L’Ucraina ha bombardato per la prima volta la Russia con i missili a lungo raggio ricevuti dagli Usa, colpendo alle prime ore di oggi la regione russa di Bryansk con il sistema Army Tactical Missile System (ATacMS) nel millesimo giorno dell’invasione di Mosca.
L’attacco, confermato dal ministero della Difesa russo ma non dal governo ucraino, segue di appena due giorni l’autorizzazione concessa dall’amministrazione Biden a Kiev di usare le armi a lungo raggio fornite dagli Usa per colpire obiettivi all’interno del territorio della Russia.
“Martedì (19 novembre 2024), alle 3:25 ora locale (l’1:25 in Italia, ndr)”, si legge nel comunicato russo, “l’Ucraina ha lanciato sei missili balistici contro una struttura a Bryansk”. L’attacco, precisa la nota, è stato condotto “con missili ATacMS di fabbricazione americana”. Il ministero della Difesa di Mosca ha fatto sapere che la contraerea ha “abbattuto cinque missili” e che un altro “è stato danneggiato”. “Frammenti del razzo danneggiato”, continua il comunicato russo, “sono caduti sul territorio di un complesso militare, provocando un incendio che è stato poi spento”. Il raid non ha provocato vittime né danni.
Dopo la segnalazione dell’attacco missilistico su Bryansk, il presidente Vladimir Putin ha aggiornato la dottrina nucleare russa, appena due giorni dopo il via libera di Biden, ampliando la possibilità di ricorrere alle armi atomiche anche in caso di attacchi subiti dalla Russia con armi convenzionali da parte di Paesi non nucleari, come l’Ucraina, sostenuti da potenze atomiche, come gli Usa.