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    Ucraina: almeno 41 morti e 180 feriti in un attacco russo contro la città di Poltava

    Immagine di repertorio. Credit: Agf

    Il raid ha scatenato diverse critiche nei confronti del comando delle forze armate di Kiev, che è tornata a chiedere nuove armi all'Occidente

    Di Andrea Lanzetta
    Pubblicato il 3 Set. 2024 alle 15:39 Aggiornato il 3 Set. 2024 alle 15:39

    Almeno 41 persone sono state uccise e 180 sono rimaste ferite oggi in Ucraina a seguito di un attacco missilistico russo che ha colpito la città di Poltava, nel centro del Paese, distruggendo parzialmente una scuola militare. Il raid, confermato in conferenza stampa dallo stesso presidente Volodymyr Zelensky, secondo cui due missili balistici hanno colpito “un istituto scolastico e un vicino ospedale”, ha scatenato diverse critiche nei confronti del comando delle forze armate di Kiev, che è tornata a chiedere nuove armi all’Occidente.

    “Uno degli edifici dell’Istituto di Comunicazione (dell’esercito, ndr) è stato parzialmente distrutto”, ha dichiarato Zelensky parlando di una struttura fondata negli anni ’60 e dedicata alla formazione di specialisti delle telecomunicazioni militari. “La gente si è ritrovata sotto le macerie”. Il bilancio delle vittime, come ammesso dallo stesso presidente ucraino, è ancora provvisorio.

    Secondo il ministero della Difesa di Kiev, l’attacco è avvenuto questa mattina poco dopo che erano scattate le sirene dell’allarme antiaereo. I missili, si legge nel comunicato del ministero, “hanno colto le persone di sorpresa mentre fuggivano verso i rifugi”. “Grazie al lavoro coordinato di soccorritori e medici sono state salvate 25 persone, di cui 11 tirate fuori dalle macerie. I soccorritori continuano il loro lavoro”, ha fatto sapere il ministero.

    La città di Poltava è situata a circa 300 chilometri a est di Kiev e prima dell’invasione russa dell’Ucraina contava circa 300mila abitanti. Secondo diversi resoconti apparsi sui social e su vari blog vicini ai militari ucraini, che non è stato possibile verificare in maniera indipendente, il raid ha preso di mira una cerimonia militare all’aperto in cui erano concentrati “un gran numero di soldati”. Tale voce ha scatenato diverse critiche contro i comandi di Kiev. “Poltava… Com’è possibile che così tante persone si siano riunite in un simile posto?”, si è chiesto su Facebook il blogger Sergey Naoumovitch, seguito da più di 135mila follower.

    Anche la deputata Mariana Bezougla, membro della Commissione difesa del Parlamento ucraino, ha criticato il governo per non aver “punito” nessun ufficiale di alto rango “per aver messo in pericolo” i soldati. “Le tragedie si ripetono. Quando finirà tutto questo?”, ha scritto su Telegram. Il presidente ucraino ha però annunciato “un’indagine completa e rapida” sulle circostanze che hanno consentito l’attacco russo e ha promesso di “far pagare il conto” alla Russia, invitando ancora una volta gli alleati occidentali di Kiev a fornire nuovi sistemi di difesa aerea e a permettere all’Ucraina di penetrare in profondità in territorio russo con i missili a lungo raggio già forniti.

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