Hong Kong: l’editore pro-democrazia Jimmy Lai condannato a 14 mesi di carcere
Jimmy Lai Chee-ying, magate ed editore pro-democrazia di Hong Kong, è stato condannato a 14 mesi di carcere per aver partecipato a un’assemblea non autorizzata durante la festa nazionale cinese il 1 ottobre 2019.
Lai, che si trova già in carcere per aver partecipato ad altre manifestazioni, dovrà scontare la sua nuova condanna consecutivamente, il che significa che il magnate dovrà affrontare circa 20 mesi di carcere.
L’imprenditore è uno degli otto attivisti di primo piano di Hong Kong reclusi, mentre altri due sono stati condannati, ricevendo, però, la sospensione della pena.
Tra gli altri attivisti condannati figurano l’avvocato Albert Ho e Figo Chan, rappresentante del Civil Human Rights Front, il movimento che ha organizzato le manifestazioni che hanno dato il via alle proteste pro-democrazia nell’estate 2019, i quali hanno ricevuto la sentenza più dura, ovvero 18 mesi di carcere, assieme ad altri due attivisti: Lee Cheuk-yan e Lee Kwok-hung.
Secondo Amanda Woodcock, la giudice che ha emesso la sentenza, era “irrealistico” pensare che l’evento organizzato dagli attivisti potesse non sfociare in violenti scontri con la polizia.
Jimmy Lai Chee-ying, inoltre, deve affrontare altre due accuse per la violazione della legge sulla sicurezza nazionale, che potrebbero condannarlo al carcere a vita.