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    Onu: quasi 50mila sfollati in pochi giorni in fuga dai combattimenti in Siria

    Credit: AGF

    Oltre 20mila persone risultano sfollate soltanto ad Aleppo, dove resta in vigore un coprifuoco notturno

    Di Andrea Lanzetta
    Pubblicato il 3 Dic. 2024 alle 10:24 Aggiornato il 3 Dic. 2024 alle 10:25

    L’escalation del conflitto nel nord-ovest della Siria ha obbligato quasi 50mila persone a fuggire dalle proprie case in pochi giorni. La denuncia arriva dall’ufficio per gli affari umanitari delle Nazioni Unite (Unocha), secondo cui la situazione sul campo è ancora in evoluzione.

    “Al 30 novembre, più di 48.500 persone erano state sfollate, in forte aumento rispetto alle 14mila del 28 novembre”, ha precisato il sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari umanitari, Tom Fletcher, che ha espresso la propria preoccupazione sui social per la situazione di “decine di migliaia di persone” in fuga.

    Oltre 20mila persone risultano sfollate soltanto ad Aleppo, dove resta in vigore un coprifuoco notturno. “La fornitura e l’accesso ai servizi di base, insieme alle operazioni umanitarie, continuano a subire gravi interruzioni nelle aree colpite, in particolare ad Aleppo, Idlib e Hama”, denuncia Unocha.

    A fine novembre, i ribelli filo-turchi e i jihadisti del gruppo Hayat Tahrir al-Sham hanno lanciato una vasta offensiva contro le forze governative fedeli al regime di Bashar al-Assad. Nel giro di pochi giorni, le diverse fazioni dell’opposizione hanno preso il controllo di gran parte della seconda città più grande della Siria, compresi i centri governativi, le prigioni e l’aeroporto di Aleppo, provocando circa 400 vittime, anche in conseguenza dei raid russi in appoggio del regime.

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