Un bimbo ucraino di 10 anni disperso dopo un attacco russo a Mariupol è stato portato in salvo dalla nonna 63enne con l’aiuto dell’oligarca Roman Abramovich. Secondo quanto riportato dal Financial Times, il piccolo era stato ferito in un raid aereo compiuto nella città orientale, e portato oltre le linee nemiche in un ospedale della città di Donetsk, gestita dai separatisti. La nonna, Elena Matvienko, è venuta a conoscenza della situazione grazie grazie a un video ripreso da un telegiornale della tv locale pubblicato anche sui social.
La 63enne ha deciso così di andare a prendere suo nipote, ma stando a quanto dichiarato dalla donna, l’aiuto dell’oligarca russo ex patron del Chelsea sarebbe stato decisivo. “Ci ha aiutato molto, ci è stato vicino”, ha raccontato. Dopo aver perso la madre in un attacco russo, il bimbo di 10 anni è riuscito a tornare a casa e adesso è in cura in un ospedale di Kiev, visitato questa settimana dal presidente Volodymyr Zelensky che, dopo una stretta di mano e la consegna di un regalo, gli ha chiesto aggiornamenti sulle sue condizioni di salute. “Sto bene”, ha risposto il piccolo.