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    Guerra in Ucraina, ultime notizie. Ripresi i negoziati. In arrivo i premier di Polonia, Repubblica Ceca e Slovenia. Biden in Europa il 24

    Credit: ansa foto
    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 15 Mar. 2022 alle 07:12 Aggiornato il 15 Mar. 2022 alle 19:00

    Guerra Ucraina-Russia: le ultime notizie di oggi, 15 marzo 2022

    GUERRA UCRAINA-RUSSIA ULTIME NEWS – Ventesimo giorno di guerra tra Russia e Ucraina. Dopo la pausa di ieri, oggi le delegazioni dei due Paesi riprendono i negoziati. Intanto non si arresta l’offensiva con i russi che hanno continuato a bombardare le grandi città ucraine, tra cui Kiev. Nella giornata di ieri, intanto, il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jack Sullivan ha incontrato il capo della diplomazia cinese Yang Jiechi e ha avvisato che l’eventuale sostegno militare della Cina a Mosca avrà delle conseguenze. L’ambasciata di Pechino a Washington ha smentito una richiesta di armi fatta alla Cina dalla Russia, mentre Yang ha ribadito che Pechino non intende partecipare al conflitto. Di seguito le ultime notizie di oggi sulla guerra in Ucraina:

    GUERRA UCRAINA-RUSSIA, LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA

    Ore 19,00 – Casa Bianca, Biden alla Nato per confermare impegno Usa – Il viaggio di Joe Biden in Europa, dove parteciperà al vertice della Nato, è per “riaffermare l’impegno ferreo” degli Stati Uniti nei confronti degli alleati. Lo afferma la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki.

    Ore 18,50 – Mosca: presa Berdiansk, ovest di Mariupol – Le forze russe hanno preso il controllo di Berdiansk, città portuale di oltre centomila abitanti sul mar d’Azov, circa 80 km a ovest di Mariupol. Lo riporta la Tass.

    Ore 17,30 – Mosca, piano da 9 miliardi contro le sanzioni – Mosca ha messo a punto un piano da mille miliardi di rubli (circa 9,1 miliardi di dollari), per stabilizzare l’economia della Russia sotto sanzioni. Lo ha annunciato il primo ministro Mikhail Mishustin, riferisce la Tass: si tratta di oltre 100 iniziative che verranno gradualmente attuate e che prevedono anche una serie di misure congiunte con i partner russi nell’Unione economica eurasiatica (EAEU).

    Ore 17,20 – Giornalista della protesta multata e rilasciata – La giornalista che ieri ha interrotto il telegiornale di un’emittente pubblica russa per protestare contro la guerra è stata condannata ad una multa e rilasciata.

    Ore 17,10 – Putin a Michel: “Kiev non seria nel trovare soluzione” – “L’Ucraina non è seria nel voler trovare una soluzione mutualmente accettabile”. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, secondo quanto riporta il Cremlino – citato dall’agenzia Bloomberg – riferendo della conversazione con il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, avvenuta oggi. Dichiarazioni che non sono piaciute alle borse in Europa con Milano che segna -0,15 per cento.

    Ore 17,03 – La Russia lascia il Consiglio d’Europa – La Russia lascia il Consiglio d’Europa, riportano Tass e Nexta Live.

    Ore 16,50 – Mosca vieta l’ingresso anche a Trudeau – Mosca vieta l’ingresso in Russia al premier canadese Justin Trudeau. Lo riferisce il ministero russo degli Esteri, scrive la Tass. Lo stesso provvedimento si applica anche alle ministre canadesi degli Esteri e della Difesa, Melanie Joly e Anita Anand. Si aggiungono così ai provvedimenti verso 13 vertici Usa, inclusi Biden e Blinken.

    Ore 16,45 – Zelensky al Canada: “Sanzioni non fanno finire guerra” – “Le sanzioni che avete imposto non hanno fermato la guerra”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodomyr Zelensky al parlamento di Ottawa rivolgendosi direttamente al premier canadese Justin Trudeau. “Noi vi chiediamo di fermare le bombe e voi ‘esprimete la vostra profonda preoccupazione e ci chiedete di resistere ancora un po’?”, ha insistito. “Justin, puoi immaginare cosa significa per i tuoi bambini sentire i bombardamenti alle 4 di notte tutti i giorni? Vedere le tue città distrutte? La tua gente morire?” “Immagina se qualcuno occupasse Vancouver come stanno facendo con Mariupol, rimasta senza acqua, cibo, elettricità… Novantasette bambini sono uccisi dalle forze russe dall’inizio della guerra”.

    Ore 16,32 – Stoltenberg (Nato): “Preoccupati per armi chimiche” – Nella guerra in Ucraina lanciata dalla Russia “siamo preoccupati che Mosca possa mettere in scena un’operazione sotto falsa bandiera forse anche con armi chimiche”. Lo ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in un punto stampa. “La Cina dovrebbe unirsi al resto del mondo, condannando fermamente la brutale invasione dell’Ucraina da parte della Russia e non sostenerla”, ha detto. Ha poi specificato che “al momento ci sono centinaia di migliaia di soldati a un alto livello d’allerta nella nostra Alleanza e 100 mila soldati americani in Europa, oltre a 40 mila soldati sotto il diretto comando della Nato, principalmente nella parte orientale dell’Alleanza supportati da forze aeree e navali”.

    Ore 16,20 – Ucciso cameraman di Fox News e una giornalista ucraina – Un cameraman di Fox News è stato ucciso ieri in Ucraina. Lo ha detto ai dipendenti l’amministratrice delegata Suzanne Scott, secondo cui Pierre Zakrzewski si trovava a Horenka, fuori dalla capitale ucraina Kiev, con il corrispondente Benjamin Hall quando il loro veicolo è stato colpito dagli spari. Hall è attualmente ricoverato. Con il cameraman è morta anche una giornalista ucraina.

    Ore 16,14 – Organizzazione diritti umani: ostaggi all’ospedale di Mariupol – Le truppe russe hanno preso in ostaggio il personale e i pazienti dell’ospedale regionale di terapia intensiva di Mariupol. Lo riferisce su Facebook l’organizzazione per i diritti umani Media Human Rights Initiative (Mhri) ucraina e la notizia è stata diffusa anche sul canale Telegram del Comune di Mariupol. Stando a quanto riferito, l’organizzazione è stata contattata da alcuni residenti che hanno riportato che l’ospedale è occupato dalle truppe russe. Lo staff e pazienti, scrive su Facebook Mhri, sono tenuti in ostaggio mentre un testimone ha riferito che i soldati russi abbiano costretto anche altri civili a raggrupparsi all’ospedale. Inoltre, le truppe russe bombardano le posizioni dell’esercito ucraino dalle finestre dell’ospedale, cercando di provocare fuoco di risposta. Secondo quanto riferito dal testimone, i militari russi non lasciano che nessuno vada via dall’ospedale, minacciando di sparare e coloro che hanno provato a fuggire sono tornati con ferite da arma da fuoco.

    Ore 16,10 – Mosca sanziona vertici Washington – La Russia ha approvato sanzioni contro una serie di personalità ai vertici dell’amministrazione statunitense, in risposta alle dure misure imposte dai paesi occidentali dopo l’invasione dell’Ucraina. In tutto, nella lista delle personalità finite nel mirino, rende noto il ministero degli Esteri, ci sono 13 personalità: oltre al presidente, Joe Biden e al segretario di Stato Antony Blinken, il segretario alla Difesa Lloyd Austin, il capo della Sicurezza nazionale, Jake Sullivan e il suo vice, Daleep Singh, il capo degli Stati maggiori congiunti, generale, Mark Milley, il capo della Cia, William Burns, la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, il figlio di Biden, Hunter, l’ex segretario di Stato, Hillary Clinton.

    Ore 16,00 – Commissione Esteri Senato, stop protocollo con Mosca – Stop al protocollo d’intesa con la commissione Esteri della Duma. Lo ha deciso, secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, l’ufficio di presidenza della commissione Estri del Senato, dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.

    Ore 15,50 – Cremlino, sanzioni personali a Biden e Blinken – Il ministero degli Esteri russo ha annunciato che Mosca ha imposto sanzioni al presidente Usa, Joe Biden, e al segretario di Stato Antony Blinken.

    Ore 15,45 – Il papa ha ricevuto l’invito del sindaco di Kiev – Il direttore della sala stampa della Santa Sede Matteo Bruni ha confermato che papa Francesco ha ricevuto la lettera del sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, che lo invitava a recarsi nella capitale ucraina sconvolta dalla guerra. Il pontefice, ha detto Bruni rispondendo alle domande dei giornalisti, “è vicino alle sofferenze della città, alla sua gente, a chi ne è dovuto fuggire e a chi è chiamato ad amministrarla. Prega il Signore che siano protetti dalla violenza. E per loro e per tutti ribadisce l’appello fatto domenica scorsa con la preghiera dell’Angelus: ‘davanti alla barbarie dell’uccisione di bambini, di innocenti e di civili inermi non ci sono ragioni strategiche che tengano: c’è solo da cessare l’inaccettabile aggressione armata, prima che riduca le città a cimiteri'”.

    Ore 15,40 – Nato: non dispiegheremo missili nucleari intermedi in Europa – “Abbiamo chiarito che non saremo speculari a ciò che fa la Russia. Quindi non dispiegheremo missili nucleari a raggio intermedio in Europa”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, nella conferenza stampa alla vigilia della riunione straordinaria tra i ministri della Difesa dell’alleanza.

    Ore 15,35 – Nuove accuse per Navalny, chiesti 13 anni di reclusione – Le autorità russe hanno chiesto per l’oppositore russo Alexei Navalny una pena di 13 anni di reclusione, per nuove accuse di frode. La procura ha chiesto che Navalny, che già sta scontando una pena di due anni e mezzo, paghi anche una multa di 1,2 milioni di rubli (9.700 euro).

    Ore 15,30 – Wsj: colloqui Arabia Saudita-Cina per prezzare il petrolio in yuan – L’Arabia Saudita starebbe trattando con la Cina per prezzare in yuan parte del petrolio che vende al paese. Lo riporta il Wall Street Journal, secondo cui i colloqui tra Riad e Pechino, in corso da sei anni, sono accelerati negli ultimi mesi a causa delle spaccature emerse tra il regno saudita e gli Stati Uniti in diversi ambiti, come l’intesa sempre più vicino per il rilancio dell’accordo sul nucleare iraniano. La Cina acquista oltre il 25% del petrolio esportato dall’Arabia Saudita.

    Ore 15,25 – Ucraina, parlamento estende la legge marziale al 26 aprile – La Verkhovna Rada, il parlamento ucraino, ha deciso di estendere la legge marziale fino al 26 aprile. A favore del provvedimento, che prevede la proroga del regime per altri 30 giorni a partire dal 26 marzo, hanno votato 343 deputati. In una nota si spiega che la decisione è stata presa per via “dell’aggressione militare in corso della Federazione Russa contro l’Ucraina”.

    Ore 15,20 – Nato: Cina condanni Russia, monitoriamo eventuale sostegno – “La Cina dovrebbe unirsi al resto del mondo, condannando fermamente la brutale invasione dell’Ucraina da parte della Russia e non sostenerla”. Lo ha dichiarato in conferenza stampa il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. “Ovviamente monitoriamo ogni segnale di sostegno da parte della Cina alla Russia”, ha aggiunto l’ex primo ministro norvegese, il quale ha chiesto di “resettare la postura militare della Nato” per la nuova realtà creata dal conflitto in Ucraina. “Al momento ci sono centinaia di migliaia di soldati a un alto livello d’allerta nella nostra Alleanza e 100 mila soldati americani in Europa, oltre a 40 mila soldati sotto il diretto comando della Nato, principalmente nella parte orientale dell’Alleanza supportati da forze aeree e navali”, ha ricordato Stoltenberg, nella conferenza stampa alla vigilia della riunione straordinaria tra i ministri della Difesa dell’alleanza.

    Ore 15,15 – Marina Ovsyannikova in tribunale per illecito amministrativo – La produttrice televisiva che ieri ha interrotto il telegiornale di un’emittente pubblica russa per protestare contro la guerra è comparsa oggi nel tribunale distrettuale di Ostankinsky. Lo riporta Novaya Gazeta. La donna, scomparsa per quasi 24 ore, deve rispondere di un illecito amministrativo, che potrebbe costarle fino a 10 giorni di carcere. Una foto pubblicata su Telegram, la mostra insieme all’avvocato Anton Gashinsky.

    Telegram

    Ore 15,10 – Nato: preoccupati Mosca insceni operazioni con armi chimiche – “Ora la Russia avanza assurde dichiarazioni su laboratori biologici e armi chimiche in Ucraina. È solo un’altra bugia e siamo preoccupati che Mosca possa inscenare un’operazione che coinvolta l’uso di armi chimiche”. Lo ha dichiarato in conferenza stampa il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, il quale ha aggiunto che la Nato sta rafforzando il proprio fianco est.

    Ore 15,05 – Macron propone protezione consolare per Marina Ovsyannikova – Il presidente francese Emmanuel Macron ha proposto una protezione presso l’ambasciata o tramite l’asilo a Marina Ovsyannikova, la donna che ieri ha interrotto il telegiornale sull’emittente pubblica Canale uno per protestare contro la guerra in Ucraina. “Avrò l’opportunità durante il mio prossimo incontro con il presidente Putin di proporre questa soluzione in modo diretto e molto concreto”, ha detto Macron dopo una visita in un centro che accoglie profughi ucraini.

    Ore 15,00 – Zelensky, “Abbiamo capito che non entreremo nella Nato” – “Abbiamo capito che l’Ucraina non diventerà un membro della Nato”: lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel suo discorso online alla Joint Expeditionary Force di Londra. Lo riferisce l’agenzia ucraina Unian. “È chiaro che l’Ucraina non è un membro della Nato, lo capiamo. Per anni abbiamo sentito parlare di presunte porte aperte, ma abbiamo anche sentito dire che non possiamo entrarci, questo è vero, dobbiamo ammetterlo”. Zelensky ha poi chiesto ancora una volta alla Nato di chiudere i cieli dell’Ucraina.

    Ore 14,50 – Onu, Marina Ovsyannikova non sia punita – Le Nazioni Unite hanno chiesto alle autorità russe di garantire che Marina Ovsyannikova non sia punita dopo aver interrotto il telegiornale sull’emittente pubblica Canale uno per protestare contro la guerra in Ucraina. Ravina Shamdasani, portavoce delle Nazioni Unite per i diritti umani, ha detto oggi ai giornalisti che le autorità russe dovrebbero garantire che la donna “non subisca rappresaglie per aver esercitato il suo diritto alla libertà di espressione”. Oggi il Cremlino ha definito le proteste un atto di “teppismo”. Tra i destinatari dal quarto round di sanzioni imposto oggi dall’Unione Europea in risposta all’invasione dell’Ucraina, figura anche Konstantin Ernst, a capo dell’emittente pubblica in cui lavorava Ovsyannikova.

    Ore 14,45 – Regno Unito, sanzioni ad altri 370 russi, anche Medvedev e Shoigu – Il governo britannico ha annunciato sanzioni contro altri 370 cittadini  russi. Tra i nuovi destinatari delle misure, il ministro della Difesa, Sergei Shoigu, l’ex primo ministro e presidente, Dmitri Medvedev, ora vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, il primo ministro Mikhail Mishustin, i portavoce del Cremlino e del ministero degli Esteri Dmitri Peskov e Maria Zakharova e Mikhail Fridman , fondatore di Alfa Bank, la più grande banca russa non controllata dallo stato. Nell’elenco compaiono anche Petr Aven, capo dell’Alfa Bank fino a questo mese, e Maya Bolotova, figlia di Nikolai Tokarev, presidente della compagnia energetica russa Transneft. Le sanzioni comportano un divieto di viaggio e il congelamento dei beni del Regno Unito.

    Ore 14,40 – Mariupol, 2.000 auto lasciano la città sotto assedio – Circa 2.000 auto hanno lasciato la città sudorientale ucraina di Mariupol e altre 2.000 sono in attesa di partire. Lo hanno dichiarato le autorità locali, dopo i ripetuti tentativi di aprire un corridoio umanitario nella città portuale ucraina, affacciata sul Mare di Azov, da settimane sotto l’assedio delle forze russe. Ieri circa 160 auto erano riuscite a lasciare la città.

    Ore 14,35 – Kiev: “Trattative in corso” – Il consigliere della presidenza ucraina, Mikhailo Podolyak, ha dichiarato che sono in corso le trattative tra le delegazioni di Ucraina e Russia. “Sono riprese le consultazioni sulla principale piattaforma negoziale”, ha detto Podolyak in un tweet, che ha elencato alcuni dei temi al centro dei colloqui. “Questioni regolamentari generali, cessate il fuoco, ritiro delle truppe dal territorio del paese”.

    Ore 14,30 – Presidente portoghese: “Prepariamoci a tempi duri” – Il presidente portoghese Marcelo Rebelo de Sousa ha affermato che ci attendono “tempi molto difficili” e che in Europa questo conflitto ha avuto e “avrà un costo nella vita di tutti noi”. Lo ha detto al termine della riunione del Consiglio di Stato indetto per discutere della guerra in Ucraina, in cui i membri del Consiglio hanno condannato la guerra e l’aggressione Russia in modo unanime. Nelle ultime settimane, tutti i leader politici portoghesi hanno manifestato dissenso nei confronti della guerra, inclusi il leader del partito populista di estrema destra Chega e quello del Partido Comunista Portugues (Pcp), il quale tuttavia ha anche sottolineato la responsabilità dell’Europa nel conflitto.

    Ore 14,00 – Draghi-Sullivan: ferma condanna a Russia, avanti uniti – Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha avuto oggi un incontro con il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Jake Sullivan, sugli sviluppi e le implicazioni della guerra in Ucraina. Draghi e Sullivan, secondo quanto riferisce Palazzo Chigi, hanno condiviso “la ferma condanna per l’aggressione ingiustificata da parte della Russia e la necessità di continuare a perseguire una risposta decisa e unitaria nei confronti di Mosca”.

    Ore 13,40 – Salgono a 44mila i profughi entrati in Italia – Salgono a 44.008 i profughi ucraini arrivati finora in Italia. Lo indica il Viminale sul suo sito. La rilevazione di ieri era ferma a 38.500, c’è stato quindi un incremento di oltre 5mila unità. La maggioranza rimane composta da donne, 22.331, e da minori, 17.858, mentre gli uomini sono 3.819. Le principali città di destinazione dichiarate al momento dell’ingresso in Italia sono ancora Milano, Roma, Napoli e Bologna.

    Ore 13,25 – Croce rossa internazionale, a Mariupol “civili soffocati senza aiuti” – Un portavoce del Comitato Internazionale della Croce Rossa ha dichiarato che si sono registrati ritardi nelle evacuazioni delle città ucraine di Sumy e Mariupol, dove i civili adesso vengono “essenzialmente soffocati senza aiuti”. Il portavoce Ewan Watson ha detto che la Croce Rossa intende organizzare l’evacuazione di Sumy in due convogli di circa 30 autobus.

    Ore 13,15 – Draghi riceverà Sanchez e Costa – Venerdì prossimo il presidente del Consiglio, Mario Draghi terrà un incontro a Roma con il capo del governo della Spagna, Pedro Sanchez, e il primo ministro del Portogallo, Antonio Costa. Secondo la presidenza del Consiglio dei ministri l’incontro “in vista del Consiglio Europeo della prossima settimana” si terrà alle ore 11. Parteciperà in videocollegamento anche il primo ministro della Grecia, Kyriakos Mitsotakis.

    Ore 13,10 – Sindaco Kiev, salgono a 4 i morti nei raid russi di oggi – Il numero delle persone uccise nei raid di stamattina contro la capitale ucraina è salito a quattro. Lo ha detto il sindaco di Kiev Vitali Klitschko, aggiornando il precedente bilancio di due vittime del servizio statale di emergenza ucraino.

    Ore 13,05 – Di Maio, trattative in salita, Putin non vuole la pace – Quella sull’Ucraina è “una trattativa in salita, nonostante le aperture del presidente ucraino”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio al termine della sua visita in Moldavia. “Zelensky ha fatto un’apertura molto chiara sia sulla Nato, sia sulla questione territoriale del Donbass e della Crimea, ma Putin sta dimostrando di non volere la pace”, ha aggiunto il titolare della Farnesina. “Ci sono anche degli italiani che sono ancora bloccati in alcune di queste città” dell’Ucraina sotto gli attacchi russi, “ma continueremo a lavorare per portarli via. Ne abbiamo già salvati oltre 200 e continueremo a farlo in queste ore”, ha detto, affermando che in Europa potrebbero arrivare 5 milioni di rifugiati ucraini. “Rappresenta la più grande crisi umanitaria che l’Europa abbia vissuto dalla Seconda guerra mondiale”, ha aggiunto.

    Ore 13,00 – Lettera al Papa dal sindaco di Kiev: “Venga in visita” – Il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, avrebbe invitato Papa Francesco a recarsi nella Kiev sconvolta dalla guerra, secondo il testo di una lettera che circola in queste ore. “Per conto del sindaco di Kiev Vitali Klitschko vorremmo invitare Sua Santità Papa Francesco I a visitare Kiev” si legge nel testo della missiva, redatta su carta intestata della “Amministrazione comunale di Kiev” e scritta nella prima persona plurale ma recante la firma dello stesso sindaco. “Riteniamo che la presenza in persona di questo  leader religioso mondiale sarebbe di importanza basilare per salvare vite umane e aprire la strada alla pace nella nostra città, nel  nostro paese e anche oltre”, prosegue il testo, “Offriamo il nostro aiuto per tutto ciò che possa essere nelle necessità di Sua Santità. Qualora il viaggio a Kiev non fosse possibile, chiediamo che si tenga una conferenza video congiunta, che possa essere trasmessa in diretta o registrata. Saranno avviate iniziative per includere in essa anche il presidente Zelensky”. “Facciamo appello a lei, in quanto leader spirituale, affinché dia prova della sua compassione e si ponga dalla parte del popolo ucraino, diffondendo in comune una richiesta di pace”, conclude.

    Ore 12,50 – Regno Unito, nuove sanzioni: più dazi su vodka e pellicce – Il Regno Unito ha annunciato che vieterà l’esportazione di prodotti di lusso in Russia, come moda e opere d’arte, e aumenterà i dazi su diversi prodotti russi, tra cui la vodka e le pellicce. Secondo quanto dichiarato dal Tesoro, il governo britannico intende revocare a Russia e Bielorussia lo status di nazione più favorita, aumentando i  dazi del 35 percento su molti prodotti importati dal paese da due settimane in guerra con l’Ucraina.

    Ore 12,45  – Onu, più di tre milioni di rifugiati hanno lasciato l’Ucraina – “Abbiamo raggiunto la soglia dei tre milioni in termini di movimento di persone fuori dall’Ucraina”, ha detto ai giornalisti Paul Dillon, portavoce dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni delle Nazioni Unite. Secondo il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef), più di 1,4 milioni di questi sono bambini mentre secondo l’Oim 157.000 sono cittadini di paesi terzi.

    Ore 12,40 – Ue: giornalista russa scomparsa dopo protesta in diretta tv – “Una coraggiosa posizione morale e ha messo in luce le bugie e la propaganda del Cremlino in diretta su un’emittente tv controllata dallo Stato”. Così il portavoce del Servizio di azione esterna dell’Unione europea, Peter Stano, ha commentato il gesto di Marina Ovsyannikova, dipendente dell’emittente pubblica russa Canale Uno, che ieri ha interrotto il telegiornale per protestare contro la guerra in Ucraina. “Come conseguenza, Marina è stata arrestata ed è scomparsa. I suoi avvocati non possono contattarla. L’apparato statale continua la sua oppressione contro l’opposizione interna per la pace negando i diritti e libertà basilari quali la libertà d’opinione e la libertà d’espressione”, ha aggiunto Stano. “Sappiamo che milioni di russi non sono a favore della guerra di Putin. Non vogliono che Putin distrugga il loro futuro e il futuro del loro Paese. Per questo, finora, abbiamo visto più di 14 mila cittadini russi detenuti per il fatto di essersi opposti a questa guerra immorale e illegale contro l’Ucraina”, ha evidenziato il portavoce.

    Ore 12,30 – Kiev, ripresi negoziati con delegazione Mosca – Sono ripresi i negoziati on-line tra le delegazioni di Mosca e Kiev per cercare una soluzione alla crisi ucraino-russa. Lo ha riferito David Arakhamia, leader del partito del presidente ucraino Servo del Popolo e membro della delegazione ucraina ai colloqui con la Russia. Lo riferiscono i media ucraini.

    Ore 12,25 – Continua a scendere il petrolio dopo incontro Iran-Russia – Il prezzo del petrolio è sceso sotto i 100 dollari al barile per la prima volta dal 1° marzo, dopo l’apertura della Russia al rilancio dell’accordo sul nucleare iraniano. Il Brent ha perso più di 8 dollari al barile, scendendo a 98,9 dollari, continuando la discesa dai massimi della settimana scorsa. Dopo un incontro con il suo omologo iraniano, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov oggi ha dichiarato che il ritorno del petrolio iraniano sul mercato grazie al rilancio dell’accordo sul nucleare del 2015 sarà avvertito sia dai consumatori che dai produttori.

    Ore 12,20 – Lavrov: non bloccheremo accordo con Iran, ricevute garanzie da Stati Uniti – Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha ribadito che la Russia chiede il ritorno all’accordo sul nucleare iraniano il “prima possibile”, smentendo che il paese abbia bloccato i negoziati. Dopo l’incontro con il suo omologo iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, Lavrov ha dichiarato che la Russia ha ricevuto rassicurazioni dagli Stati Uniti che le sanzioni non ostacoleranno la cooperazione con l’Iran nel quadro dell’accordo per il nucleare. Il Piano d’azione congiunto globale (Jcpoa) era stato siglato 2015, ma nel 2018 aveva visto l’uscita degli Stati Uniti, decisa da Donald Trump, che aveva reintrodotto le sanzioni contro la Repubblica islamica. I colloqui per rilanciare l’accordo erano considerati vicini alla fine prima di uno stallo attribuito alla richiesta russa di garanzie riguardo i propri rapporti con Teheran, dopo le dure sanzioni imposte dai paesi occidentali in risposta all’invasione dell’Ucraina.

    Ore 12,10 – Zelensky: l’Europa prenda posizione o la Russia colpirà altri paesi – Il presidente ucraino Volodimir Zelensky è intervenuto in videocollegamento alla riunione della Joint Expeditionary Force britannica, a cui era presente anche il primo ministro britannico Boris Johnson, chiedendo ai paesi occidentali di fare di più per aiutare l’Ucraina nella guerra contro la Russia. “Possiamo ancora fermare la macchina da guerra russa, possiamo ancora fermare l’uccisione di persone”, ha detto, aggiungendo che sarebbe “più facile farlo insieme”. “Perché altrimenti, verranno da voi”, ha affermato.

    Ore 12,00 – Fonti Ue, visita premier non su mandato Consiglio – La visita a Kiev di Mateusz Morawiecki, Janez Jansa e Petr Fiala, capi dei governi di Polonia, Slovenia e Repubblica Ceca “non è su mandato del Consiglio europeo in quanto nessuna conclusione è stata formalmente adottata dai 27 Stati membri”. Lo ha dichiarato all’Agi una fonte Ue, secondo cui il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, “sono stati informati dell’intenzione della visita dei premier, a margine del vertice di Versailles”. “Ieri sera il premier della Polonia ha informato i presidenti della decisione di fare il viaggio con i premier di Slovenia e Repubblica Ceca oggi”, aggiunge. “Il presidente Michel ha riconosciuto la necessità di mostrare sostegno all’Ucraina e ha indicato i rischi per la sicurezza di un tale viaggio”, ha concluso la fonte, che ha ribadito come l’Ue sostenga appieno l’Ucraina.

    Ore 11,50 – Cavusoglu, evacuazione civili turchi da Mariupol entro domani – La Turchia prevede che i cittadini turchi saranno evacuati città sudorientale ucraina di Mariupol oggi o domani. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, dopo un colloquio telefonico con il suo omologo russo Sergei Lavrov. Cavusoglu ha aggiunto che 14.800 cittadini turchi sono stati finora evacuati dall’Ucraina, mentre oggi alcuni funzionari turchi hanno tenuto un incontro con i negoziatori ucraini.

    Ore 11,40 – Cremlino, protesta televisiva atto di “teppismo” – La presidenza russa ha parlato di atti di “teppismo” in riferimento alle proteste di Marina Ovsyannikova, la dipendente di un’emittente russa che ieri ha interrotto il telegiornale per contestare la guerra con un cartello che chiedeva ai telespettatori di “non credere alla propaganda”. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha anche elogiato l’emittente, Canale Uno, per la sua programmazione di “qualità, oggettiva e tempestiva”.

    Riguardo i colloqui con l’Ucraina, Peskov ha detto che i colloqui sono “difficili”. Il portavoce ha detto che è “prematuro” fare previsioni sull’andamento dei colloqui, che dovrebbero riprendere oggi, definendo “positivo” il fatto che stiano continuando.

    Ore 11,30 – Fico: giusto inviare armi, compatibile con diplomazia – “È giusto aiutare l’Ucraina a difendersi ma soprattutto è giusto che l’Unione Europea abbia finalmente dato in pochissime ore una risposta da tutti i punti di vista, anche finanziario, umanitario, anche sulle sanzioni questo è un passo fondamentale perché l’Ue così unita è fondamentale”. Lo ha detto oggi il presidente della Camera, Roberto Fico. “Sì è compatibile”, ha risposto a chi gli ha chiesto se la diplomazia sia compatibile con l’invio di armi all’Ucraina. “Dobbiamo far sì che ci sia un cessate il fuoco, una conferenza di pace, dobbiamo comprendere che la pace è il nostro bene comune più grande, senza di essa non possiamo vivere, così come l’acqua e l’aria. La cultura della pace in questo momento deve venir fuori ancora più forte. E lo vediamo dalle tante manifestazioni”.

    Ore 11,20 – Unicef, ogni secondo un bambino diventa un rifugiato – Ogni secondo un bimbo in Ucraina è costretto a scappare dalla guerra e diventa un rifugiato. Lo ha sottolineato il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef), che ha corretto una precedente nota in cui parlava di un rifugiato al minuto. Secondo l’Unicef sono 73mila i bambini diventati rifugiati in 20 giorni di conflitto, 55 al minuto. Secondo i dati dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), circa tre milioni di persone hanno finora lasciato l’Ucraina per fuggire dal conflitto.

    Ore 11,10 – Von der Leyen: nostra pressione su Putin non si fermerà – “Accolgo con favore la rapida adozione da parte degli Stati membri dell’Ue del quarto pacchetto di sanzioni contro la Russia. Ciò paralizzerà ulteriormente la capacità di Putin di finanziare questa guerra ingiustificata. L’Ue e i suoi partner manterranno la pressione sul Cremlino fino a quando non fermerà l’invasione dell’Ucraina”. Lo scrive in un tweet la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

    Ore 11,00 – Fico, Zelensky si collegherà con la Camera – “È confermato il lavoro” avviato affinché il presidente ucraino Zelensky si colleghi con la Camera dei deputati. Lo ha ribadito il presidente della Camera Roberto Fico. “Quando avremo una data ve lo diremo”, ha aggiunto Fico. “Non è una cosa immediata, semplice. Appena l’ambasciata ucraina mi dirà, lo comunicherò anche a voi”, ha detto ai cronisti.

    Ore 10,55 – Kharkiv, trovati 7 morti sotto le macerie –  Sette persone sono state trovate morte sotto le macerie nella città di Kharkiv, colpita da pesanti bombardamenti dall’inizio della guerra in Ucraina. Lo ha dichiarato il servizio statale di emergenza ucraino. Ieri le forze russe hanno intensificato gli attacchi a Kharkiv, causando un grande incendio nel distretto nordoccidentale di Kholodnohirskyi.

    Ore 10,50 – Dnipro, governatore: bombardata pista dell’aeroporto – Il governatore della regione di Dnipro, Valentin Reznichenko, ha dichiarato che le forze russe hanno colpito con missili il principale aeroporto civile della regione, distruggendo la sua pista e danneggiando il terminal.

    Ore 10,40 – Lavrov, colloqui su nucleare Iran “in dirittura d’arrivo” – Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha dichiarato che i colloqui per il rilancio dell’accordo per il nucleare iraniano sono “in dirittura d’arrivo”, affermando che la Russia apprezza la posizione “neutrale” dell’Iran sulla questione iraniana. Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian ha detto che Teheran apprezza gli sforzi russi per il ripristino del Piano d’azione congiunto globale (Jcpoa) del 2015, da cui nel 2018 erano usciti gli Stati Uniti durante la presidenza di Donald Trump, che aveva reintrodotto le sanzioni contro la Repubblica islamica. I colloqui per rilanciare l’accordo erano considerati vicini alla fine prima di uno stallo attribuito alla richiesta russa di garanzie riguardo i propri rapporti con Teheran dopo le dure sanzioni imposte dai paesi occidentali in risposta all’invasione dell’Ucraina.

    Ore 10,30 – Kiev, imposto coprifuoco di 36 ore – Il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, ha annunciato un nuovo coprifuoco nella capitale ucraina dalle 20 di oggi fino alle 7 del 17 marzo. Secondo il sindaco ai residenti sarà consentito uscire solo per recarsi ai rifugi. A Kiev oggi si recheranno i premier di Polonia, Repubblica Ceca e Slovenia per incontrare il presidente ucraino Volodimir Zelensky.

    Ore 10,20 – Sullivan incontra Draghi a Palazzo Chigi – Il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Jack Sullivan ha tenuto ieri un importante incontro con il capo della diplomazia cinese Yang Jiechi, direttore della commissione affari esteri del Partito Comunista Cinese.

    Ore 10,10 – Unicredit valuta uscita dalla Russia – Unicredit sta valutando di uscire dal mercato russo, una decisione che potrebbe arrivare a costare alla banca fino a 7,5 miliardi di euro. “Ovviamente abbiamo bisogno di considerare seriamente l’impatto e le conseguenze e la complessità del distacco di una banca completa dal paese”, ha spiegato l’amministratore delegato Andrea Orcel in una conferenza organizzata da Morgan Stanley, secondo quanto riporta Bloomberg. A Milano il titolo ha perso quasi il 3 percento stamattina ed è scambiato a 9,27 euro ad azione.

    Ore 10,00 – Terminato incontro Sullivan-Mattiolo a P.Chigi – È terminato, dopo poco più di un’ora, l’incontro a Palazzo Chigi tra il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Jack Sullivan, e il consigliere diplomatico del premier Mario Draghi, Luigi Mattiolo, sulla crisi ucraina. Ieri Sullivan ha incontrato a Roma il capo della diplomazia cinese Yang Jiechi.

    Ore 9,50 – Johnson: ridurre “dipendenza” da energia russa – Il primo ministro britannico Boris Johnson ha dichiarato che l’Occidente deve porre fine alla sua “dipendenza” dal petrolio e gas russo, affermando che i leader occidentali hanno commesso un “terribile errore” quando la Russia ha annesso la Crimea nel 2014. “Non possiamo andare avanti così. Il mondo non può essere soggetto a questo continuo ricatto”, ha scritto Johnson sul Daily Telegraph, mentre si prepara a recarsi in Arabia Saudita per convincere Riad ad aumentare la produzione di petrolio.

    Oe 9,40 – Kiev: “Siamo a un bivio” – Il consigliere alla presidenza ucraina, Oleksiy Arestovych, oggi ha dichiarato che la guerra in Ucraina è a un “bivio”, che potrebbe portare a un accordo ai colloqui in corso con la Russia o a una nuova offensiva delle forze russe.

    Ore 9,30 – Kiev, evacuazioni in nove corridoi umanitari – Le autorità ucraine intendono evacuare i civili attraverso nove corridoi umanitari dalle regioni di Donetsk, Sumy e Kharkiv. Lo ha dichiarato la vice prima ministra ucraina Irina Vereshchuk. Secondo Vereshchuk, le autorità ucraine faranno un nuovo tentativo di consegnare aiuti ai civili intrappolati nella città sudorientale di Mariupol, da settimane assediata dalle forze russe. Ieri un convoglio di circa 160 auto ha potuto lasciare la città, rimasta senza elettricità o acqua. L’apertura di un corridoio umanitario portare i civili fuori da Mariupol è stato uno dei temi al centro dei colloqui tra le delegazioni di Mosca e Kiev.

    Ore 9,20 – Ue: adottate nuove sanzioni contro Mosca, stop export lusso – L’Unione Europea ha adottato il quarto pacchetto di sanzioni contro la Russia. Ecco alcune delle misure:

    Ore 9,10 – Premier polacco, ceco e sloveno voleranno a Kiev – I premier di Polonia, Repubblica Ceca e Slovenia si recheranno oggi a Kiev per incontrare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Lo ha riferito Varsavia, precisando che “l’obiettivo della visita è confermare l’inequivocabile sostegno dell’intera Ue alla sovranità e indipendenza dell’Ucraina e per presentare un vasto pacchetto di sostegni allo Stato e alla società”.

    Ore 9,00 – Le Maire, in nuove sanzioni 600 russi: “Ogni opzione su tavolo” – “Questa mattina verrà adottato il nuovo pacchetto di sanzioni, il più veloce e più forte pacchetto di sanzioni mai adottato dall’Ue nella sua storia”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, al suo arrivo alla riunione dell’Ecofin a Bruxelles. “Oltre seicento russi saranno colpiti dalle sanzioni, una larga parte del sistema finanziario sarà colpita; un nuovo bando all’export per i beni di lusso e ritireremo alla Russia la clausola dello Stato più favorito al Wto che permetterà, a tutti i Ventisette, di aumentare i dazi commerciali su tutti i beni russi”, ha detto il ministro francese, confermando che “ogni opzione è sul tavolo” per quanto riguarda le sanzioni.

    Ore 8,50 – Rubizhne, 4 morti dopo attacco russo – Il governatore ucraino della regione di Luhansk, ha dichiarato che quattro persone sono morte a seguito dell’attacco russo alla città Rubizhne, in cui le forze russe hanno distrutto tre edifici scolastici insieme a un centro per bambini ipovedenti e un ospedale.

    Ore 8,40 – Cina, non vogliamo essere colpiti da sanzioni russe – La Cina non vuole essere “colpita” delle sanzioni occidentali decretate contro la Russia in risposta all’invasione dell’Ucraina. Lo ha sottolineato il ministro degli Esteri di Pechino, Wang Yi, alla luce delle preoccupazioni degli Usa secondo cui Mosca ha chiesto aiuto alla Repubblica popolare e questa sarebbe disponibile a dare sostegno finanziario e militare. Una circostanza che avrebbe conseguenze su Pechino, ha avvertito Washington. “La Cina non fa parte della crisi, tanto meno vuole essere colpita dalle sanzioni”, ha detto Wang, in una telefonata con il suo omologo spagnolo, Jose Manuel Albares.

    Ore 8,30 – Mosca, occupata intera regione di Kherson – “Le forze armate della Federazione Russa hanno preso il pieno controllo dell’intero territorio della regione di Kherson”, ha detto il portavoce del ministero della Difesa russa Igor Konashenkov, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa russa Tass.

    Ore 8,20 – Londra, a Melitopol nominato nuovo sindaco – Le forze russe avrebbero installato un proprio sindaco nella città sudorientale ucraina Melitopol, dopo il rapimento del suo predecessore venerdì scorso. Lo ha dichiarato il ministero della Difesa britannico nel suo ultimo aggiornamento sulla situazione in Ucraina. Inoltre secondo il ministero, che cita informazioni di intelligence, la Russia potrebbe tentare di organizzare un referendum nella città meridionale di Kherson per legittimare una repubblica separatista come quelle di Donetsk e Luhansk, riconosciute da Mosca pochi giorni prima dell’inizio dell’invasione.

    Ore 8,10 – Antopol, salgono a 19 i morti dopo attacco a torre tv – Le autorità della regione ucraina di Rivne hanno dichiarato che ieri 19 civili sono stati uccisi in un attacco contro la torre televisiva ad Antopol.

    Ore 8,00 – Chernobyl, ripristinata elettricità – La fornitura di energia alla centrale nucleare ucraina di Chernobyl è stata ripristinata. Lo ha riportato la stazione televisiva Ukraine24, aggiungendo che le autorità hanno notificato l’Agenzia internazionale per l’energia atomica. Ieri l’operatore della rete Ukrenergo aveva dichiarato che l’alimentazione della centrale nucleare era stata nuovamente danneggiata.

    Ore 7,50 – Kiev, edificio colpito: almeno due morti – Almeno due persone sono morte dopo che un edificio residenziale a Kiev è stato colpito in un attacco. Lo ha dichiarato il servizio statale di emergenza ucraino.

    Ore 7,40 – Siria, arruolati dalla Russia più di 40.000 miliziani – Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, più di 40.000 miliziani siriani si sono arruolati per combattere in Ucraina. Gli uomini, riporta l’ong che ha documentato la guerra civile siriana, non sono volontari ma combatteranno in cambio di stipendio e “privilegi”. Finora nessun combattente siriano è arrivato al fronte, ma circa stanno 400 completando l’addestramento nei pressi del confine con l’Ucraina.

    Ore 7,30 – Zelensky invita le truppe russe ad arrendersi: “Scegliete la dignità” – Il presidente dell’Ucraina Volodimir Zelenskiy ha chiesto alle truppe russe di rinunciare alle armi nel suo ultimo discorso. “A nome del popolo ucraino, vi diamo la possibilità di vivere. Se vi arrendete alle nostre forze, vi tratteremo come devono essere trattati gli esseri umani: con dignità. Il modo in cui non siete stati trattati dal vostro esercito. E il modo in cui il vostro esercito non tratta la nostra gente. Scegliete”, ha detto Zelensky nel suo ultimo discorso diffuso nelle scorse ore. Nel suo discorso Zelensky ha anche ringraziato Marina Ovsyannikova, la dipendente di un’emittente russa che ieri ha interrotto il telegiornale per contestare la guerra con un cartello che chiedeva ai telespettatori di “non credere alla propaganda”.

    Ore 7,20 – Incontro Usa-Cina a Roma, Yang a Sullivan: gestire divergenze e no a conflitti – La Cina invita gli Stati Uniti a “gestire le divergenze” ed “evitare conflitti e scontri” alla luce dell’attuale situazione internazionale, dopo l’incontro avvenuto ieri a Roma tra il direttore della commissione affari esteri del Partito Comunista Cinese, Yang Jiechi, e il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Jake Sullivan. Cina e Stati Uniti hanno raggiunto un consenso per “migliorare la comprensione reciproca, gestire le divergenze, espandere il consenso e rafforzare la cooperazione”, si legge in una nota emessa dall’emittente televisiva statale China Central Television . “Nell’attuale situazione internazionale”, prosegue il comunicato della Cctv senza citare direttamente la guerra in Ucraina, trattata nelle discussioni dei due alti funzionari di Pechino e Washington, “Cina e Stati Uniti dovrebbero rafforzare la cooperazione, gestire adeguatamente le divergenze ed evitare conflitti e scontri”, nell’interesse dei due popoli, e secondo le aspettative della comunità internazionale.

    Ore 7,10 – Ucraina: esplosioni nel centro di Kiev – Tre grandi esplosioni sono state avvertite questa mattina all’alba nel centro di Kiev: la notizia, circolata sui social network, è stata confermata anche da media locali. Secondo il servizio statale di emergenza ucraino, i bombardamenti hanno colpito un edificio residenziale, provocando un incendio, poi spento, che ha causato un ferito.

    Ore 7,00 – Consigliere Zelensky: “La guerra finirà entro maggio” – “Penso che entro l’inizio di maggio dovremmo avere un accordo di pace, forse molto prima, vedremo. Siamo a un bivio, ora: o ci sarà un accordo di pace molto rapidamente, entro una o due settimane, con il ritiro delle truppe e tutto il resto, o ci sarà un tentativo di mettere insieme alcuni siriani per un secondo ‘tentativo’ e, quando respingiamo anche loro, un accordo entro metà aprile o fine aprile”. Lo afferma Oleksiy Arestovich, consigliere della presidenza ucraina, secondo cui “uno scenario completamente folle potrebbe spingere la Russia ad inviare nuovi coscritti dopo un mese di addestramento”.

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