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    Putin aggiorna la dottrina nucleare della Russia: “Possibile risposta atomica al lancio di aerei, missili o droni” contro il territorio russo

    Credit: ZUMAPRESS.com / AGF
    Di Andrea Lanzetta
    Pubblicato il 19 Nov. 2024 alle 13:05 Aggiornato il 19 Nov. 2024 alle 13:34

    Nel millesimo giorno dell’invasione dell’Ucraina Vladimir Putin ha firmato oggi un decreto che aggiorna la dottrina nucleare della Russia, ampliando la possibilità di ricorrere alle armi atomiche, poco dopo che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden aveva autorizzato Kiev a colpire il suolo russo con i missili a lungo raggio forniti dagli alleati occidentali.

    “Tra le condizioni che giustificano l’uso delle armi nucleari c’è il lancio di missili balistici contro la Russia”, si legge nel decreto che aggiorna i “Fondamenti della politica statale nel campo della deterrenza nucleare”, la cui precedente versione risaliva al giugno 2020. Un altro caso che contempla una risposta atomica da parte di Mosca, come si legge nel provvedimento firmato oggi da Putin, riguarda “la concessione di territorio e risorse per un’aggressione contro la Russia”. Il Cremlino si riserva inoltre il diritto di considerare una risposta nucleare a un attacco con armi convenzionali che ne minacci la sovranità, ad esempio con un massiccio lancio di aerei, missili e droni contro il suo territorio, l’attraversamento dei suoi confini e un attacco all’alleata Bielorussia.

    “Era necessario adattare le nostre basi alla situazione attuale”, ha spiegato oggi in conferenza stampa il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, di fronte a quelle che Vladimir Putin considera “minacce” provenienti dall’Occidente contro la sicurezza della Russia. A fine settembre il presidente russo aveva avvertito che Mosca avrebbe potuto ricorrere alle armi atomiche in caso di un “lancio massiccio” di attacchi aerei contro la Russia e che qualsiasi attacco compiuto da un Paese non nucleare, come l’Ucraina, ma sostenuto da una potenza dotata di armi atomiche, come gli Stati Uniti, avrebbe potuto essere considerata un’aggressione “congiunta”, a cui rispondere potenzialmente con le armi nucleari. Un’ipotesi ora esplicitamente inserita nella nuova dottrina nucleare del Paese.

    Sin dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, cominciata il 24 febbraio del 2022, il leader del Cremlino ha più volte ventilato il ricorso alle armi atomiche. Nell’estate del 2023, poi, la Russia ha schierato ordigni nucleari tattici in Bielorussia, che a maggio ha anche annunciato un’esercitazione atomica congiunta con le truppe di Mosca.

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