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    Hong Kong, l’attivista Joshua Wong critico verso l’Italia: “Fornisce mezzi per repressione. Sono deluso da indifferenza di Di Maio”

    Wong si è detto invece deluso dalle dichiarazioni indifferenti del ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 28 Nov. 2019 alle 15:52

    Hong Kong, l’attivista Joshua Wong: “L’Italia fornisce mezzi per repressione. Io deluso da Di Maio”

    Joshua Wong, leader delle proteste di Hong Kong, ha criticato l’Italia durante il suo intervento in collegamento video a una conferenza stampa al Senato, accusando aziende italiane di fornire i mezzi per la repressione di Pechino contro i manifestanti.

    “Da cinque mesi viviamo la brutalità della polizia, che ormai usa armi da fuoco contro i manifestanti”, ha detto Wong. “Peraltro, ci sono anche aziende italiane che contribuiscono, e forniscono loro mezzi, tra cui autovetture. Credo che un Paese responsabile come l’Italia dovrebbe dimostrare quanto tenga alla libertà e prendere misure adeguate a questo riguardo”.

    “Invito a prendere delle iniziative, per quanto riguarda l’esportazione di armi antisommossa e i mezzi utilizzati dalla polizia a Hong Kong, e di adottare misure simili al provvedimento approvato dagli Stati Uniti, con un chiaro messaggio da parte dell’Italia di fermare le violazioni dei diritti umani”, ha sottolineato l’attivista.

    Nelle scorse ore infatti il presidente Usa Donald Trump ha firmato la legge varata dal Congresso americano, che sostiene le proteste di Hong Kong, scatenando, la reazione della Cina, che minaccia “dure contromisure”.

    Wong si è detto invece deluso dall’indifferenza dell’Italia davanti alla crisi umanitaria nell’ex protettorato britannico.

    “Sono rimasto piuttosto deluso nel leggere le dichiarazioni indifferenti del ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio sulla terribile situazione dei diritti umani a Hong Kong”, ha detto. “Sono consapevole che gli imprenditori e i leader politici abbiano paura di sollevare preoccupazioni sui diritti umani con Pechino, temendo che questo possa in qualche modo andare contro i loro interessi economici. La mia richiesta umile è che l’Italia rimanga fedele alle promesse fatte all’Unione europea, Ue che ha giurato che i diritti umani sono alla sua base e che non incoraggerà mai le violazioni dei diritti umani. Chiedo all’Unione europea e all’Italia di non chiudere gli occhi dinanzi alla crisi umanitaria Hong Kong”.

    “Hong Kong deve servire da esempio dal quale imparare. Non eravamo consapevoli dell’intenzione del regime cinese di acquisire influenza e controllo sulla nostra economia. Con l’esperienza e l’esempio di Hong Kong, anche l’Italia deve stare attenta a non dipendere troppo dagli interessi economici, e in particolare al progetto Belt and Road Inititative, la Via della Seta. Non è altro che una strategia della Cina per influenzare i Paesi. E voglio lanciare un chiaro messaggio al ministro degli Esteri Luigi Di Maio: non esiste un pranzo gratis nel mondo”, ha aggiunto Wong. “Lancio un chiaro appello ai leader e ai politici italiani, non solo di dare sostegno ai manifestanti a Hong Kong, ma anche di condannare la violenza politica della polizia. L’Unione europea e in particolare l’Italia dovrebbero rivedere i loro legami economici con un regime così brutale come quello di Pechino”.

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