GUERRA UCRAINA-RUSSIA: LE ULTIME NOTIZIE DI OGGI, 21 MAGGIO 2022
GUERRA UCRAINA-RUSSIA ULTIME NEWS – La guerra in Ucraina è giunta al suo 86esimo giorno. L’acciaieria Azovstal è caduta in mano ai russi. Intanto Mariupol è di fatto distrutta, con centinaia di corpi dal teatro drammatico trovati in fosse comuni. Il presidente ucraino Zelensky ha detto che “senza uno scambio dei difensori dell’Azovstal non ci sarà nessun negoziato”, ma ha anche ribadito che la diplomazia è lo strumento per giungere alla fine della guerra. Intanto il Cremlino ha annunciato lo stop al gas per la Finlandia e ha stilato una lista di cittadini americani ai quali è vietato l’ingresso nel Paese, tra cui il presidente Biden. Di seguito tutte le notizie di oggi.
Ore 20.36 – Media, ucciso nipote viceministro della Difesa russo – Il nipote del viceministro della Difesa russo Junus-bek Yevkurov è rimasto ucciso durante combattimenti in Ucraina. Lo riferisce il sito di opposizione russo Meduza, citando alcuni media locali e affermando che il capitano Adam Khamkhoev è deceduto la scorsa notte e faceva parte del “corpo degli ufficiali” dell’Inguscezia, la Repubblica russa da cui proveniva e di cui lo zio è stato presidente. Il militare era il figlio della sorella di Yevkurov, che “lo ha aiutato a costruire una carriera”, aggiungono i media.
Ore 18:31 Zelensky: “Non ci sono alternative all’Ucraina nell’Ue” – “Non abbiamo bisogno di alternative allo status di paese candidato all’Ue, non abbiamo bisogno di tali compromessi. Perché non sono dei compromessi con l’Ucraina e l’Ue ma sarebbe un altro compromesso tra l’Europa e la Russia. Ne sono sicuro”: così il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, puntando il dito sulle pressioni della Russia su alcuni paesi per bloccare l’adesione dell’Ucraina all’Ue.
Ore 18:18 Anche Zuckerberg e Morgan Freeman nella black list russa – Oltre a Joe Biden, ci sono anche Mark Zuckerberg e Morgan Freeman tra le 963 personalità americane a cui è stato vietato l’ingresso in Russia. Il ministero degli Esteri russo ha reso pubblico questo documento che comprende principalmente funzionari governativi, parlamentari, ma anche membri della società civile come l’amministratore delegato di Meta e l’attore di Hollywood, accusato dalla diplomazia russa di aver registrato un video nel 2017 in cui affermava che la Russia stava compiendo un “complotto” contro gli Stati Uniti. Il ministero degli Esteri russo assicura che Mosca resta aperta al “dialogo onesto” e distingue il popolo americano dalle autorità “che incitano alla russofobia”.
Ore 17:23 Kiev: 23 mila km di strade cancellate, 300 punti distrutti – Il bilancio dei danni alle infrastrutture dei trasporti in Ucraina, secondo il ministro delle Infrastrutture Olexandr Kubrakov: 30-40 miliardi di dollari di costo complessivo; 300 ponti distrutti, oltre ai 50 ferroviari; 23mila i km di strade cancellate dal territorio; 20 le stazioni ferroviarie rase al suolo; 6mila i km di strade ferrate disfatte. Tutti gli aeroporti attaccati almeno una volta; i porti sul Mar Nero, a partire da Mykolaiv, continuamente sotto il fuoco del nemico, danneggiati e paralizzati nelle loro attività. “La maggior parte degli aerei è in luogo sicuro” aggiunge Kubrakov, “li stiamo manutenendo in modo che siano in grado di volare. Lo stiamo facendo con successo”.
Ore 17:13 Kiev: “Per la ricostruzione pensiamo ad aziende italiane” – Il ministro delle Infrastrutture dell’Ucraina Olexandr Kubrakov, parlando della distruzione delle infrastrutture nel suo Paese all’Adnkronos, guarda all’Italia: “So che avete ottime società per la costruzione di strade e ferrovie. Lo scorso anno ho visitato il Gruppo Fs. Se parliamo di costruzione e ricostruzione di strade ferrate e non, ponti ferrati e non, l’Italia ha aziende di eccellenza e potrebbe giocare un grosso ruolo fornendo un grande supporto, come minimo attraverso la supervisione del vostro governo in diversi progetti finanziati dall’Unione europea. Sulle linee ferroviarie puntiamo a costruire con gli standard Ue e a sviluppare linee di alta velocità che ci connettano ai paesi europei. E’ l’obiettivo del nostro Presidente; è l’obiettivo dell’Unione europea”.
Ore 15.20 – Erdogan alla Svezia: stop al sostegno terroristi – Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che si oppone all’ingresso della Svezia nella Nato, ha invitato la Svezia a “porre fine al suo sostegno politico e finanziario e alle consegne di armi alle organizzazioni terroristiche”. In un comunicato il capo di Stato afferma che “la Turchia si aspetta che la Svezia adotti misure concrete e serie, dimostrando di condividere le preoccupazioni sull’organizzazione terroristica del Pk (il Partito dei lavoratori del Kurdistan, ndr) e le sue estensioni in Siria e Iraq” .
Ore 15 – Zelensky: “Negoziati possibili, la Russia è stata ai patti” – “I negoziati con la Russia sono possibili, in quanto è stata rispettata la condizione posta e le vite dei difensori di Mariupol sono state preservate”. Lo ha affermato il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, nel corso di un’intervista al canale Ictv.
Ore 14 – La Russia vieta l’ingresso a mille cittadini Usa, tra cui Biden – Il ministero degli Esteri russo ha pubblicato una lista di quasi mille cittadini degli Stati Uniti cui viene vietato l’ingresso in Russia. Lo riferisce l’agenzia russa Interfax, precisando che la lista conta 963 cittadini, compreso il presidente Joe Biden. La misura è stata presa in risposta alle sanzioni anti-russe degli Usa.
Ore 13.40 – Zelensky, senza scambio difensori Azovstal nessun negoziato – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un’intervista ai media ucraini, ha spiegato che la ripresa dei negoziati con la Russia dipenderà molto se i russi salveranno “la vita dei difensori del Mariupol”. Per ora, ha spiegato, “molto” dipende dai risultati dello scambio di prigionieri che deve coinvolgere i combattenti usciti dall’acciaieria di Azvostal.
Ore 13 – Dai 5 ai 7 anni per sminare l’Ucraina – Lo ha dichiarato la vice ministro degli affari interni dell’Ucraina Mary Hakobyan. “Attualmente stimiamo che siano minati circa 300mila chilometri quadrati. Questo è dieci volte di più dell’esperienza internazionale. Basandosi sul fatto che un giorno di ostilità attive equivale a 30 giorni di sminamento, secondo le previsioni più ottimistiche serviranno 5 -7 anni prima dello sminamento completo”. Diverse squadre straniere sono già arrivate in Ucraina e inizieranno a lavorare in diverse regioni del Paese la prossima settimana.
Ore 12.30 – Mariupol, i residenti deportati in Russia con l’inganno – I residenti di Mariupol vengono portati in Russia con l’inganno: prima sono fatti salire sui pullman e solo dopo gli viene comunicata la destinazione, a quel punto non si può più scendere dai mezzi. Lo racconta il consigliere del sindaco di Mariupol Petro Andriushchenko, che ha anche condiviso un video sui social che ritrae la cosiddetta evacuazione (‘in realtà, deportazione’) dei cittadini di Mariupol da parte dei soldati russi, ripreso da Ukrinform. “Per la prima volta possiamo vedere come avviene la deportazione: distretto della metropolitana, arrivano gli autobus e viene annunciata l’evacuazione. Dopo essere salite a bordo, alle persone viene detto che l’autobus è diretto al villaggio di Bezimenne, nel distretto di Novoazovsk, e poi in Russia. I militari russi e i volontari autorizzati impediscono qualsiasi tentativo di lasciare un posto a sedere e rifiutare l’evacuazione. Nel cuore dell’Europa la deportazione dei civili”.
Ore 10.45 – Zelensky: “I militari di Azovstal al sicuro ma dovranno essere scambiati” – “Gli è stato detto di abbandonare l’acciaieria per preservare vite umane. La dirigenza militare lo ha comunicato a tutti”. Il resto dipende dalle responsabilità che l’Onu, la Croce rossa internazionale e la Russia si sono assunti. Lo conferma il presidente Volodymyr Zelensky sulla testata Pravda.
Ore 10.30 – Zelensky: “Solo la diplomazia porrà fine alla guerra” – Il presidente ucraino lo ha detto in un’intervista televisiva. In questa fase i negoziati tra Kiev e Mosca sono però ufficialmente interrotti. “La fine (del conflitto) sarà diplomatica”, ha detto Zelensky, la guerra “sarà sanguinosa, si combatterà, ma finirà definitivamente solo grazie alla diplomazia”. Si tratta di una apparente svolta nella retorica recente delle autorità ucraine.
Ore 10.30 – Colpita miniera di carbone nella regione di Lugansk, morti e feriti – La miniera ha preso fuoco a causa dei bombardamenti russi nell’area sud-orientale dell’Ucraina, a Lysychansk, e ci sarebbero vittime. Lo afferma il rapporto dell’amministrazione militare regionale di Lugansk citato da Unian.
Ore 10.25 – Esplosioni a Kiev, allarme in tutto il Paese – Lo riporta il canale tv Ukraina 24 su Telegram aggiungendo che in città e nella zona è scattato l’allarme aereo. Alle 11.12 locali (le 10.12 in Italia), dalla mappa degli allarmi aerei, riporta sempre Ukraina 24, risultano “allarmi in quasi tutta l’Ucraina”.
Ore 10.20 – Consigliere Zelensky: “Siamo alle fasi finali della guerra ma non sappiamo quanto durerà” – “Stiamo entrando nella fase finale della guerra. La domanda è quanto durerà questa fase. Potrebbe prolungarsi perché i russi stanno lanciando tutte le loro risorse e vogliono passare alla cosiddetta guerra di posizione”. Lo dice Mykhailo Podoliak, consigliere dell’ufficio di presidenza di Zelensky, in collegamento con il canale ucraino Freedomua e aggiunge: “l’Ucraina deve sbloccare tutte le sue regioni, incluse quella di Donetsk e Luhansk. Questa fase della guerra di contrattacco sarà dura per noi. Purtroppo ci saranno perdite”.
Ore 10 – Prosegue l’offensiva russa in Donbass – I russi continuano a “condurre operazioni offensive nella zona operativa orientale per stabilire il pieno controllo sul territorio delle regioni di Donetsk e Lugansk e mantenere il corridoio di terra con la Crimea occupata”. Lo afferma lo Stato maggiore delle Forze armate ucraine nell’ultimo aggiornamento pubblicato su Facebook, aggiungendo che “prevediamo che il raggruppamento di truppe nella direzione di Kharkiv sarà rafforzato da unità della prima armata di carri armati del distretto militare occidentale”
Ore 8.40 – Gran Bretagna discute con gli alleati Nato l’invio di armi alla Moldavia – La Gran Bretagna ha avviato una discussione con gli altri alleati della Nato sull’invio di armi moderne alla Moldavia per consentirle di proteggersi da un’eventuale aggressione russa. Lo ha dichiarato in un’intervista al Telegraph il ministro degli Esteri britannico, Liz Truss.
Ore 8.10 – Kiev, sei civili uccisi in combattimenti nel Lugansk – Sale a 6 il bilancio dei civili uccisi nei combattimenti in corso da ieri nel Lugansk. Lo riferisce il capo dell’amministrazione militare regionale di Lugansk Sergiy Gaidai su Telegram. “Sei persone sono morte e sono in corso combattimenti alla periferia di Severodonetsk”, afferma Gaidai
Ore 7 – Borrell: “Dai russi crimini indicibili” – “Crimini indicibili vengono segnalati dalle regioni liberate in Ucraina. La violenza sessuale come arma di guerra contro donne e bambini tra le atrocità commesse dai soldati russi. Gli autori devono esserne considerati responsabili”. Lo afferma in un tweet l’Alto rappresentante dell’Ue Josep Borrell, precisando che “l’Ue lavora a livello globale per eliminare la violenza sessuale connessa al conflitto”.
Ore 6.30 – Mosca ferma la fornitura di gas alla Finlandia – Stop sl gas, come già annunciato da Mosca, per la Finlandia dopo la sua richiesta di adesione ala Nato. Lo dichiara l’azienda del gas finlandese Gasum. Nel punto di diramazione Imaltra è stato chiuso il gas verso il Paese governato da Sanna Marin, in modo da fermare del tutto l’input richiesto.
Ore 1 – Zelensky propone meccanismo confisca beni russi – Il presidente ucraino, Volodymr Zelensky, ha proposto di creare un fondo speciale per risarcire tutti gli ucraini che hanno subito l’aggressione russa: ha suggerito ai Paesi alleati di firmare un accordo multilaterale per il trasferimento dei fondi e dei beni russi sequestrati nei vari Paesi per la ricostruzione dell’Ucraina. “Offriamo ai Paesi partner di firmare un accordo multilaterale e creare un meccanismo attraverso il quale tutti coloro che hanno subito le azioni della Russia potranno ricevere un risarcimento”. In particolare, a suo giudizio, “i fondi russi e le proprietà sotto la giurisdizione dei Paesi partner dovrebbero essere sequestrati o congelati, quindi confiscati e inviati a un fondo dal quale tutte le vittime dell’aggressione russa potranno ricevere un congruo compenso”.
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