Marina Ovsyannikova, la giornalista russa protagonista del blitz in diretta sulla tv di Stato contro la guerra in Ucraina, ha annunciato che lascerà il lavoro, ma non la Russia, nonostante la Francia le avesse offerto l’asilo. “Sono una patriota”, ha detto Ovsyannikova in un’intervista al quotidiano tedesco Der Spiegel.
Sarebbe stato il presidente francese in persona, Emmanuel Macron, a offrire l’asilo o altre forme di protezioni consolari a Ovsyannikova, promettendo di parlare del caso direttamente al presidente russo Vladimir Putin. Ma la giornalista, che lavorava per il primo Canale della tv di Stato e che ha due figli piccoli, ha dichiarato di non voler lasciare il suo Paese. “Sono una patriota, e mio figlio lo è ancora di più. Non vogliamo andarcene, non vogliamo andare da nessuna parte”. Il suo gesto, confessa, ha sconvolto l’intera famiglia, ma spera che i suoi figli “capiscano perché l’ho fatto una volta cresciuti”.
Ovsyannikova ha rivelato poi al quotidiano tedesco di aver preparato la sua azione di protesta da sola, ma di aver avvertito la simpatia di molti colleghi che non possono supportarla pubblicamente per paura di perdere il lavoro. “Molte delle persone che lavorano per la tv di Stato capiscono molto bene quello che sta succedendo. Sanno molto bene di star facendo qualcosa di sbagliato”.
Per il momento la giornalista televisiva è stata condannata a pagare una multa di circa 255 euro per il video pre-registrato in cui condannava l’invasione russa, diffuso sui suoi canali social. Le autorità non le hanno inflitto altre condanne, nonostante il suo team legale avesse previsto la sua iscrizione nel registro degli indagati per aver diffuso “fake news” sui militari russi, secondo la legge approvata dal Cremlino che condanna fino a 15 anni chi racconta quelle che per Mosca sono falsità sulla guerra.
Il presidente della Duma ha detto però che Ovsyannikova merita una “punizione esemplare”. È probabile dunque che le conseguenze del suo atto di protesta non si limiteranno alla sola multa.