I sei stati membri del Consiglio di cooperazione del Golfo, un’organizzazione che comprende Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman e Qatar, hanno dichiarato Hezbollah un’organizzazione terroristica.
Gli stati del Golfo già nel 2013 avevano imposto sanzioni contro i membri del movimento sciita armato che ha sede in Libano, come rappresaglia all’intervento del gruppo nella guerra civile siriana a sostegno del governo di Bashar al-Assad.
Il segretario generale Abdullatif al-Zayani ha detto che le sei monarchie hanno intrapreso la mossa perché “i miliziani reclutavano giovani dei paesi del Golfo per atti terroristici”.
Hezbollah è sostenuta dall’Iran, il rivale regionale dell’Arabia Saudita, con il quale i rapporti sono peggiorati all’inizio del 2016. Le due nazioni si trovano su posizioni opposte nei conflitti sia in Siria che Yemen.
Riyadh starebbe conducendo “una revisione globale delle sue relazioni con la repubblica libanese”, ha detto un anonimo funzionario saudita.
Ha citato in particolare il rifiuto del Libano di unirsi alla Lega araba e all’Organizzazione della cooperazione islamica nel condannare gli attacchi contro le missioni diplomatiche saudite in Iran nel mese di gennaio 2016.
Riyadh aveva deciso di tagliare i rapporti diplomatici con Teheran, dopo che i manifestanti avevano dato fuoco alla sua ambasciata e a un consolato, in seguito all’esecuzione da parte dell’Arabia Saudita di un religioso sciita di primo piano.
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