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    La Russia annuncia bombardamenti in Ucraina anche nel giorno della Pasqua ortodossa

    Di Massimiliano Cassano
    Pubblicato il 11 Apr. 2023 alle 09:02

    Neanche la Pasqua ortodossa ferma le bombe in Ucraina: la festività religiosa che quest’anno cadrà il 16 aprile sarà – come lo scorso anno – all’insegna della guerra. Parola di Dmitri Peskov, portavoce del Cremlino: “Nessuno ha avanzato l’idea che possa esserci una tregua, non ci sono iniziative in tal senso. Ma la Settimana Santa è appena iniziata, non dimentichiamo che la Russia ha già presentato una tale iniziativa e l’ha messa in atto, ma si è scontrata con la riluttanza del regime di Kiev”.

    Anche la sospensione delle ostilità a gennaio per le festività natalizie proposta dal patriarca di Mosca Kirill era stata ignorata. Sul campo, anzi, l’esercito russo continua ad attaccare nelle direzioni di Lyman, Bakhmut, Avdiivka e Marinka nella regione di Donetsk, nell’Ucraina orientale, dove ieri le truppe ucraine hanno respinto 58 offensive. Secondo il capo dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk, Denis Pushilin, Mosca controlla il 75% della città di Bakhmut. Ieri l’Aeronautica militare ucraina ha effettuato sei attacchi nelle aree di concentrazione del personale e delle attrezzature militari russe, mentre il Cremlino ha ordinato il bombardamento di due due comunità nell’oblast ucraino di Kherson: “Le bombe hanno appena colpito il villaggio di Novoberyslav – ha riferito su Telegram il governatore Oleksandr Prokudin – nella comunità di Beryslav. I caccia nemici hanno anche sganciato tre ordigni sul villaggio di Kizomys, nella comunità di Bilozerka”.

    Sul piano delle relazioni internazionali Peskov allontana il tentativo francese di imbastire un discorso di pace: “Difficilmente ci si può aspettare che Parigi ora svolga un ruolo di mediazione, perché è effettivamente schierata con una delle parti in conflitto. Inoltre, è coinvolta direttamente e indirettamente nel conflitto dalla parte dell’Ucraina”. Inoltre, la Russia ha intensificato la difesa dei suoi confini nord-occidentali in seguito all’ingresso della vicina Finlandia nella Nato.

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