Il governo dell’Honduras ha sospeso le garanzie costituzionali e proclamato lo stato d’emergenza dopo le pesanti violenze scoppiate nel paese in seguito alla diffusione dei primi risultati elettorali.
Lo scrutinio relativo alle elezioni presidenziali di domenica 26 novembre è ancora in corso.
Gli ultimi dati forniti dal Tribunale supremo elettorale ( Tse) del paese riferiscono che, dopo il conteggio dei risultati dell’88,76 per cento dei seggi, il presidente uscente di centrodestra Juan Orlando Hernandez (Partido nacional) ha superato lo sfidante Salvador Nasralla, passando in testa per poco più di 22 mila voti.
L’opposizione contesta l’esito del voto che vede appunto in vantaggio Juan Orlando Hernandez, ricandidatosi grazie a una deroga rispetto alla norma imposta dalla costituzione.
Lo scrutinio è stato più volte interrotto dal Tribunale supremo elettorale.
Da almeno due giorni le proteste di piazza dell’opposizione si moltiplicano e crescono in intensità, e l’alleanza che appoggia la candidatura di Nasralla ha già annunciato che “in queste condizioni non verranno accettati i risultati diffusi da un sistema elettorale spurio, che mette a rischio la legalità stessa del processo di votazione”.
Il candidato per ora in terza posizione, il liberale Luis Zelaya si è congratulato con Nasralla, riconoscendolo come vincitore legittimo.
Da mercoledì 29 novembre i sostenitori del leader della sinistra sono in piazza per protestare contro il presidente uscente, occupando alcune strade della capitale dove sono state erette barricate improvvisate.