Quattro parlamentari di opposizione di Hong Kong (Alvin Yeung, Kwok Ka-ki, Kenneth Leung e Dennis Kwok) sono stati destituiti l’11 novembre dal governo locale per motivi di “sicurezza nazionale”.
Si è trattato della prima, istantanea applicazione della risoluzione adottata dal Comitato permanente del Parlamento cinese, che ha stabilito quattro criteri per destituire i parlamentari: aver promosso o sostenuto l’indipendenza di Hong Kong, aver rifiutato di riconoscere la sovranità della Cina su Hong Kong, aver richiesto l’intervento di potenze straniere o aver preso parte ad attività che costituiscono una minaccia per la sicurezza nazionale.
“In conformità con la suddetta decisione del Comitato permanente (del Congresso nazionale del popolo), il governo della Ras (Regione speciale amministrazione) ora annuncia che i seguenti quattro membri perderanno immediatamente la qualifica di legislatori: Alvin Yeung, Dennis Kwok, Kwok Ka-ki e Kenneth Kwok”, ha dichiarato il governo di Hong Kong in un comunicato.
In base alla risoluzione votata dal Comitato Permanente dell’Assemblea Nazionale del Popolo, vertice dell’organo legislativo del parlamento cinese, la regione amministrativa speciale di Hong Kong annuncerà l’espulsione dei membri del Consiglio Legislativo, il parlamento locale, una volta che verrà determinato che non hanno soddisfatto “i requisiti legali di sostegno della Basic Law e di rispetto all’impegno di lealtà alla regione amministrativa speciale”.
Dopo l’espulsione dei quattro parlamentari di opposizione, tutti i parlamentari pro-democrazia di Hong Kong hanno annunciato le proprie dimissioni. “Noi, dal campo pro-democrazia, staremo con i nostri colleghi espulsi. Ci dimetteremo in massa”, ha annunciato Wu Chi-wai, capogruppo dei restanti quindici membri pro-democrazia della legislatura. A tutti e quattro i parlamentari, e ad altri 8 membri dell’opposizioni tra cui l’attivista Joshua Wong, era già stato impedito di candidarsi alle elezioni legislative originariamente per il previste per il 6 settembre, ma rinviate in seguito al peggioramento della situazione dell’epidemia da Coronavirus.
Alla fine di giugno il Comitato permanente del Congresso Nazionale del Popolo, il massimo organo legislativo cinese, aveva approvato la controversa legge sulla sicurezza nazionale che ha dato alla Cina un maggiore controllo su Hong Kong. Il provvedimento aveva ottenuto il via libera definitivo dal Comitato con un voto unanime e proprio alla vigilia del 23esimo anniversario del ritorno di Hong Kong alla Cina.