Hong Kong Parlamento chiuso | Proteste | News e ultime notizie
Il Parlamento di Hong Kong resterà chiuso per due settimane a causa dei danni provocati da alcuni manifestanti che ieri, lunedì 1 luglio, hanno fatto irruzione all’interno dell’edificio. Nella giornata dell’anniversario in cui si celebra il ritorno dell’ex colonia britannica nelle mani di Pechino, sono esplose nuove proteste.
“I nostri sistemi di sicurezza, quelli antincendio, gli ascensori necessitano di essere verificati prima di riprendere qualsiasi riunione”, ha dichiarato il presidente dell’Aula Andrew Leung, il cui ritratto proprio ieri è stato stracciato.
Secondo Eddie Chu, deputato e politico favorevole alla democrazia, l’area interna dell’edificio sarebbe stata isolata dalla polizia come “scena del crimine”.
La protesta di ieri ha visto scendere in piazza migliaia di persone e si è svolta in maniera pacifica, fin quando non sono esplosi gli scontri di fronte al Parlamento. Sono circa 1500 i manifestanti che hanno fatto incursione nell’edificio e l’assedio è continuato finché la polizia non è riuscita a mettere in fuga con diverse cariche i manifestanti. (Qui TPI ha spiegato le ragioni della protesta)
Il ministro degli Esteri Geng Shuang ha ribadito che i paesi stranieri devono astenersi dal commentare l’accaduto, perché si tratta di questioni private tra la Cina e Hong Kong.
Ieri il Parlamento è rimasto nelle mani dei manifestanti per circa tre ore e il governo ha dovuto affrontare un duro colpo. Il pericolo di nuove proteste per la legge sull’estradizione non sembra ancora del tutto scongiurato. Oggi la decisione di chiudere il Parlamento. Secondo quanto dichiarato dal Presidente Leung, le riunioni più importanti sono state cancellate fino a ottobre.