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    Sistemi obsoleti e mezzi superati: la morte del generale Gerasimov svela il punto debole dell’esercito russo: le comunicazioni

    Di Almerico Bartoli
    Pubblicato il 10 Mar. 2022 alle 16:23 Aggiornato il 31 Mar. 2022 alle 12:24

    La morte del generale Gerasimov svela il fallimento della tecnologia bellica di Putin

    La notizia della morte del generale russo Vitaly Gerasimov ha dato ulteriore conferma del livello di disorganizzazione e impreparazione della macchina bellica di Putin. La notizia è trapelata grazie a un’intercettazione della Difesa ucraina che ha potuto tranquillamente ascoltare il colloquio tra due ufficiali dell’Fsb (i servizi segreti russi) che comunicavano su una linea “civile” non protetta – episodi che fanno quasi pensare a una sorta di auto-sabotaggio involontario in un contesto di guerra.

    Gerasimov partecipò alla seconda guerra cecena e partecipò anche all’operazione in Siria. Secondo le autorità ucraine, è stato ucciso il 7 marzo nei combattimenti vicino a Kharkov.

    Nella dialogo tra i due ufficiali, riportato su Twitter dal direttore del gruppo di giornalismo investigativo Bellingcat, Christo Gozev, dopo aver parlato del generale caduto si sente dire “non funziona Era.” Come scrive il Corriere della Sera, Era è una vera e propria cittadella della scienza situata ad Anapa, sul Mar Nero, al servizio del complesso militare-industriale di Mosca, Creata nel 2018, lavora su ambiti di ricerca avanzata: dalla robotica ai nanomateriali, fino – appunto – alla “sicurezza delle informazioni.”

    Nel 2021 il ministero della Difesa russo aveva annunciato la creazione di “smartphone prodotti in Russia e app speciali per i militari” che avrebbero garantito “una comunicazione sicura” con un proprio sistema operativo mobile, Aurora OS. Dai laboratori di Era sarebbero stati prodotti 400mila dispositivi per l’apparato bellico, ma allora perché gli ufficiali russi comunicavano su una rete civile a Kharkiv, dov’è morto il generale?

    Come rivela Grozev, a quanto pare i bombardamenti avevano danneggiato troppo in profondità la rete locale 3G/4G e alcuni ripetitori sarebbero stati sostituiti da degli “stingray”, simulatori di siti cellulari usati per le intercettazioni. Insomma, troppe le antenne fuori uso per garantire l’operatività del sistema criptato russo.

    Uno dei motivi per cui le telecomunicazioni sono ancora attive in Ucraina e internet è ancora in uso potrebbe proprio essere attribuito alla necessità delle truppe russe di appoggiarsi alle reti locali. Le Forze armate ucraine si sono accorte che i soldati di Mosca utilizzavano reti non criptate facili da intercettare e come riporta il Corriere, sociali come Clubhouse sono pieni di conversazioni rubate tra i soldati.

    La soluzione del Cremlino, che sarebbe dovuta passare per il sistema Era, si è ritorta contro la stessa forza di distruzione di Mosca e chissà che non possa rappresentare uno svantaggio tecnico fatale per le Forze Armate russe.

    La trascrizione della conversazione tra i due ufficiali russi
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