Guerra in Ucraina: “Ammutinamento nei servizi segreti russi contro Putin”
Stando agli ultimi rapporti trapelati da Mosca sarebbe “in atto un ammutinamento su larga scala”contro il presidente Vladimir Putin in Russia. Lo ha rivelato oggi su Twitter Igor Sushko, un osservatore ucraino entrato in contatto con presunte ‘talpe’ nei servizi di sicurezza russi dell’Fsb. Pur non potendo rivelare ulteriori dettagli al momento, Sushko sostiene che non si tratterebbe di un colpo di Stato, bensì di un tentativo di convincere l’Occidente a intervenire direttamente per fermare Vladimir Putin, “prima che sia troppo tardi.”
BREAKING: Large-scale mutiny is underway inside the FSB. I can’t publish the details until certain preparations & arrangements are made.
Led by the #WindofChange, it’s happening because the #FSBletters are not being acted on by the West to respond to Putin with force to stop him— Igor Sushko (@igorsushko) March 22, 2022
La settimana scorsa uno dei capi dell’Fsb, Sergei Beseda, e il suo vice sono stati arrestati per aver commesso “errori fatali” durante la prima fase dell’invasione. Nel frattempo sarebbero emersi online diversi messaggi di malcontento di alcuni agenti dell’FSB, a dimostrazione della riluttanza di molti russi rispetto alla decisione di invadere e su come viene gestita la guerra agli alti piani del Cremlino. Mark Galeotti, esperto di sicurezza e direttore della società di intelligence Mayak, ha raccontato al quotidiano britannico Daily Telegraph che “per un leader il cui regime dipende in gran parte dalle sue spie e dalla polizia segreta, questi primi segnali di frustrazione e demoralizzazione dovrebbero essere allarmanti per Putin- se mai qualcuno abbia avuto il coraggio di avvisarlo a riguardo”, e il presidente russo, che ha scalato i ranghi del KGB nella Russia sovietica prima di diventare il leader del Paese, dovrà confrontarsi con un crescente malcontento pubblico per la sua guerra sanguinosa contro una popolazione slava.
Dall’inizio dell’invasione, la polizia russa arresta ogni giorno centinaia di dimostranti alle manifestazioni organizzate in tutto il Paese. Ora però, alcuni ufficiali in servizio della Guardia Nazionale – utilizzata per disperdere i manifestanti – si starebbero rivolgendo ai social media sostenendo di essere utilizzati come “carne da cannone” in Ucraina, dove per il Capo di Stato Maggiore della Difesa britannica Sir Tony Radakin, la settimana scorsa le truppe di Putin sono state “decimate”. Secondo Galeotti, “sono stati commessi degli errori cruciali nella fase iniziale dell’invasione”, ma non è chiaro quanto siano dettagliati i rapporti che arrivano a Putin sulla situazione nel campo di battaglia. “Incolpare lo zar oggi è ancora politicamente impensabile in Russia,” sostiene l’analista, “serve perciò qualcun altro a cui dare la colpa, e in questo caso il capro espiatorio è stato il generale Sergei Beseda, a capo della quinta divisione dell’Fsb, e il suo vice. Beseda è indagato per presunta frode ma “è più probabile che la ragione reale sia di aver convinto Putin che i tempi per invadere l’Ucraina erano maturi.” Ad ogni modo, i segnali sulla crescente divisione tra Putin e i suoi servizi di intelligence si stanno intensificando.