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Toh! Chi si rivede: così il Regno Unito è tornato centrale in Europa dopo la Brexit

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Credit: Jim LoScalzo - AGF

L'attivismo del premier britannico Keir Starmer dopo il cambio di rotta di Donald Trump sull'Ucraina ha riportato Londra nel cuore del Vecchio continente

Di Stefano Mentana
Pubblicato il 21 Mar. 2025 alle 15:15

Anche quando faceva parte dell’Unione europea, il Regno Unito sembrava un corpo estraneo, totalmente disinteressato a una piena integrazione con il resto della comunità, disinteressato a rinunciare a ogni minima autonomia (sterlina in primis) e contrario a ogni implementazione dell’Ue come soggetto politico, forte oltre tutto di uno dei più antichi e radicati movimenti euroscettici, rappresentato da Nigel Farage e da quello che all’epoca si chiamava Uk Independence Party. Con l’uscita dall’Unione, arrivata in seguito al referendum sulla Brexit fortemente voluto proprio da Farage, il rapporto con il resto d’Europa sembrava destinato a diventare, privo ormai dei vincoli comunitari, una semplice relazione di buon vicinato da parte di un Paese che mai si era sentito parte del continente e che nella sua storia ha sempre privilegiato il rapporto con gli Stati Uniti.

Le recenti prese di posizione di Donald Trump, tuttavia, non solo hanno inserito il Regno Unito nelle dinamiche europee, ma hanno portato il premier Keir Starmer a essere uno dei più attivi promotori di una proposta politica per la fine della guerra in Ucraina che arrivi dal Vecchio continente e non sia delegata a un accordo Trump-Putin sulla pelle degli europei. Proprio Starmer ha convocato a riguardo il summit di Londra di inizio marzo, cui hanno partecipato diversi Paesi dell’Ue, oltre a Regno Unito, Canada e Turchia e da cui è nato il “gruppo dei volenterosi”. Il premier britannico, insieme al presidente francese Emmanuel Macron, è stato tra i primi leader a segnalare la disponibilità di inviare truppe di peacekeeping per tutelare un’ipotetica tregua tra Russia e Ucraina. Il Regno Unito e la Francia rappresentano le uniche due potenze nucleari dell’Europa occidentale e quello britannico è uno dei principali eserciti della Nato dopo quello degli Stati Uniti: forte di questo Londra, insieme a Parigi, ha deciso di prendere le redini di quell’Europa che vuole provare a giocare un ruolo da protagonista anche senza l’ombrello protettivo di Washington.

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