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    Guerra in Ucraina, ultime notizie. Guterres a Kiev, oggi incontro con Zelensky. Mosca introduce il rublo a Kherson. Berlino approva l’invio di armi pesanti

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 28 Apr. 2022 alle 07:36 Aggiornato il 28 Apr. 2022 alle 17:36

    GUERRA UCRAINA-RUSSIA: LE ULTIME NOTIZIE DI OGGI, 28 APRILE 2022

    GUERRA UCRAINA-RUSSIA ULTIME NEWS – La guerra in Ucraina è arrivata al 64esimo giorno, Putin torna a parlare in toni minacciosi sulla guerra in Ucraina: “Se Paesi terzi interferiranno ci sarà una reazione immediata, è già stata decisa”. La tensione prosegue anche su altri due fronti: quello delle forniture di gas e quello sul campo. Il presidente del Consiglio Draghi andrà negli Usa da Biden il 10 maggio. In via di organizzazione anche il viaggio di Draghi a Kiev. Di seguito tutte le notizie di oggi in diretta.

    GUERRA IN UCRAINA, LE ULTIME NOTIZIE DI OGGI, 28 APRILE 2022

    Ore 17.35 – Biden: non stiamo attaccando Russia, aiutiamo difesa Kiev – “Non stiamo attaccando la Russia ma aiutando l’Ucraina a difendersi”: lo ha detto Joe Biden parlando alla Casa Bianca.

    Ore 17.00 – Vicepremier Ucraina: “Nuovo scambio prigionieri, altre 45 persone liberate” – “Nuovo scambio di prigionieri: 45 persone sono state liberate tra cui 13 ufficiali, 20 soldati (5 feriti) e 12 civili”. Ad affermarlo su Telegram è Iryna Vereshchuk, la vicepremier ucraina.

    Ore 16.40 – Donetsk cancella parata 9 maggio, minaccia attacchi – L’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk (Dpr) ha deciso di cancellare la parata del 9 maggio, nell’anniversario della vittoria contro i nazisti durante la Seconda guerra mondiale, per la minaccia di attacchi, rinviandola a quando i separatisti avranno preso il controllo dell’intero territorio. Così il capo dell’autoproclamata Repubblica Denis Pushilin, come riporta Interfax. “È stata presa una decisione difficile: terremo la parata dopo la vittoria finale e” quando “la Dpr avrà raggiunto i propri confini costituzionali – ha detto -. La sicurezza viene prima”.

    Ore 16.10 – Ft, “oltre mille mercenari Wagner spostati da Libia” – Oltre un migliaio di mercenari del gruppo russo Wagner sono stati ridispiegati dal fronte libico su quello ucraino. Lo riferisce il Financial Times, citando funzionari occidentali che però non precisano se i militari siano già sul fronte europeo. Secondo le fonti, che parlando della pressione causata dal conflitto con Kiev nello scacchiere militare russo, mille siriani e circa 200 russi sono stati ritirati dalla Libia nelle ultime settimane, con il contingente privato sul terreno che ora si aggirerebbe sulle 5mila unità. Anche fonti libiche confermano l’avvenuto ritiro. Altri mercenari sono stati ridispiegati dal Centrafrica.

    Ore 16.00 – USA, Camera chiede di vendere yacht e asset oligarchi russi – La camera statunitense ha approvato un provvedimento per sollecitare l’amministrazione a vendere gli yacht e gli asset di lusso congelati agli oligarchi russi colpiti dalle sanzioni e utilizzare i fondi raccolti per offrire aiuti militari e umanitari all’Ucraina. La misura, anche se simbolica e non vincolante, è stata approvata con 417 voti a favore e 8 contrari mostrando una volontà bipartisan a un’azione più decisa di Biden in risposta alla Russia. Secondo un comunicato della Casa bianca, Joe Biden intende creare una nuova authority per il sequestro dei beni russi e degli oligarchi colpiti da sanzioni, come parte di un pacchetto legislativo proposto al congresso. Secondo la presidenza statunitense, i dipartimenti di Stato, della Giustizia e del Tesoro “lavoreranno insieme per usare i fondi sequestrati collegati a corruzione, sanzioni e violazioni del controllo alle esportazioni, per rimediare ai danni dell’aggressione russa in Ucraina”. Diventerà inoltre reato “possedere intenzionalmente ricavi ottenuti direttamente da transazioni corrotte con il governo russo”.

    Ore 15.50 – Mulé: “Se necessarie altre armi Italia farà suo dovere” – “Se ci venisse richiesto di contribuire con altri armi, l’Italia farà il suo dovere, la necessità è continuare a dare certezza all’Ucraina di poter contare sull’aiuto militare anche dell’Italia”. Lo ha detto oggi il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè a Il Fatto Quotidiano. “Sul tipo di armi trovo stucchevole la differenza che si fa tra armi difensive ed offensive. Se non siamo al ridicolo poco ci manca”, ha aggiunto il sottosegretario a margine dell’Innovation Cybersecurity Summit oggi a Roma. “Con la differenza tra armi offensive o difensive siamo quasi alle offese alla semantica”.

    Ore 15.40 – Onu: quasi 5,4 milioni di rifugiati ucraini, 55mila in 24 ore – Quasi 5,4 milioni di ucraini sono fuggiti dal loro paese da quando è iniziata l’invasione russa. Lo fanno sapere le Nazioni Unite, precisando che oltre 55mila persone hanno lasciato il paese solo nelle ultime 24 ore. In totale, sono 5.372.854 le persone che hanno lasciato l’Ucraina come rifugiati dal 24 febbraio secondo gli ultimi dati dell’agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr). L’incremento rispetto ai numeri di ieri è di 55.635. Benché il flusso sia rallentato significativamente da marzo, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati prevede che il conflitto in Ucraina potrebbe produrre 8,3 milioni di rifugiati entro la fine dell’anno.

    Ore 15.30 – Comune Mariupol, “cadaveri insepolti, rischio epidemia colera” – In una Mariupol in “condizioni medioevali”, c’è il rischio di epidemie di colera, dissenteria ed Escherichia coli a causa della drammatica situazione sanitaria e dei tanti cadaveri insepolti fra le macerie degli edifici bombardati. Lo denunciano le autorità locali ucraine, secondo quanto riportato dalla Cnn. “Le temperature hanno raggiunto i 20 gradi”, ha dichiarato il consiglio comunale della città da settimane sotto l’assedio delle forze russe, “potenti epidemie potrebbero scoppiare presto in città, per la mancanza di acqua corrente e igiene, la decomposizione di migliaia di corpi sotto le macerie, la catastrofica scarsità di cibo e acqua potabile”.

    Ore 15.20 – Nato, pronti a sostenere Kiev nella guerra per anni – “La Nato è pronta a sostenere l’Ucraina per anni nella guerra contro la Russia, anche aiutando Kiev a passare dalle vecchie armi dell’era sovietica alle moderne attrezzature militari occidentali”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, intervenendo al Forum della gioventù. “C’è assolutamente la possibilità che questa guerra si trascini e duri per mesi e anni”, ha spiegato il segretario generale.

    Ore 14.20 – Biden: “Usare asset oligarchi russi per risarcire Ucraina” – Il presidente americano Joe Biden annuncerà oggi la confisca dei beni degli oligarchi russi. Lo riferisce la Casa Bianca in una nota. “Di concerto con la sua richiesta al Congresso di nuovi aiuti per Kiev, il presidente Biden invierà una proposta per un pacchetto legislativo per la confisca dei beni degli oligarchi che consentirà al governo di utilizzare i proventi per sostenere l’Ucraina”, si legge.

    Ore 14.10 – Vezzali: “Russi a Internazionali? In corso approfondimenti” – “Tennisti russi agli Internazionali? Il Cio ha dettato delle linee da seguire, delle indicazioni alla federazioni Internazionali. L’Italia è in sintonia con le linee decise dal Comitato Olimpico. Per la partecipazione agli Internazionali è diversa da Wimbledon. Sono in corso approfondimenti di carattere formale”: lo dice il sottosegretario allo sport Valentina Vezzali intervenuta alla giornata di sport Il Foglio a San Siro.

    Ore 14.00 – Kiev, “identificati 10 soldati russi coinvolti in fatti Bucha” – L’ufficio del pubblico ministero dell’Ucraina ha identificato 10 militari russi coinvolti nelle atrocità commesse a Bucha. Lo ha dichiarato la procuratrice generale Irina Venediktova su Facebook, dove ha pubblicato i nomi e le foto dei soldati, invitando i cittadini, se riconoscono questi militari russi e hanno prove del loro coinvolgimento in altre atrocità, di inviare le prove al sito con cui la procura sta raccogliendo indicazioni sui crimini di guerra commessi dai russi. I soldati appartengono alla 64esima brigata di fanteria motorizzata delle forze di terra della Federazione Russa.

    Ore 13.50 – UE, rispettare decreto rubli è violazione sanzioni – “La domanda che viene posta è se rispettare il decreto (per il pagamento in rubli) violerebbe le sanzioni. La risposta chiara è sì. Siamo fornendo le linee guida agli stati membri per spiegare il perché”. Lo ha dichiarato il portavoce della commissione europea, Eric Mamer. “Ed è legato al fatto che viene chiesto di fare una serie di procedure che non permettono di terminare l’operazione rispettando il proprio contratto, che prevede di compiere la propria parte una volta pagato in euro o in dollari o nella valuta prevista. Il decreto dice no, che vanno fatte tutta una serie di altre procedure”, ha spiegato il portavoce.

    Ore 13.40 – Cingolani: “Sul gas in preallerta, nessun motivo per andare oltre” – “Restiamo in preallerta” sul gas, “non c’è nessun motivo di andare oltre”. Così il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, interpellato all’uscita di Palazzo Chigi.

    Ore 13.30 – Brunetta: intervenire su extra-gettito Iva da energia – Un intervento sulla ‘extra-Iva da energia”, cioè dai maggiori incassi dall’imposta legato agli aumenti dei prezzi energetici, diminuendola a favore di categorie deboli. Lo ha chiesto il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta. “Non possiamo permetterci un aumento dell’iva generalizzato in ragione dell’aumento dei prezzi”, ha detto Brunetta a margine del Forum Confcommercio-Ambrosetti, aggiungendo che una “piccola redistribuzione dell’Iva non sarebbe male, prendendo un po’ di risorse finanziare dagli incrementi e abbassando l’Iva sui prodotti di prima necessità, un po’ come fatto con gli extra-profitti delle società energetiche”.

    Ore 13.20 – Erdogan a Putin, pronti a continuare mediazione – Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha assicurato all’omologo russo Vladimir Putin di essere pronto a continuare gli sforzi di mediazione per raggiungere la pace nella regione. Lo riferisce la stampa turca.

    Ore 13.10 – Colloquio telefonico fra Erdogan e Putin – I presidenti di Turchia e Russia, Recep Tayyip Erdogan e Vladimir Putin, hanno discusso telefonicamente della situazione in Ucraina. Lo ha reso noto l’ufficio del presidente turco, secondo quanto riferisce l’agenzia Anadolu. “Durante i colloqui, hanno discusso dello scambio di detenuti tra Russia e Stati Uniti avvenuto ieri in Turchia, nonché di eventi legati all’Ucraina”, ha affermato l’ufficio. Putin ha ringraziato Erdogan per l’assistenza nello scambio di detenuti con Washington.

    Ore 13.05 – Papa: “Assistiamo agli effetti devastanti della guerra” – Assistiamo agli “effetti devastanti della guerra” in Ucraina “e di altri conflitti”. Lo ha evidenziato il papa ricevendo in udienza la Papal Foundation. “Poiché stiamo assistendo in questi giorni agli effetti devastanti della guerra e di altri conflitti, voi siete attenti a riconoscere la necessità di fornire cure e assistenza umanitaria alle vittime, ai rifugiati e a coloro che sono costretti a lasciare la propria patria in cerca di un futuro migliore e più sicuro per sé e per i loro cari”, ha osservato. “La vostra azione aiuta a portare concretamente il Vangelo dell’amore, della speranza e della misericordia a tutti coloro che beneficiano della vostra generosità e del vostro impegno”.

    Ore 13.00 – Fonti Ue: possibile aprire conti con Gazprombank a Mosca – Le aziende europee potranno aprire un conto corrente in euro con Gazprombank a Mosca, ma non uno in rubli. Lo affermano fonti Ue. Le sanzioni vigenti contro Mosca non vietano l’impegno con Gazprom o Gazprombank, spiegano le stesse fonti, a patto che i pagamenti delle forniture di gas continuino ad avvenire in euro o in dollari “in linea con i contratti esistenti” e stipulati prima del decreto varato dal Cremlino lo scorso 31 marzo, il quale ha stabilito che i contratti in essere sono rispettati solo dopo la conversione in rubli delle somme dovute. Secondo quanto riportato dalla stampa internazionale, diverse compagnie europee, tra cui Eni, starebbero valutando l’apertura di conti in rubli presso Gazprombank, per assecondare le richieste delle autorità russe sull’acquisto di gas.

    Ore 12.55 – Visco: con stop gas recessione moderata – “Nello scenario peggiore” che abbiamo ipotizzato, con “uno stop completo delle forniture di gas dalla Russia” ci sarà una recessione moderata in Italia nei prossimi due anni che dovrà essere contrastata dalle politiche di bilancio”. Lo ha dichiarato il presidente della Banca d’Italia, Ignazio Visco, in un’intervista a Cnbc, in cui ha detto che bisogna “riconoscere” che gli effetti di carenze energetiche saranno avvertiti anche sull’attività economica.

    Ore 12.50 – Putin sente presidente Angola: rafforzare cooperazione – Il presidente russo, Vladimir Putin, in una conversazione telefonica con l’omologo angolano Joao Lourenco, lo informato dell’operazione militare speciale russa in Ucraina e ha sottolineato l’opportunità di sviluppare la cooperazione bilaterale. Lo ha riferito il servizio stampa della presidenza russa. Il Cremlino fa notare che durante la conversazione, avvenuta su iniziativa della parte angolana, “entrambe le parti hanno espresso soddisfazione per il livello raggiunto nelle amichevoli relazioni russo-angolane”. La settimana scorsa, l’Italia ha firmato con il paese dell’Africa meridionale un accordo per aumentare le forniture di gas, nel quadro della riduzione della dipendenza italiana dalle importazioni russe. Ieri il vice ministro degli Esteri russo, Mikhail Bogdanov, ha dichiarato che per gli europei la sostituzione del gas russo con forniture dai paesi africani richiederà anni e non potrà avvenire con “uno schiocco di dita”.

    Ore 12.45 – Bonomi: siamo per le sanzioni, non pagheremo in rubli – Sulle forniture di gas “il presidente Draghi è stato chiaro, ha dato una linea del paese, noi siamo con l’Europa, siamo con le sanzioni, quindi noi non pagheremo in rubli”. Lo ha sottolineato il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, a margine dell’assemblea di Unindustria. Secondo quanto riportato da Bloomberg, Eni si starebbe preparando ad aprire un conto in rubli presso Gazprombank, per assecondare le richieste delle autorità russe sull’acquisto di gas.

    Ore 12.40 – Gas, Brunetta: sui rubli trovare soluzione di buonsenso – “Per ora non darei troppa rilevanza a questo gioco finché rimane un gioco. Se si dovesse ulteriormente approfondire, o rendere generalizzato, beh allora le condizioni cambierebbero”. Lo ha detto il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta commentando le indiscrezioni secondo cui 10 importatori di gas europeo avrebbero aperto conti in rubli presso Gazprom, come richiesto dal Cremlino. “Se è un problema di tipo bancario o di compatibilità o incompatibilità con le sanzioni, penso che il buon senso possa prevalere”, ha detto Brunetta, che ha detto di non essere a conoscenza delle possibili scelte dell’Eni.

    Ore 12.35 – Twitter, Mosca: a Musk non sarà permesso eliminare censura – Il Cremlino dubita che a Elon Musk, diventato il nuovo proprietario di Twitter, sarà data la possibilità di rendere questo social network libero dalla “censura”. Parlando con la stampa, il portavoce Dmitri Peskov ha risposto a una domanda sul possibile cambio di atteggiamento di Mosca, che ha limitato l’accesso a Facebook e Twitter, dopo l’annuncio della possibile acquisizione da parte di Musk. “L’atteggiamento della Russia nei confronti di questa azienda si basa sulle sue azioni, sulla censura che la caratterizza, sulle iniziative repressive contro i suoi utenti, sulla distorsione delle informazioni e la manipolazione delle notizie”, ha detto Peskov.

    Ore 12.30 – Kherson: referendum per ora non si farà – Il referendum per proclamare una repubblica autonoma filo russa nella città occupata di Kherson per ora non si farà. Un funzionario locale nominato dai russi nella città, Kirill Stremousov, ha detto all’agenzia Ria Novosti che il referendum non avrà luogo perché in ogni caso “è impossibile” che la regione di Kherson torni sotto “l’Ucraina nazista”, secondo quanto riporta la Cnn.  Fonti di Meduza, sito dissidente russo, riferiscono invece che il referendum è rimandato a metà maggio, quando si dovrebbero tenere consultazioni anche nelle autoproclamate repubbliche di Luhansk e Donetsk sulla loro adesione alla Federazione russa. Sono anche state citate le date del 14 e il 15 maggio. Oggi Stremousov ha annunciato che dal primo maggio, Kherson passerà all’uso del rublo, la valuta russa.

    Ore 12.25 – Arcivescovo di Kiev, bambini violentati dai russi – “Nei territori occupati, riceviamo notizie che anche i bambini diventano vittime di quel crimine contro l’umanità”. La denuncia di violenza sessuale contro i minori, riferisce il Sir, viene dall’arcivescovo maggiore di Kiev, Sviatoslav Shevchuk, a capo della Chiesa greco-cattolica ucraina. “Il nostro crudele nemico nel nostro Paese sta davvero dando la caccia agli ucraini. Ieri hanno detto che nei territori occupati centinaia di migliaia di persone ogni giorno subiscono varie forme di violenza. Ma soprattutto è diffusa la violenza sessuale” ha detto il religioso nel suo quotidiano video messaggio dall’Ucraina.

    Ore 12.20 – Kiev, nostro “diritto” attaccare obiettivi militari russi – L’Ucraina ha il “diritto” di difendersi attaccando obiettivi militari russi. Lo ha ribadito su Twitter il consigliere della presidenza ucraina, Mikhailo Podolyak. “Il segretario di Stato statunitense, Antony Blinken, ha detto che l’Ucraina dovrebbe decidere se colpire strutture militari russe”, si legge nel tweet, “la Russia ha attaccato l’Ucraina e ucciso civili. L’Ucraina si difenderà in ogni modo, compresi gli attacchi a depositi e basi degli assassini. Il mondo ci riconosce questo diritto”.

    Ore 12.15 – Kiev, comandante forze aeree: ci servono nuove armi – Le forze aeree ucraine hanno bisogno di “nuove attrezzature di fabbricazione occidentale che siano efficaci. La guerra non finirà presto, abbiamo bisogno di armi oggi”. La richiesta è arrivata da Mykola Oleshchuk, il comandante delle forze aeree di Kiev, in un messaggio su Telegram. Secondo quanto riporta Ukrinform, il comandante ha ringraziato per gli aiuti e l’equipaggiamento finora forniti dai paesi europei e dagli americani, che tuttavia non sarebbero sufficienti. Secondo il comandante, il materiale fornito non riuscirebbe a “distruggere obiettivi a bassa quota, come gli elicotteri”.

    Ore 12.10 – Mosca accusa Osce di fornire posizioni russe a intelligence occidentale – La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha accusato l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) di aver fornito informazioni sulle posizioni delle forze russe all’intelligence occidentale e ucraina. Lo ha detto durante l’odierno briefing a Mosca.

    Ore 12.05 – Cremlino, invio armi minaccia sicurezza europea – Gli invii di armamenti all’Ucraina “minacciano la sicurezza” europea, ha affermato il portavoce della presidenza russa, Dmitri Peskov, dopo il rinnovato appello della ministra degli Esteri britannica, Liz Truss, a mandare armi pesanti e aerei a Kiev. “Questa tendenza a inondare l’Ucraina di armi, soprattutto di armi pesanti, è un atto che minaccia la sicurezza del continente e provoca instabilità”, ha dichiarato Peskov ai giornalisti.

    Ore 12.00 – Onu, nuovo tentativo evacuazione da Mariupol – L’Onu sta preparando un nuovo tentativo di evacuazione di civili da Mariupol: lo ha annunciato un rappresentante delle Nazioni Unite in Ucraina. Nella città portuale, l’acciaieria Azovstal sta resistendo agli attacchi russi e ci sono centinaia di civili nascosti nei sotterranei della fabbrica. “Sto andando a Zaporizhzhia per preparare un’evacuazione da Mariupol. L’ONU è pienamente mobilitata per aiutare a salvare vite ucraine e assistere coloro che ne hanno bisogno”, ha scritto su Twitter la coordinatrice umanitaria dell’ONU in Ucraina Osnat Lubrani.

    Ore 11.55 – Azov: “Su Mariupol 50 raid e numero colossale bombe fosforo” – Un ufficiale del reggimento Azov ha dichiarato che Mariupol è stata colpita nella notte da “un numero colossale di bombe al fosforo”. Il vicecomandante, Svyatoslav Palamar, ha dichiarato in un video pubblicato su Telegram, e diffuso dalla stampa ucraina, che le forze russe hanno colpito la città, in cui gli ultimi soldati ucraini sono asserragliati nell’acciaieria Azovstal, con “cinquanta attacchi aerei, razzi, colpi di artiglieria”.

    Ore 11.50 – Polonia, arrivati 3 milioni di profughi da inizio guerra – Sono circa tre milioni le persone che dal 24 febbraio hanno attraversato dall’Ucraina il confine con la Polonia. Lo conferma su Twitter la polizia di frontiera polacca, aggiungendo che ieri 24.800 persone sono entrate nel Paese.

    Ore 11.40 – Londra: “Le minacce di Putin non ci fermeranno” – Il monito del presidente Vladimir Putin sulla possibile “risposta fulminea” con “armi che nessuno ha” in caso di minaccia strategica al territorio russo va presa “sul serio”, ma “non ci deve allarmare troppo”. Lo ha affermato Ben Wallace, ministro della Difesa del governo britannico di Boris Johnson. Per Wallace, Putin alza i toni per “coprire i suoi fallimenti” in Ucraina. “La Nato lo prende incredibilmente sul serio e noi dobbiamo prenderlo seriamente, ma senza farci intimidire nell’impegno a difendere l’Ucraina dalla sua brutalità”.

    Ore 11.35 – Germania, parlamento approva l’invio di armi pesanti a Kiev – Il parlamento tedesco ha approvato la consegna delle armi pesanti all’Ucraina. Dopo il dibattito parlamentare, la mozione è passata con i voti di maggioranza e opposizione: 586 i voti favorevoli, 100 i contrari. Sette si sono astenuti.

    Ore 11.30 – Mosca, dura risposta se ulteriori attacchi in Russia – “Ulteriori provocazioni dell’Ucraina, con attacchi sul territorio della Federazione Russa, comporteranno una dura risposta. Non consigliamo di testare la nostra pazienza”. Il monito è arrivato dalla portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, nel suo briefing con la stampa, dopo che il Regno Unito ha considerato legittimo da parte di Kiev colpire obiettivi sul territorio russo usando armi occidentali. Lo riporta Ria Novosti.

    Ore 11.25 – Mosca: in Transnistria “atti terrorismo”, si indaghi – Mosca è in “allerta” per l’escalation di tensione in Transnistria, dove ritiene che gli ultimi incidenti verificatisi siano “atti di terrorismo”. “Ci aspettiamo un’indagine obiettiva su tutte le circostanze”, ha avvertito il ministero degli Esteri russo. “Condanniamo fortemente i tentativi di coinvolgere la Transnistria in quanto accade in Ucraina”, ha aggiunto Mosca, secondo quanto riportato dall’agenzia ufficiale russa Ria Novosti.

    Ore 11.20 – Cina: Nato strumento per cercare egemonia, fomenta conflitti – Dura critica della Cina alla Nato, che Pechino considera “uno strumento per singoli paesi per cercare l’egemonia” non solo nel nord Atlantico, ma anche nell’Asia-Pacifico, verso cui si è diretta negli ultimi anni “per mostrare la sua potenza e fomentare conflitti”. Lo ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, in risposta a una domanda sulle critiche a Pechino pronunciate dalla segretario agli Esteri britannica, Liz Truss, che aveva sostenuto l’importanza per l’Alleanza atlantica di avere una prospettiva globale estesa anche alle democrazie che non fanno parte dell’alleanza, citando Taiwan e l’Indo-Pacifico come esempi. “Come prodotto della Guerra Fredda e più grande alleanza militare al mondo, la Nato dovrebbe valutare la situazione e apportare gli adeguamenti necessari. Tuttavia, la Nato ha aderito a lungo al vecchio concetto di sicurezza, si è impegnata in uno scontro sul campo ed è diventata uno strumento per i singoli Paesi per cercare l’egemonia”, ha dichiarato il portavoce. Inoltre, ha proseguito, la Nato afferma di essere un’organizzazione difensiva “ma in realtà crea costantemente confronto e problemi”.

    Ore 11.10 – Guterres, Mosca collabori con Cpi su crimini guerra – Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha chiesto a Mosca di cooperare con la Corte penale internazionale dell’Aja nell’inchiesta sui possibili crimini di guerra perpetrati in Ucraina. “Quando vedo questo luogo orribile capisco quanto è importante avere un’inchiesta completa e stabilire le responsabilità”, ha dichiarato Guterres in visita a Bucha, la città nell’area della capitale Kiev in cui gli ucraini accusano i russi di avere massacrato i civili durante l’occupazione del mese di marzo. “Ma quando parliamo di crimini di guerra non possiamo dimenticare che il peggiore dei crimini è la guerra stessa”, ha aggiunto.

    Ore 11.00 – Di Maio, no certezza che senza forniture armi Putin si fermi – “Non c’è alcuna sicurezza che fermando il supporto all’esercito ucraino, Putin si fermi e questo dobbiamo tenerlo presente, altrimenti facciamo facile retorica rispetto al tema del sostegno militare a Kiev”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, rispondendo alle domande dei delegati all’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa a Strasburgo.

    Ore 10.50 – Di Maio: “Scenario sconvolto, criticità per aziende” – “Oggi lo scenario internazionale è profondamente cambiato, sconvolto dal conflitto russo-ucraino che ha accentuato, e in alcuni casi ha causato, diverse criticità per le nostre aziende: dai rincari dell’energia alle difficoltà di approvvigionamento di materie prime, dai colli di bottiglia nella logistica alla perdita di quote di mercato nei paesi interessati dal conflitto”. Lo ha scritto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in un messaggio inviato in occasione del forum internazionale di Confcommercio-Ambrosetti, sottolineando che “ancor più in questo contesto, la Farnesina rimane fortemente impegnata a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese italiane”.

    Ore 10.40 –  Guterres a Irpin: “I civili pagano il prezzo più caro della guerra” – “I civili pagano il prezzo più caro della guerra. Questo va ricordato in ogni parte del mondo”. Lo ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, parlando davanti a due edifici residenziali di Irpin distrutti dai bombardamenti russi. Guterres oggi ha anche visitato Borodianka e Bucha, recandosi alla chiesa ortodossa di Sant’Andrea, dove furono trovati decine di cadaveri dopo il ritiro delle forze russe.

    Ore 10.30 – Canada, parlamento: “In Ucraina atti di genocidio” – I deputati canadesi hanno adottato una mozione che condanna gli “atti di genocidio contro il popolo ucraino” commessi dalla Russia, riconoscendo che “esistono prove chiare ed abbondanti di crimini di guerra e crimini contro l’umanità sistematici e di massa”. “La camera dei comuni ha adottato una mozione riguardo agli atti di genocidio contro il popolo ucraino”, si legge sul profilo Twitter della stessa camera. Il testo, proposto su iniziativa di una deputata del Nuovo partito democratico, formazione di sinistra, è stato adottato all’unanimità. I crimini, secondo gli eletti canadesi, sono in particolare “atrocità di massa nei territori ucraini”, “trasferimenti forzati di bambini ucraini verso il territorio russo” o ancora “casi di violenza fisica, mentale e di stupri su larga scala”.

    Ore 10.20 – Nato: Stoltenberg, Finlandia e Svezia accolte a braccia aperte – “Spetta alla Finlandia e alla Svezia decidere se vogliono fare richiesta di adesione alla Nato o meno, ma se decidono di fare domanda saranno accolte a braccia aperte nella Nato”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, nel punto stampa con la presidente del parlamento europeo, Roberta Metsola.

    Ore 10.10 – Mosca, respinto attacco Kiev a Kherson – L’esercito russo ha riferito di aver respinto un attacco missilistico ucraino sulla città occupata di Kherson, in Ucraina meridionale. “Le unità di difesa aerea russe hanno respinto un attacco missilistico delle truppe ucraine nelle aree residenziali di Kherson”, ha detto il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov. “Dodici lanciarazzi multipli ad alta potenza e due missili balistici ucraini Tochka-U sono stati abbattuti in aria sopra la città”, ha detto. Konashenkov ha affermato che l’esercito russo considera tali attacchi “un crimine di guerra e una flagrante violazione del diritto umanitario internazionale”.

    Ore 10.00 – Donetsk, arrestati oltre 100 prigionieri ucraini – Oltre 100 prigionieri di guerra ucraini sono stati arrestati nell’autoproclamata Repubblica di Donetsk. Lo ha annunciato il ministro della giustizia del governo separatista Yury Sirovatko secondo quanto riportano le agenzie russe Tass e Interfax. “Ora, dopo l’esame degli inquirenti, abbiamo la prova del loro coinvolgimento nei crimini, e ci sono gia’ oltre 100 persone che sono state arrestate e sono state già portate nel centro di detenzione prima del processo. Attenderanno la decisione della corte sul loro destino”, ha detto Sirovatko al canale televisivo Rossiya 24.

    Ore 9.50 – Gentiloni, shock esterno con effetti asimmetrici – “Il punto che accomuna queste due crisi, guerra e Covid, è il fatto che in entrambi i casi ci troviamo davanti a shock esterni all’ Ue, non provocati da crisi o da decisioni politiche economiche dei paesi ma da eventi esterni alle nostre dinamiche, entrambi provocano reazioni diverse tra i paesi europei. Non tutti sono colpiti allo stesso modo e non tutti hanno stessi spazi per reagire, sono shock esterni con effetti asimmetrici”. Lo ha detto Paolo Gentiloni, commissario Europeo per l’Economia, intervenendo al Forum internazionale di Confcommercio- Ambrosetti, “I protagonisti del mercato e gli scenari per gli anni 2000”. “Come si risponde? Si risponde, se possibile, se si costruiscono le condizioni necessarie, con risposte comuni che mettono in comune le forze per attutire gli shock e ridurre le differenziazioni tra i paesi. Un accentuarsi delle differenze è un rischio per la tenuta del mercato unico”, ha aggiunto.

    Ore 9.40 – Londra: “legittimo” che Kiev attacchi obiettivi in Russia- Il ministro della Difesa britannico, Ben Wallace, oggi ha ribadito che è “legittimo” per l’Ucraina attaccare obiettivi logistici in territorio russo. Negli scorsi giorni un commento simile da parte del viceministro James Heappey aveva suscitato una risposta dura da Mosca, che aveva parlato di una “risposta proporzionale”. “Se l’Ucraina scegliesse di prendere di mira le infrastrutture logistiche per l’esercito russo, ciò sarebbe legittimo ai sensi del diritto internazionale”, ha detto alla Bbc Wallace, il quale ha giudicato improbabile che le armi fornite dal Regno Unito vengano utilizzate per colpire obiettivi in territorio russo, poiché le forze ucraine tendono a utilizzare lanciatori mobili.

    Ore 9.30 – Kiev: commessi più di 8.500 crimini di guerra, morti 217 bambini – La procura generale ucraina ha dichiarato che sono in corso indagini su 8.653 sospetti crimini di guerra attribuiti alle truppe russe dall’inizio della guerra, in cui sono finora morti 217 bambini.

    Ore 9.20 – Onu, Guterres a Borodyanka: “Vicino a vittime e famiglie” – “La guerra è il male”, ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite in visita al centro nei pressi della capitale Kiev, distrutta durante l’occupazione delle forze russe. Secondo Guterres la guerra è “un’assurdità nel 21esimo secolo” e “non può essere accettabile”.

    Ore 9.10 – Londra: a Kiev armi per colpire navi russe nel Mar Nero – Il ministro della Difesa britannico Ben Wallace ha dichiarato che il Regno Unito fornirà all’Ucraina missili in grado di colpire le forze navali russe nel Mar Nero. “Abbiamo detto che ci procureremo e forniremo, se possibile, missili antinave. “È assolutamente importante che il grano, che interessa tutti noi, possa uscire dall’Ucraina”, ha detto Wallace a Sky News. “[Mosca] non può controllare il Mar Nero. Non è più loro. E quindi è importante assicurarsi che le navi russe non vengano utilizzate per bombardare le città”, ha detto.

    Ore 9.00 – Gas: cala prezzo in Europa dopo balzo di ieri – Prezzi del gas in calo in Europa dopo l’impennata di ieri seguita alla decisione di Mosca di sospendere le forniture a Polonia e Bulgaria per l’assenza di pagamenti in rubli. All’hub olandese di riferimento Ttf, il future con scadenza giugno cala del 2,9% a 104,44 euro per megawattora. Ieri il prezzo del gas era balzato fino al 20%, ai massimi da tre settimane sopra 117 euro per megawattora.

    Ore 8.50 – Luhansk: “Quattro morti, bombardamenti continui” – Quattro persone uccise e quattro ferite nella regione del Lugansk . Lo riferiscono le autorità locali, secondo quanto riporta Ukrainska Pravda. Colpiti anche dieci palazzi a Popasna e 13 a Lysychansk. In quest’ultimo centro, secondo quanto dichiarato dal capo del distretto militare, Serhii Haidai, “gli incendi dovuti ai bombardamenti sono andati avanti tutta la notte e dove si registrano difficoltà nei soccorsi”.

    Ore 8.40 – Guterres a Kiev, oggi incontro con Zelensky – Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres incontrerà oggi il presidente ucraino Volodimir Zelensky, dopo aver incontrato a Mosca Vladimir Putin. Guterres, arrivato ieri a Kiev, ha dichiarato ha detto di aver affrontato con il presidente russo il tema dell’evacuazione dei civili dall’acciaieria Azovstal a Mariupol, in cui sono asserragliati gli ultimi uomini del reggimento ultranazionalista Azov. Secondo Guterres, Putin è d’accordo “in linea di principio” sull’evacuazione dei civili. “La guerra non finirà con gli incontri. La guerra finirà quando la Federazione Russa deciderà di farla finita e quando ci sarà, dopo un cessate il fuoco, la possibilità di un serio accordo politico”, ha detto il capo dell’Onu in un’intervista alla Cnn. Il viaggio di tre giorni di Guterres era stato preceduto dalle critiche delle autorità ucraine, per la decisione di visitare Mosca prima di Kiev.

    Ore 8.30 – Metsola, Unione Europea non ha paura della Russia – L’Unione Europea “non ha paura della Russia”. Lo ha detto in un’intervista a Il Messaggero la presidente del parlamento europeo Roberta Metsola. “Non possiamo lasciarci dividere da Vladimir Putin”, ha aggiunto. “L’energia è sempre stata un’arma politica per la Russia, uno strumento usato per esercitare la propria influenza”, ha ricordato. “Ma Mosca non può essere contemporaneamente un membro della comunità internazionale e un aggressore che commette crimini di guerra. Come parlamento europeo vogliamo un embargo immediato di tutte le forniture energetiche controllate dal Cremlino”, ha continuato. Secondo Metsola, questo è “il momento di mobilitarci tutti insieme e di sostenere Polonia e Bulgaria e qualsiasi altro stato membro che Putin dovesse decidere di mettere nel mirino. L’Ue non può essere ricattata”.

    Ore 8.20 – Zelensky: “Russia usa gas e commercio come armi contro Europa” – “Nessuno in Europa può sperare di mantenere una normale cooperazione economica con la Russia” perché quello messo in atto da Mosca è un ”ricatto energetico” che deriva dall’uso di ”gas e commercio come armi”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodimir Zelensky nel suo ultimo discorso alla nazione. ”Questa settimana la leadership russa ha lanciato una nuova serie di ricatti energetici degli europei. La decisione di interrompere le forniture di gas a Polonia e Bulgaria è un altro argomento a favore del fatto che nessuno in Europa può sperare di mantenere una normale cooperazione economica con la Russia”, ha detto Zelensky.

    Ore 8.10 – Londra: flotta russa nel Mar Nero può ancora colpire – ‘La flotta russa nel Mar Nero è ancora in grado di colpire obiettivi ucraini e costieri’ nonostante le ”perdite imbarazzanti della nave da sbarco Saratov e dell’incrociatore Moskva”. Lo afferma l’intelligence britannica nel suo ultimo aggiornamento sulla guerra in Ucraina spiegando che ”circa una ventina di navi della Marina russa si trovano nel Mar Nero, compresi i sottomarini”. Il rapporto pubblicato dal ministero della Difesa britannico ricorda che ”lo stretto del Bosforo rimane chiuso a tutte le navi da guerra che non siano turche, impedendo alla Russia di sostituire l’incrociatore Moskva che ha perso nel Mar Nero”.

    Ore 8.00 – Zelensky: “Guerra è costata 600 miliardi dollari a Ucraina” – Le perdite totali inflitte all’Ucraina dalla guerra hanno raggiunto i 600 miliardi di dollari. Lo ha dichiarato ieri il presidente ucraino Volodimir Zelensky, durante un incontro con le autorità locali e regionali per discutere della ricostruzione post bellica. “Le stime preliminari delle perdite dell’Ucraina da questa guerra raggiungono oggi i 600 miliardi di dollari”, ha detto. “Sono stati distrutti o danneggiati oltre 32 milioni di metri quadrati di aree vivibili, oltre 1.500 strutture educative e oltre 350 strutture mediche”, ha aggiunto.

    Ore 7.50 – Kiev: Russia intensifica offensiva in Donbass – Secondo l’ultimo aggiornamento dello stato maggiore ucraino, la Russia sta intensificando la sua offensiva in Donbass, in particolare vicino a Izium. Il bollettino afferma che “le forze di occupazione russe stanno aumentando il ritmo dell’offensiva in quasi tutte le direzioni”, mentre “l’attività maggiore si osserva nelle direzioni di Slobozhanske e Donetsk”. “I principali sforzi degli occupanti si concentrano in direzione di Izium”, hanno dichiarato le forze ucraine, secondo cui, “il nemico sta cercando di lanciare un’offensiva nelle direzioni di Sulyhivka-Nova Dmytrivka e Andriyivka-Velyka Komyshuvakha”.

    Ore 7.40 – Mosca: Kherson introdurrà il rublo dal 1° maggio – La città ucraina di Kherson, occupata dalle forze russe, dal primo maggio passerà all’uso del rublo, la valuta russa. Lo riporta l’agenzia ufficiale russa Ria Novosti, che cita il vice presidente dell’amministrazione militare e civile della regione, Kirill Stremousov, il quale avrebbe detto che il passaggio richiederà un periodo di 4 mesi, durante il quale saranno in circolazione sia il rublo che la grivnia ucraina. Dopo questo periodo la regione passerebbe definitivamente all’uso della moneta russa.

    Ore 7.30 – Casa bianca chiede al Congresso fondi per 5 mesi – La Casa bianca si appresta oggi a inviare una nuova richiesta al Congresso per stanziare un “enorme” finanziamento all’Ucraina che duri per i prossimi cinque mesi. Lo riferiscono funzionari dell’amministrazione alla Nbc. L’importo, che non è stato precisato perché alcuni dettagli “devono essere ancora finalizzati”, servirà a finanziare l’assistenza militare, economica e umanitaria degli Stati Uniti all’Ucraina “fino alla fine dell’anno fiscale, il 1 ottobre”.

    Ore 7.20 – “Mariupol sarà annessa alla regione russa di Rostov” – Mariupol entrerà a far parte della regione russa di Rostov, o almeno questa è l’intenzione dell’autoproclamato “sindaco” di Mariupol, Konstantin Ivashchenko, secondo quanto riferito su Telegram da Petro Andryushchenko, consigliere del legittimo sindaco di Mariupol. Secondo Andryushchenko, i bambini rimasti nella città, raccolti nell’unica scuola che non è stata danneggiata dagli aggressori, sono stati obbligati a registrare sui loro quaderni l’affiliazione alla Russia, apponendo nella data “Mariupol. Regione di Rostov”.

    Ore 7.10 – Usa: russi hanno giustiziato ucraini a Donetsk – Gli Stati Uniti hanno ricevuto informazioni credibili che un’unità militare russa ha giustiziato ucraini che volevano arrendersi vicino a Donetsk. Lo ha dichiarato all’Onu l’ambasciatrice generale per la giustizia penale, Beth Van Schaack, secondo la Cnn. Gli Usa hanno anche ricevuto rapporti che documentano “esecuzioni di persone alle quali erano state legate le mani, torture e violenze sessuali contro donne e ragazze”. “Questi rapporti suggeriscono che le atrocità non sono il risultato di un’azione individuale ma un modello inquietante di abusi sistematici in tutte le aree in cui sono impegnate le forze russe”, ha detto ancora.

    Ore 07.00 – Zelensky: la sospensione Ue ai dazi è un importante sostegno alla nostra economia – La proposta della Commissione europea di sospendere per un anno tutti i dazi sui prodotti esportati da Kiev nell’Ue “permetterà di sostenere al massimo l’attività economica in Ucraina e preservare la nostra produzione nazionale”. Lo ha dichiarato in un videomessaggio il presidente ucraino Volodimir Zelensky.

     

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