrie Lam, non sembra intenzionata a cedere alle pressioni della popolazione. Lam ha cercato di rassicurare i cittadini sottolineando che le richieste di estradizione saranno decise “caso per caso” e che sarà concessa solo per i “crimini più gravi” che prevedono pene di almeno sette anni di carcere.
La leader di Hong Kong ha anche assicurato che saranno rispettati i diritti umani e che non ci saranno estradizioni motivate da ragioni meramente politiche o religiose.
Le parole di Lam non hanno però convinto gli oppositori, che vedono in questa nuova legge l’ennesimo tentativo della Cina di estendere la sua influenza sull’ex colonia, mettendo in pericolo i suoi cittadini che potrebbero trovarsi di fronte a un tribunale cinese.
“Nessuno sarà al sicuro inclusi gli attivisti, gli avvocati per i diritti umani, i giornalisti”, ha affermato Sophie Richardson di Human Rights Watch.
Hong Kong proteste estradizione Cina – I numeri della protesta
La partecipazione alla manifestazione contro la legge sull’estradizione è stata impressionante: un cittadino su sette secondo i dati riportati da Civil Human Rights Front.
Un numero che supera nettamente quello degli hongkonghesi scesi in piazza nel 2003 contro un controverso articolo di legge sulla sicurezza nazionale, e nel 2014, anno della Protesta degli ombrelli.
Molto più contenuto invece il dato della polizia, che parla di 240mila persone.
Rispetto al passato, però, a opporsi alla legge sull’estradizione sono stati anche gli esponenti del mondo economico, che vedono nella nuova misura un rischio per il business del paese.
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